disintossicare-l-intestinoNatale: periodo di feste e di gradi abbuffate. Dopo le gioie dei regali e i sapori di una cucina casereccia, gli eccessi dei veglioni di capodanno si materializzano spesso in problemi intestinali e intossicazioni alimentari. E’ molto facile che i commercianti, approfittando della smania consumistica della popolazione italiana durante il periodo di Natale, pur di vendere e fare ancora più margine, offrano agli acquirenti dei prodotti alimentari di mare di bassa qualità.

Quando lo scarso livello igienico dei prodotti, soprattutto se si parla di pesce, simbolo dei cenoni natalizi, l’intossicazione da alimenti “guastati”, conservati in scarse condizioni, è dietro l’angolo. Alcuni consigli per acquistare merce di qualità, senza alcun rischio per la salute, esistono. Allora meglio fare attenzione, prima di incorrere in errori che potrebbero costringerci a “sedute forzate” su water a capodanno e mantenere un intestino sano ed efficiente.

Come riconoscere il pesce fresco

Guardare negli occhi. Il pesce deve avere l’occhio vispo. Mai fidasi di un pinnuto quando viene proposto nel bancone con sangue negli occhi. Notare elementi sanguigni negli occhi di spigole o orate è sintomo di un processo di decomposizione avviato, che a sua volta rappresenta una delle cause principali di diarree da intossicazione o di vomiti post vigilia di natale.

Amico di fiducia. Avere negozianti di fiducia è utile durante l’anno per spuntare prezzi migliori, ma si rivela essenziale quando si acquista del pesce sotto Natale, quando la percentuale di truffe alimentari aumenta esponenzialmente. Meglio recarsi dal pescivendolo che conoscete da una vita, in grado di suggerirvi egli stesso quale varietà ittica comprare, senza la paura di ritrovarsi con pesce marcio in frigo e un disturbo nello stomaco.

Attenzione al rigor mortis. Non abbiate paura e guardare il pesce con attenzione. Un pesce piegato è generalmente congelato e non un pesce appena morto e quindi soggetto al classico irrigidimento delle carni a seguito della morte. Il fatto però che sia stato conservato in congelatore non significa necessariamente che si tratti di un pesce peggiore. Un prodotto del mare ben tenuto nelle celle frigorifere significa poter godere di un alimento forse meno ricco di omega 3 e altre caratteristiche nutrizionali presenti in un pesce appena pescato, ma forse ci può dare la garanzia di un cibo che non ci farà penare le ire dell’inferno sul gabinetto sino ai primi dell’anno.

Occhio alla bocca. Quando si parla di branzini, meglio noti al meridione con il nome di “spigole”, è l’apparato boccale l’elemento a cui dovremmo fare più attenzione. Un animale in cattività avrà caratteristiche morfologiche ben distinte da quello di allevamento. Non fatevi ingannare pertanto dal prezzo, ma studiate bene la fisionomia dei pesci se desiderate essere certi di avere pesce fresco sulle vostre tavole per capodanno.

La bocca di un branzino selvatico sarà grande, capace di ingoiare grossi pesci presso sbocchi di fiumi o in prossimità del fondo di ambienti portuali. La bocca piccola nelle spigole è un segno evidente di un animale allevato con polveri tritate e mangimi artificiali, che non ha avuto necessità di sviluppare l’intero apparato boccale armonicamente.

Allarme rosso. Quando si parla poi di tonno rosso la prima reazione è quella di leccarsi i baffi eppure, prima di farlo, dovremmo essere certi di quello che stiamo mangiando. Lo sanno bene coloro che hanno potuto vedere la puntata di Report intitolata “pesca selvaggia”, in cui si descrive bene il meccanismo con cui molti pescatori, costretti da una legislazione italiana che “fa acqua salata..da tutte le parti”, mandino sul mercato degli esemplari di tonni rossi, senza che vengano fatti abbattimenti o siano seguiti cicli del freddo di alcun tipo. Questi fattori, soprattutto quando si parla di un predatore di questa mole, che basa la sua dieta alimentare su pesce azzurro e considerati tutti i rischi di anisakis che ne conseguono, fanno dell’acquisto dei tranci di pesce rosso acceso una delle fonti più importanti per intossicare l’apparato intestinale.

Come disintossicarci a Natale

Se nonostante questi consigli per riconoscere un pesce di qualità, provate intensi dolori all’altezza della bocca dello stomaco e cercate soluzioni su come disintossicare l’intestino e rimettervi subito in forma, cercate di seguire questi suggerimenti, prima di sedervi spensierati con i parenti per il veglione dell’ultimo dell’anno.

Speriamo sinceramente che queste indicazioni possano aiutare moltissimi lettori a passare un nuovo anno di salute, senza disturbi gastrici ricorrenti e totalmente dipendenti da farmaci spesso pessanti per il nostro organismo.

Tutto quello di cui avete bisogno per purificare l’intestino dopo le super mangiate delle festività natalizie e la settimana che va dal 31 al 7 Gennaio sono contenute nello “speciale cenone”, inserto che fa parte del programma intensivo specializzato, promosso dal dottor Luca Lombardi.

Non basta stilare una lista dei cibi cattivi per la nostra salute intestinale o indicare delle sane abitudini da seguire, quando la “diarrea da frutti di mare” vi ha colto all’improvviso, mentre giocavate a tombola con i parenti. Imbottire un corpo umano di medicinali antispastici non è necessario quando si può usare la conoscenza di chi ha lavorato nella cura della colite e pulizia del colon per anni.

E’ solo la natura e le soluzioni curative naturali a poter garantire la felicità nel lungo periodo. Meglio quindi agire in tempo e arrestare i principi di dissenteria con i giusti mezzi indicati nel P.I.P. ed evitare di dover affrontare questa problematica del colon per tutto l’anno che sta per venire.

Riconoscere i cibi sani e continuare a mangiare pesce con la consapevolezza di riconoscere quando è stato appena pescato e quindi più sicuro per la nostra salute fisica deve andare di pari passo con la consapevolezza di trovare il rimedio naturale più sicuro quando si è soggetti ad un’intossicazione da pesce fetido durante le feste natalizie.