Caratteristica di ogni cellula presente nel nostro organismo è quella di essere soggetta a migliaia di reazioni chimiche che le permettono la vita.
La totalità di queste reazioni di tipo biochimico vengono definite con il nome assai noto di “metabolismo cellulare”.
In maniera più precisa potremmo dire che il metabolismo si distingue in due tipologie: anabolismo e catabolismo.
Nel primo gruppo faranno parte le reazioni imputate a costruire e rimarginare le cellule e gli apparati; nel secondo gruppo invece, quelle reazioni che servono per trasformare ed elaborare le sostanze, gli apparati e soprattutto gli alimenti.
L’importanza del giusto ph
Il ph rappresenta la concentrazione di ioni idrogeno (H+) del mezzo in cui hanno teatro le suddette reazioni di tipo chimico. Si consideri come un po’ tutte le reazioni chimiche possono verificarsi soltanto ad alcuni pH particolari.
Il ricambio di acidi e basi avviene in maniera costante e continuativa in tutte le centinaia di miliardi di cellule che costituiscono l’essere umano. Succede che ciascuna di queste cellule genera energia e quindi di fatto le tossine sono la risultante della produzione di acido carbonico più altri tipi di acidi che il corpo umano assume attraverso cibi o a seguito della loro metabolizzazione.
L’organismo di ogni essere umano di fatto genera acidi di continuo. Quando questi raggiungono una percentuale considerevole rispetto le molecole basiche, tessuti, organi e ghiandole potrebbero danneggiarsi e quindi limitare la loro funzionalità.
Quanto dev’essere il Ph?
Per stabilire il valore di questo parametro si utilizza una famosa scala logaritmica attraverso la quale poter dedurre il livello di acidità o di basicità di un liquido o soluzione.
Quindi un pH il cui il valore è maggiore al 7 indicherà una maggioranza di ioni ossidrile (OH). Di conseguenza, in questi casi, si parlerà di soluzione alcalina, detta anche “basica”.
Nelle circostanze in cui i valori risulteranno inferiori al 7, si assisterà alla dominanza di ioni idrogeno (H+). In questo caso si parlerà di una soluzione “acida”.
Il benessere intestinale e situazioni associate a disturbi come colite o colon irritato sono spesso conseguenze di un mancato equilibrio nel rapporto tra elementi basici e acidi.
Attuare azioni di prevenzione per scongiurare il ricorso a terapie anti colite vuol dire combattere l’acidosi tissutale. Tenere sotto controllo i livelli di acidità nell’organismo significa porre dei mattoni fondamentali a difesa della nostra salute intestinale. Un disequilibrio tra acidi e basi è il più delle volte il segno evidente di un accumulo di tossine.
Questo container di acidità nei tessuti può essere stato causato da svariati fattori.
Le tossine in esubero a livello d’organismo possono infatti generarsi per cause:
- alimentari, a seconda dei cibi ingeriti e della composizione dei piatti che fanno parte della propria dieta.
- Ambientali, ovvero in relazione con il contesto culturale in cui si vive.
- Farmacologiche, quando l’assunzione continua di determinate medicine può sbilanciare il rapporto verso valori acidi.
- Endogene, risultanti da un insieme di cause più nascoste, connesse con il sangue e altro ancora.
- Quando l’infiammazione non viene curata potrebbe diventare cronica e quindi più ostinata da guarire. Dei controlli continui possono permettere di prevenire mali peggiori e limitare il ricorso a terapie invasive per attenuare disturbi dell’apparato intestinale.
Volendo sintetizzare al massimo il concetto, ma esprimendolo con chiarezza e semplicità, si potrebbe dire che quasi tutti i disturbi e le patologie che interessano il colon sono il frutto più evidente di un tentativo del corpo di espellere le tossine in eccesso, responsabili di ostruire il passaggio del sangue e sua regolare circolazione.
I sistemi tampone
Affinchè non avvenga l’eccessivo accumulo di acidità nei tessuti e un marcato squilibrio nel pH, il corpo umano attiverà le sue principali difese attraverso 4 sistemi tampone.
1. Polmoni: mediante l’espirazione consentendo l’espulsione di anidride carbonica e quindi di pericolosi acidi carbonici.
2. Reni: Trattasi dell’organo umano più indicato per far scomparire del tutto gli acidi. Si sottolinea come a seguito della creazione di edemi il corpo trattenga l’acqua per diluire le sostanze tossiche. D’altro canto questi organi possono occuparsi dell’espulsione solo di quei liquidi caratterizzati da un valore di pH compreso tra 4,4 e 4.
Se si riscontrassero dei valori inferiori al 4 il tessuto del rene si rovinerebbe in maniera irrimediabile. Questa situazione però non può mai verificarsi perchè scatterebbe un sistema di difesa, attraverso il cosiddetto “blocco renale”. Situazione pericolosa da affrontare, ma comunque “irrisoria”, se confrontata con le conseguenze che dovrebbe affrontare il corpo umano in caso di lacerazione del tessuto.
3. Pelle: considerata non a caso da molti esperti di cura dell’intestino come il “secondo rene” o anche “secondo polmone”. Si tratta dell’organo più imponente presente nell’uomo è svolge 2 funzioni fondamentali. Da un lato regola la temperatura del corpo, dall’altro, mediante sudorazione, è in grado di espellere le tossine e acidi di troppo.
4. Fegato: La grande capacità biochimica del fegato è collegata con il suo lato basico. Ogni 4 minuti circa, questa grande ghiandola filtra tutto il sangue che circola allo scopo di detossificarlo dai veleni.