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Mangiare bene cura lo stress

dieta antistress
la mossa vincente per curare gli stati d'ansia

La proprietà di adattamento, nella logica della reazione allo stress, dipende dalle capacità individuali di problem solving. Se ad esempio ci si trova alle prese con un clima rigido, si può decidere di reagire a questa condizione sia accendendo un fuoco che indossando dei vestiti più caldi.
Esistono però anche altri fattori che influenzano questo aspetto ed hanno a che fare con elementi ambientali, economici e relativi alla sfera relazionale del soggetto.

Per vagliare la variabile adattamento di una persona bisognerebbe innanzi tutto collocarla su di un asse temporale in cui sono presenti determinati dati come:

  •  anzianità del soggetto
  •  tempo di reazione
  •  tempo richiesto dall'evento per ottenere un adattamento produttivo (più facile evitare lo scontro con un pallone  piuttosto che quello con un proiettile sparato ad una velocità elevatissima).

Il fattore “P”

La capacità di prevedere un accadimento, la conoscenza di quello che può succedere, in base di un'esperienza pregressa, sono condizioni che migliorano notevolmente le possibilità di sopportare gli agenti stressanti da parte di un soggetto.
Un individuo che ha già vissuto l'esperienza traumatica di un lutto in famiglia, potrebbe reagire in modo decisamente migliore alla morte di un animale domestico.

In sostanza il maggiore o minore successo della sua soglia di adattamento è dato dal confronto tra le caratteristiche qualitative e quelle quantitative degli episodi di vita, capaci di generare ansia nelle persone e il background emotivo dei soggetti investiti da questo stress.

La piramide degli stressors

Considerando l'intestino, i collegamenti tra avvenimenti negativi esterni al soggetto e insorgere di una malattia possono essere molto stretti.
Accade quindi che un'energia inizialmente repressa e di entità piuttosto contenuta possa invece convogliare in una vera e proprio malattia.

I campi di interesse di questo disturbo possono risultare variati e riguardare sfere differenti come quella:
psichica, manifestandosi attraverso un esaurimento nervoso, una nevrosi e una psicosi.
fisica, generalmente di tipo funzionale, di elevata intensità e a volte cronica.

Ansia. Molto complessa ma a volte anche semplice da affrontare perchè necessita di un percorso strategico, composto da fasi ben distinte tra loro. Per prima cosa occorrerà riconoscere il disturbo, in secondo luogo si dovrà sfruttare il proprio bagaglio esperienziale per potere attenuare i sentori di agitazione e in un certo senso utilizzare l'ansia a proprio favore.
Impiegare lo stato ansiogeno come medicina e cura è il segreto principale per guarire da questa condizione.
Affiancare questa attitudine alla capacità di difendersi dai rischi, mantenendo sempre una condizione di allerta, aiuterà ad aumentare le possibilità di reagire in maniera sempre migliore alle fonti stressanti.

ansia
Purtroppo però quando gli stati d'ansia diventano continui o particolarmente difficili da gestire, le altre condizioni crollano e si traducono nell'incapacità di rivolvere la condizione stressante. La condizione che ne consegue può essere peggiore persino del disturbo iniziale e portare l'individuo verso la frustrazione.
Accade così che l'individuo ansioso possa perdere la memoria, avvertire una perdita di concentrazione, accusare disattenzione e sentirsi irrimediabilmente stanca.
Questa percezione si traduce a volte in una “vacuità spirituale” che impedisce al paziente di affrontare anche ogni piccola difficoltà quotidiana.

I cibi antistress

Sono tantissimi i soggetti che cercano di placare i sintomi dello stress, ma che sconfortati dai pessimi risultati, entrano nel vicolo buio della depressione. I pazienti affetti da colite spesso sottovalutano tutte le tappe del percorso e continuano a vivere un disagio sempre crescente, o a volte discontinuo, senza affrontarlo mai con il piglio giusto.
La qualità dei cibi che mangiamo ogni giorno può aiutare a risolvere svariate problematiche legate all'agitazione.

cibi anti stressEcco 7 suggerimenti nutrizionali che servono come cura dello stress, soprattutto nei pazienti coinvolti da colite a causa di nervosismo latente.

Trattasi di consigli a volte banali, ma che a causa di una vita “movimentata” o di un annebbiamento mentale provocato dalla stessa ansia, possono davvero fare la differenza:

  1. Mangiare con lentezza. Non lasciarsi distrarre da altro (tv, telefonino, giornali ecc..). Il momento del cibo va vissuto con una certa sacralità. Considerare il pranzo come una perdita di tempo è uno degli errori più frequenti che possono accadere a chi soffrirà di disturbi all'intestino retto.
  2. Assicurarsi di assumere almeno 3 pasti al giorno. Tutto si comincia la mattina con una colazione genuina, fatta da alimenti sani ed energetici, indicati ad affrontare la giornata. Al contrario, a conclusione delle attività, per la cena, si dovrebbe puntare su pietanze leggere e facilmente digeribili, in grado di non disturbare il sonno.
  3. Evitare i cibi eccitanti. Diminuire il numero dei caffè non basta. Bisogna eliminarlo dalla propria dieta per smettere di lamentarsi a causa di fitte allo stomaco. Lo stesso discorso vale per la cioccolata e per le bibite alcoliche. Non deve servire la religione o dei principi morali per comprendere che esistono alimenti estremamente dannosi per l'apparato digestivo e che possono interagire negativamente con gli stressors.
  4. Evviva la frutta, compresa quella secca. Oltre a verdure, cereali di tipo integrale, ma anche musli, yogurt e miele e non solo a colazione. In generale trattasi di sostanze “rilassanti”, spesso ricche di triptofano, che possono essere assunte anche durante una merenda.
  5. Evitare di assumere la niacina e quindi dimenticarsi della carne, salvo in rare occasioni. Escludere dal proprio regime alimentare le carni rosse, reali nemiche della nostra digestione.
  6. Occhio al peso. Utilizzare la bilancia quotidianamente ed evitare di accumulare chili in eccesso. Essere sovrappeso è una delle cause determinanti nei pazienti stressati. La negatività di eccedere nei grassi può portare strascichi anche sul piano emozionale ed isolare ulteriormente il soggetto.
  7. La merenda. Non mi stancherò mai di dirlo, ma non bisognerebbe mai arrivare affamati ad un pranzo e l'abitudine di farsi uno snack può aiutare a risolvere in parte il problema. Ritagliarsi un momento nella giornata ed uno spazio nello stomaco per sgranocchiare delle mandorle o delle noci o per addernare una gustosa banana porterà benefici a tutto l'organismo.

resistere-alle-tensioni

Resistere agli agenti stressanti

resistere-alle-tensioniLo sviluppo di stati emotivi di tensione seguono delle fasi abbastanza chiare e precise. Colite e stress sono due terribili alleati capaci di intaccare la gioia e la qualità di vita di qualsiasi persona ne venga colpita.
La diffusione negli anni'80 di gadget antistress ha seguito la tendenza di soggetti sempre più afflitti da un lavoro massificato, che con l'apertura di nuovi mercati e flussi commerciali, imponeva ritmi di produttività ancor più stressanti.
Sono moltissimi i casi segnalati di pazienti che hanno cercato cure intestinali in quel periodo a cavallo tra la seconda metà degli anni'80, ritrovandosi improvvisamente impreparati difronte ad un cambiamento di tale portata.
Si è iniziato a parlare di come combattere lo stress in azienda e vari medici del lavoro si sono impegnati per trovare soluzioni contro il cosiddetto “stress management”.
La rotazione in fabbrica e le pause da terminale non sono state tanto delle vittorie sindacali, quanto delle risposte dell'azienda a garantire una migliore produttività a dei lavoratori stressati.

Come arrestare il ciclo dello stress

Si è già accennato nel precedente articolo alla colite da stress alle manifestazioni fisiche e psicologiche che seguono questa condizione. Ora è arrivato il momento di descrivere quello che succede nelle due fasi più importanti: la fase di resistenza e quella di esaurimento.
I sintomi dell'inquietudine vissuti da una persona, che assumono manifestazioni come scatti di ira e comportamenti aggressivi verso sé stessi o gli altri, rappresentano infatti solo la punta di un iceberg fatto di un susseguirsi di emozioni abbastanza ricorrenti. Comprendere quello che avviene all'interno di un organismo che prova disarmonia emotiva e disequilibri comportamentali è il primo passo verso la cura delle fonti di ansia e la via più comoda verso la guarigione.

colite e stress
Resistere ad episodi stressanti

La cosiddetta “fase di resistenza” è uno stadio molto delicato di questo disagio. L'organismo cercherà di arginare gli effetti della stanchezza, spesso correlata appunto con la situazione lavorativa, inviando feedback attraverso gli ormoni prodotti da specifiche ghiandole. E' il momento in cui il corpo reagisce al trauma psicologico e cerca di alleviarne le conseguenze negative dell'origine dell'ansia.
Ciò che accade durante la fase di resistenza allo stress è già scritto a livello di difese immunitarie (dirette e indirette) nel nostro organismo, a conferma della perfezione che regola il corpo di ogni essere vivente.
L'azione di contrasto agli agenti stressanti è legata alla produzione di ACTH dall'ipofisi che produce di conseguenza secrezione di cortisolo. Le manifestazioni più evidenti di questa fase sono le seguenti:

  • alterazione equilibrio sodio-potassio
  • ritenzione idrica
  • catabolismo proteico nei muscoli (astenia) e ossa (osteoporosi)
  • immunosoppressione
  • glicemia
  • alterazione muco gastrico (ulcere)

Esaurimento in arrivo

Qualora questi meccanismi generati dall'organismo stesso non risultino efficaci per contrastare lo stato di angoscia e tensione, prepariamoci ad affrontare la fase di esaurimento. Una specie di anticamera allo sviluppo di agenti stressanti che possono spianare la strada a altri disturbi fisici, come appunto la colite da nervosismo pregresso.
Quando infatti l'azione degli stressor continua incessantemente, il soggetto potrebbe smettere di difendersi, con il relativo sviluppo di effetti duraturi sia sul piano psichico che, come nel caso dei disturbi intestinali, anche a livello fisio-somatico. Nevrosi e psicosi, ma anche malattie del colon o ad esempio alle vie rettali.
La reazione alla fonte di tensione dipende dalla capacità di risoluzione dei problemi da parte dell'individuo, a loro volta condizionati da tre fattori principali:

  • l'età
  • il tempo di reazione
  • il tempo che l'evento necessita per ottenere un adattamento valido (più semplice evitare uno schiaffo che l'arrivo di un meteorite dal cielo).

Fattori come la comprensione analitica dell'evento, la prevedibilità dello stesso, la posizione in una ipotetica scala di valori rendono più facile o complicata la gestione e il superamento delle situazioni che ci inquietano o che creano in noi disequilibri.
Le maggiori probabilità di curare all'origine gli agenti stressanti, come si è visto, dipende in parte dalla natura di questi, ma in buona percentuale anche da determinate qualità di cui è dotato o meno il soggetto che deve affrontare gli agenti di ansia.

Antistress a portata di mano

Trattasi di strumenti capaci di arginare gli accumuli di ansietà nei soggetti e restituire loro un palliativo con cui ritrovare la pace interiore, anche solo attraverso una distrazione passeggera. Questo per contrastare un nervosismo sempre più accentuato a livello personale, con gravi implicazioni a livello di relazioni sociali e di rapporti interpersonali.

Un bel bagnetto
Proprio così. Una soluzione tanto semplice quanto naturale per “sbollire” le collinette di stress, prima che si trasformino in terribili montagne russe. Un caldo e rilassante bagno “in ammollo” in una confortevole vasca da bagno, aiuterà certamente il nostro corpo a riavvicinarsi al triangolo della salute.

Bagno caldo contro lo stress
Sali o anche senza sali, lavarsi tra le mura di una vasca aiuterà a sciacquarci le idee e favorirà l'ossigenazione del corpo e del nostro cervello, colpito da episodi lavorativi o contrasti avvenuti a livello famigliare.

Come bere un bicchier d'acqua
Anche se può apparire molto curioso, a tratti bizzarro, ma è proprio la famosa H2O una tra le migliori soluzioni anti-tensione. Tutto merito delle mille proprietà benefiche dell'acqua che, tra le tante, consente la produzione di endorfine, le “molecole della gioia”, chiamate così proprio perchè in grado di alleviare le fonti di infelicità. Questa è la ragione perchè tutti i dottori a tutte le latitudini suggeriscono di idratare il corpo con almeno due litri di acqua durante la giornata.

Massaggio ai piedi
Potreste continuare questa piccola SPA domestica chiedendo al vostro partner di eseguire delle pressioni rilassanti sul vostri arti inferiori. Sono loro i principali esecutori del sistema nervoso e troppo spesso siamo colpevoli di trascurare il loro riposo, con ripercussioni negative anche sul nostro stres psicologico.

riflessologia
Impegnarci in questa operazione aiuterà a ritrovare serenità, anche nei casi in cui saremo costretti a massaggiarci da soli.

Il nostro benessere fisico, come spesso ripeto negli articoli è una delle medicine più potenti di cui la natura ci ha dotato. Non utilizzarla per farci bene vuol dire in piccola parte disprezzare l'intero genere umano, così bello, così perfetto nella sua semplicità.
Fidarci della dottoressa Madre Natura è importantissimo. Più utilizzeremo le sue piante ed elementi per vivere meglio, più possibilità di essere felici e in armonia con noi stessi avremo.


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La colite da Stress e l'omeostasi

time out ad ansia e tensioni

Sempre più persone avvertono il peso dell'ansia e valutano la propria vita “stressata”. Anche se il collegamento tra stato emotivo e salute dell'intestino resta un legame abbastanza “oscuro”, il numero dei pazienti di colite nervosa aumenta, proporzionalmente al peggioramento delle condizioni di lavoro nella nostra società.

In sistema nervoso comanda qualsiasi azione nel nostro organismo, dalla digestione alla coordinazione dei movimenti, all'equilibrio. Qualsiasi fonte di disturbo che alteri i regolari processi di comunicazione tra cellula nervosa e corpo umano, allontanerà quella condizione di equilibrio a cui tende l'individuo, per adempire ai suoi bisogni fondamentali.

E' chiaro quindi che qualunque elemento definibile come causa di stress partecipa ad un processo di dissipazione d'energia, obbligando l'individuo a sforzi superiori e creando situazioni estremamente frustranti a livello della sfera emotiva, con forti ripercussioni sullo stato di salute dell'intestino.

La colite da stress è un disturbo che colpisce sempre con maggiore insistenza i cittadini d'occidente. Tra le fonti principali legate all'aumento dei “problemi nervosi” vi sono certamente:
1) Attività lavorative con ritmi eccessivi e troppo incentrate sulla produzione
2) Alimentazione irregolare, falsata dalla filosofia del fast food.

Lo stress sul lavoro

Seppure le statistiche confermino come il lavoro in fabbrica sia in recesso, va sottolineato come le logiche lavorative tipiche del lavoro operaio hanno ormai contagiato tutti i settori di produzione della società.
La guerra emotiva e le tensioni non sono più circoscritte al terziario, ma investono come il vento tutte le categorie di produzione.

Facile sentir parlare nei corridoi degli uffici di prestigiosi marchi internazionali apparentemente “umani” di stress da lavoro e di ansia correlata alla reiterazione delle stesse mansioni durante la giornata.
Basterebbe chiederlo ai medici e agli psicologi che praticano in queste stesse strutture. Stupirebbe il numero di impiegati su cui si riscontrano i classici sintomi da ansia lavorativa o quelli che già hanno iniziato una terapia antistress, incentrata sul miglioramento nello stile di vita.

A fianco di questo tipo di lavoratori troviamo poi una serie di cartelle cliniche in cui trionfano parole come “colite”, “colon irritabile” e “gastrite nervosa”, ovvero tutti disturbi connessi più o meno indirettamente con lo stress da lavoro correlato.

 

L'ansia del cibo

Nonostante negli ultimi anni anche i media generalisti stiano cercando di “far passare” l'idea del cibo sano, attraverso trasmissioni tematiche in cui presenziano chef ed esperti di nutrizione, in realtà il momento del cibo viene fondamentalmente proposto come un teatro di gara.
La cultura del “cibo veloce”, dall'hamburger degli anni'90 dopo essere sopravvissuta agli scandali e alle inchieste alimentari di mezzo Globo, viene oggi affiancata all'idea della cucina rapida, in cui il tempo assume ancora una volta la stessa centralità dei processi di lavorazione della merce.

Schiere di bambini di fine anni'80 con la merendina da 2000 calorie nella mano e la coca cola nell'altra si sono trasformati negli obesi del 2000. Ma ai bambini dei nostri tempi non è andata certo meglio, essendo a loro volta divenute vittime di uno stress alimentare pericolosamente contagioso, che può portare tra l'altro ad una diarrea nervosa.
Spuntini fugaci, l'idea del pasto pronto in 5 minuti, cibi congelati e strani miscugli con polverine liofilizzate diventano nuova causa d'irritabilità dell'intestino, preparando le basi per la più classica delle coliti da stress. Sul legame coca cola e colite ci soffermeremo, tra l'altro, in un articolo successivo.

Origine dell'esaurimento

Come quasi tutti i libri di psicologia sono soliti ricordare, lo stress si configura come il segnale prodotto da un organismo stanco e logorato per ritrovare l’equilibrio perduto o comunque alterato dagli stressor.
La cosiddetta “pace dei sensi” corrisponde in termini un po' più tecnici alla tanto ambita omeostasi, simbolo di una condizione di benessere a livello del sistema nervoso che genera positività a tutto l'organismo.
Ogni fonte di esasperazione, qualunque sintomo di sovraffaticamento o superlavoro determina uno stressor.
Ogni stressor altera l'omeostasi dell'individuo e richiama immediatamente delle reazioni regolative neuropsichiche, ma anche emotive e locomotorie. Le origini di questa tensione può produrre anche sbalzi ormonali e conseguenze immunologiche non indifferenti.

Fu il medico austriaco Hans Selye a definire come “sindrome generale di adattamento” quel segnale che l'organismo produce quando è costretto a subire gli effetti reiterati di una condizione di tensione. In sostanza, ogni qual volta il corpo umano viene sottoposto a diverse tipologie di stressor cercherà di riadattarsi alla nuova condizione fisica ed emotiva, mediante determinate risposte precise.

I tipi di tensione, oltre che di origine lavorativa o legata ad una determinata dieta, possono essere determinati da stimoli fisici (stanchezza generata da uno sforzo), mentali (es. un pensiero ricorrente) o anche relazionale (condizionato dal tessuto sociale e dall'ambiente in cui si vive). Di conseguenza anche la colite da stress può avere queste cause e sino a quando il paziente non recupererà l'omeostasi, difficilmente potrà curare la salute del suo colon.

Lo sviluppo della sindrome generale d'adattamento segue tre tappe:

La prima fase è quella in cui il corpo umano contrasta l'azione delle fonti di ansia con dinamiche come: aumento del battito del cuore, della pressione sanguigna e dei tessuti muscolari. Questa è la fase immediata, la prima reazione dell'organismo agli stressor. Successivamente, il paziente colpito da questo principio di esaurimento nervoso vivrà la fase di “replica”. Il corpo combatterà queste le tensioni attraverso risposte ormonali, generalmente suggerite dalle ghiandole surrenali.

La fase conclusiva è quella di sofferenza, quella che testimonia il fallimento delle strategie di difesa dallo stress. E' in questo momento che può sopraggiungere l'esasperazione nervosa, producendo ripercussioni negative anche sul piano psichico e persino somatico. La colite da esaurimento nervoso è una tra le conseguenze dirette più frequenti di un soggetto iper esposto a fonti di tensione emotiva.

Come curare l'ansia

Esiste un programma molto preciso in grado di combattere efficacemente lo stress in eccesso. Questo sistema di cura, assolutamente naturale si chiama: “fight or flight” ed è basato principalmente sulla forza di volontà del nostro io.
Si basa su azioni abbastanza semplici che inducono il corpo umano a reagire. Di qui il nome “combatti o vola”, quasi una provocazione indirizzata verso l'organismo per spingerlo verso azioni eccezionali, ma tutte finalizzate a raggiungere l'equilibrio psicofisico.

Questo rimedio naturale, mediante determinate attività, come: l'aumento del battito cardiaco, l'iperventilazione, la vasocostrizione verso l’apparato digerente e tante altre azioni ancora, mira a convincere il corpo umano ad uno sforzo “rivoluzionario” in grado di stravolgere a tal punto quel sovraccarico emotivo a cui è sottoposto e quindi indirizzarlo verso l'omeostasi completa.
Chiunque cercasse maggiori informazioni su questa metodologia di cura e su un sistema per combattere colite e stress, mi contatti senza indugiare.


sciarpa copri colon

Colon irritabile e brividi di freddo

sciarpa copri colonTutto nasce dalle correnti d'aria dell'artico, o quasi. Quando i gradi centigradi diventano pochi pochi è facile che avvenga una contrazione importante a livello muscolare, con interesse specifico dell'addome.
In questo contesto, colon irritabile e brividi di freddo diventano una spiacevole realtà per migliaia di italiani.

Questa condizione di malessere, in virtù di una sommaria leggerezza da parte del soggetto colpito, può in poco tempo subire un peggioramento e precedere fenomeni di costipazione anche gravi. Con l'arrivo della prima perturbazione atmosferica e l'arrivo delle prime gelate sotto i 500 metri d'altezza in Piemonte, era giusto parlare della relazione tra condizione di salute dei tessuti intestinali e temperatura esterna percepita.

Freddo e spietato come il noto personaggio di romanzo criminale, il clima più rigido può incrinare ulteriormente lo stato già precario del povero intestino, a causa di una serie di fattori, che in parte possono essere studiati per trovare una soluzione definitiva.

Trattasi di un disturbo di carattere infiammatorio da non sottovalutare che, nei casi più gravi, può diventare di tipo cronico e danneggiare a tal punto la mucosa del colon, da causare una diarrea con versamenti di sangue.
In questi terribili casi si parla di colite spastica o "colon irritabile", facendo riferimento a un problema fisico che non implica una perforazione, come nel caso di colite ulcerosa, ma che è spesso sintomo di uno intestino debole e debilitato.

Quando si parla di una patologia di questo tipo però si allude ad una colite di tipo ulcerativo. Si fa riferimento ad una lesione degenerativa del reticolare subepiteliale, un'ostruzione dei vasi sanguigni e la conseguente infiltrazione di linfociti e leucociti con successiva fuoriuscita di pus, necrosi, sino ad arrivare, nei casi clinici peggiori, ad ulcerazioni della mucosa intestinale.
Ovviamente questa è solo una degenerazione pesante di una colite condizionata dal freddo, ma è importante ricordarla, onde affrontare questo problema di petto e non rifugiarsi nel più classico e patetico: “io non lo sapevo”.

Le origini del freddo

Come è giusto che sia, quando pensiamo al gelo, la nostra mente ci porta in pochi secondi nelle steppe siberiane, i compagnia di tigri bianche o al circolo polare artico rifugiati negli igloo con dei simpatici eschimesi. Ma se torniamo alle nostre latitudini, soprattutto all'altezza del colon è più facile pensare a brividi, vertigini quando ci si alza dal letto e alle classiche coliche che colpiscono la zona addominale.
Eppure più che nel pieno della stagione invernale, come sarebbe logico pensare, è proprio durante i cambi di clima più repentini che l'individuo è più esposto. In questo periodo percepire una fastidiosa sensazione di freddo alla pancia è molto frequente.

E' invece la stagione delle allergie quella che può creare più disturbi a chi soffre di colite, a causa dei frequenti capovolgimenti climatici e alla colonnina di mercurio che sembra a volte impazzita, segnando escursioni termiche tra mattina e pomeriggio anche di 12-13 gradi. Non Dicembre o le gelate di Gennaio quindi, ma primavera inoltrata come stagione ancor più delicata dal punto di vista di questa problematica.

Non per questa ragione però il caldo estivo riserverà meno problemi delle correnti fredde invernali o delle gelide notti di Marzo, trascorse magari per strada a passeggiare nella nostra città. Il pericolo di raffreddori addominali è dietro l'angolo ed anche quando si azionano i condizionatori inverter nelle prime giornate afose di luglio, nei propri uffici si rischia di accumulare un eccesso di corrente d'aria climatizzata che può ripercuotersi negativamente sul colon, a nostra insaputa.

Quando si parla di colite e freddo non bisogna citare però solamente il fattore clima, ma considerare anche la temperatura dei cibi che siamo soliti consumare.
Mangiare troppi frullati ghiacciati o birre iper freddate possono interferire con la regolare digestione e quindi compromettere anche l'umore durante la giornata o persino il sonno, se assunti durante la cena.

I piedi freddi ed altri segnali

I sintomi della colite emorragica non sono unici e tendono ad assumere connotazioni diverse a seconda delle caratteristiche fisiche e genetiche del paziente.
Esiste un però un fattore molto chiaro, capace di mettere a nudo i sintomi di una colite perforativa, tanto da poter essere isolato e quindi studiato: il freddo. Recenti ricerche mediche hanno centrato il loro focus sugli effetti delle temperature più rigide sulla salute intestinale.

Si è potuto riscontrare un nesso piuttosto chiaro tra freddo, difficoltà digestive e debolezza di stomaco. Una soggetto che soffre di una colite da freddo vive un processo di cura molto difficoltoso che, se non affrontato in tempo, può rivelarsi insidioso e pieno di pericoli.
Per placare il dolore intestinale che ha queste origini si dovranno impiegare degli strumenti che compensino questo sbalzo di temperatura e producano benessere termico all'individuo.

Tipico sintomo di chi soffre dicolite invernaleè il sollievo generato dalla pressione nella zona addominale da parte di una semplice borsa dell'acqua calda. Altri segnali legati a questo problema nella sensibilità delle pareti intestinali sono una diarrea di tipo acquoso e una miscela terribile di sangue e pus attraverso le feci, spesso caratterizzate da un pessimo odore.
Conseguenze secondarie, ma sempre riconducibili alla colite e freddo, sono la mancanza di appetito, pallore in volto e generale debolezza a livello dell'organismo.

Tra le altre avvisaglie riscontrate più spesso nei pazienti si ritrovano: traumi all'addome, piedi e mani sempre fredde, lingua bianca, naso otturato. Altro segnale spesso sottovalutato, perchè quasi mai messo in connessione con le basse temperature esterne sono i rumori di stomaco.

La nostra pancia ci parla e sarebbe nostro dovere ascoltarla. I migliori medici e gastroenterologi mondiali sono proprio quelli che riescono a tradurre meglio la sintomatologia del corpo, magari considerando soluzioni naturali ad ampio raggio.
Questa azione di attenta lettura dei segnali dovrebbe coinvolgere in prima persona il paziente ed essere il suo punto fermo verso la guarigione completa.
Un orecchio il più nello stomaco come cura per la colite, non mi stancherò mai di dirlo.

La cura naturale

Una miscela di zenzero, ginseng e liquerizia è la chiave giusta per riscaldare il proprio corpo e ristabilire la giusta compattezza dei tessuti intestinali e portare alla guarigione l'organismo. Una composizione da bere contenente questi ingredienti può essere la cura migliore per la colite da freddo e ristabilire la saluta generale compromessa dal cattivo stato delle mucose intestinali, penalizzate da temperature fredde e rigidi inverni.

Anche il trattamento dell'area del basso ventre mediante dolci massaggi eseguiti da personale competente e certo non improvvisato, può portare benefici alla cura per la colite da freddo.
La capacità riscaldante impressa dai palmi delle mani, attraverso la pressione associata al massaggio diventa una medicina naturale in grado di risolvere molti problemi di stomaco, molto più di tante cure farmacologiche.

Per scoprire come curare la colite e il freddo se ne occupa abbondantemente il programma PIP quando parla anche dell'importanza del calore umano mostrato dalle persone che soffrono di colon e retto. Quando una persona prova freddo dentro è quasi automatico che somatizzi questo disagio, creando inconsciamente una protesi del proprio animo con il corpo, danneggiando anche la funzionalità di organi in parte compromessi.

Stare vicino a chi è malato e lo sforzo a sorridere e a cercare il calore dell'abbraccio di un amico da parte di chi soffre di colite è uno dei rimedi più naturali, proprio come un caldo pullover di lana per proteggersi dal freddo.


Pinocchio e la medicina dei bugiardini

Bugie e bugiardini: curare la colite con erbe naturali

Pinocchio e la medicina dei bugiardiniChe la natura sia meravigliosa e che offra tutto ciò di cui l'uomo ha bisogno, lo hanno capito presto gli uomini del Paleolitico. Questo è avvenuto per milioni di anni, passando per le più grandiose civiltà della storia, dai Fenici, passando per la Grecia degli agorà.

Il genere umano sembrerebbe poi stato sopraffatto da un sentimento di conquista che dalla prima rivoluzione industriale in poi lo ha messo sempre più in competizione con la  natura, della quale tra l'altro ne fa parte.
Così con la scusa dei progressi scientifici l'essere umano ha sempre più sostituito la naturalezza agli esperimenti da laboratorio. In questo modo su tutto ciò che aveva curato con le erbe naturali sino a quel momento, è stato posto il brand del capitalismo e svuotata ogni scoperta naturale, per poi ricoprirla con bugie e bugiardini.

Mentre la medicina di massa, sotto la coperta dell'ufficialità e delle logiche di laboratorio, si prendeva gioco dei prodotti naturali e delle relative soluzioni curative, qualche strano dottore continuava in segreto la sua battaglia con delle armi potentissime: le erbe naturali.
E' grazie all'omeopatia, alla naturopatia e alla diffusione nei centri urbani di erboristerie e Centri olistici che è possibile ancora oggi curare la colite o altre problematiche intestinali facendo ricorso ad erbe naturali.

In fin dei conti trattasi di vere e proprie medicine provenienti dalla natura, ragion per cui è mia premura sostenere la causa naturopatica e parlare delle erbette e delle piante curative provenienti da Madre Terra, come a delle vere e proprie medicine.
Guarire in modo naturale è stato sempre possibile nell'antichità, garantendo una soluzione più duratura, se non proprio definitiva, rispetto a tante cure farmacologiche finalizzate a ristabilire la salute fisica o mentale, ma solo nel breve periodo.

In questo articolo è mia intenzione, partendo dai sintomi classici della colite, passare in rassegna tutte quelle spezie, erbe, aromi e sostanze naturali in grado di contrastare quelle avvisaglie tipiche di traumi intestinali.
Un cura 100% naturopatica che, accompagnata da una sana alimentazione, sarà in grado di combattere i disturbi intestinali in tempi ridotti e in modo definitivo.

Anche se le ricerche si sono concentrate più sulle proprietà benefiche delle erbe naturali come rimedi per problemi quali scarsa memoria, depressione e inappetenza o al contrario obesità, io voglio proporre un nuovo approccio.
Partendo quindi dai segnali più evidenti di quelle che sono le conseguenze di un disturbo all'intestino vorrei parlare delle erbe più efficaci, ma allo stesso tempo più facili da reperire e riescono a risolvere i problemi molto meglio di costosi medicinali.

Erbe per sgonfiare la pancia:

  • In erboristeria è la miscela di erbe e spezie più comune e facile da reperire: semi di finocchio, anice stellato, coriandolo, cardamomo, cumino, melissa e chiodi di garofano. Un cucchiaio in 250 ml di acqua bollente, lascia in infusione per 10 minuti circa per poi bere dopo i pasti. Un vero toccasana in caso di eccesso di gas intestinali.

tisana carminativa

 

  • Succo di Aloe vera, cercala nei negozi biologici o nelle migliori erboristerie, soltanto un estratto di prima qualità e ricavato principalmente dalle foglie. Mescolare in un frullatore con un pò di succo di carota in maniera da renderlo più gradevole, visto che l'aloe da bere ha spesso un sapore non tanto gustoso per i pazienti che soffrono di ventre rigonfio, tipico sintomo della presenza di infiammazioni intestinali. Andrebbe bevuto due volte al giorno, 40 ml ogni volta.

Erbe antinfiammatorie:

  • Camomilla e malva, da assumere attraverso infusi in caso di dolori addominali e flogosi intestinali.
  • Zenzero, miracoloso disinfettante offerto dalla natura. Per godere a pieno delle sue proprietà si dovrà prima lavarlo sotto acqua corrente, quindi sbucciare e poi tagliarne un pezzetto di circa 3,5 centimetri. La pianta tuberosa andrebbe quindi  mescolata con due cucchiai di miele puro e aggiunta a un infuso di camomilla. Fare riposare la soluzione che farà da manna per una colite. Due tazze di questa soluzione al giorno ed il gioco è fatto.

Erbe per emorroidi:

  • Il crespino, erba imperatoria, con ottima azione purificatrice del sangue. Proprietà molto particolari dal punto di vista curativo perchè promuove l'equilibrio microbico nell'intestino e il normale funzionamento di fegato, ma anche della cistifellea, andando così a normalizzare eventuali infiammazioni al plesso emorroidario.
  • Mirtillo rosso e mirra, combinazione di erbe che in verità possono essere assunte anche separatamente per guarire da emorroidi sanguinolente. Non tanto note al grande pubblico, queste erbe naturali sono prodotti eccellenti che rappresentano la base di una terapia anche migliore rispetto ai prodotti tradizionali, usati dalla scienza medica.
  • Rusco, erba conosciuta anche con lo strano nome di Pungitopo è largamente usata per il trattamento di vene varicose, ma funziona egregiamente anche per curare le emorroidi, che rappresentano uno dei sintomi più frequenti in caso di colite ulcerosa e forme di colite. Il rusco ha la capacità di restringere le vene e in parte cicatrizzare i capillari, riuscendo così ad alleviare il fastidio legato alla presenza di emorroidi esterne o altri disturbi connessi con la circolazione del sangue.

Erbe rilassanti:

  • Quinoa, pianta originaria della Bolivia viene spesso integrata all'alimentazione per via del suo alto potere nutritivo. In caso di disturbi al colon e all'intestino onde non appesantire l'intero apparato digerente, ma al tempo stesso, evitare di sforzarlo a causa di cibi troppo pesanti, l'assunzione di quinoa porta notevoli benefici per la colite da nervosismo. Ottima per preparare una colazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale.

Erbe contro gastrite:

  • Anice, da consumare una tazza di questa preziosa erba curativa almeno 2 volte ogni 10 giorni. Trattasi di una cura naturale per nulla invasiva, ma molto efficace rispetto a soluzioni farmacologiche, spesso aggressive e capaci persino di danneggiare le pareti intestinali nel lungo periodo.

Succo di patateSucco di patata: sembrerà un rimedio bizzarro, ma la sua validità non può essere messa in discussione. Fondamentale però per questa cura anti gastrite è che sia fresca e molto tenera. Sarà sufficiente pelarla ed estrarne il succo (tramite un estrattore per esempio), per poi berne un bel bicchierone prima dei pasti. Il sapore non è eccezionale, ma le proprietà curative della patata erano note anche agli indios, veri maestri nel suo utilizzo.

  • Fieno Greco, omoprazolo naturale, erba fantastica dalle molte proprietà positive. Protettore gastrico per eccellenza, il fieno greco va assunto circa un quarto d'ora prima di pranzo, per preparare l'intestino all'ingresso di cibo e scongiurare conseguenze negative sulla cura. Fondamentale risulta avere l'accortezza di utilizzare questa erba naturale sempre alla stessa ora e quindi di mantenere più o meno invariati gli orari dei pasti.

Altro consiglio utilissimo per tutte le manifestazioni di infiammazione intestinale quali colite o sindrome da colon irritabile, è quello di eliminare il latte di mucca, passando a bere latte vegetale come quello di riso, avena o farro, più naturali, genuini e senza le tante controindicazioni del latte vaccino.

Molte delle erbe descritte sopra le puoi trovare in erboristeria, alla stregua di argilla ventilata e fiori di bach o altri prodotti naturali utili per la salute quotidiana. Altre potresti invece reperirle online.
Se gradisci indicazioni su dove reperirle e come utilizzarle ai fini di una risoluzione efficace nei confronti della tua colite, sono a completa disposizione.


Se senti che la naturopatia possa essere la soluzione ai tuoi problemi di colite, colon irritabile o rettocolite ulcerosa, allora non esitare e chiedimi informazioni sul P.I.P.


Colite pseudomebranosa: cosa è, sintomi e profilassi

batterio clostridiumChe cosa è la colite pseudomembranosa?

Quasi tutti gli antibiotici, in particolar modo gli antibiotici intestinali possono provocare un’infezione da Clostridium. Le possibilità che la somministrazione di farmaci possa favorire lo sviluppo di un colite pseudomembranosa da clostridium difficile Quando si parla di diagnosi della colite pseudomembranosa, il rischio che essa dipendi dall'assunzione di clindamicina, penicilline ad ampio spettro, come ad esempio l’ampicillina, J’amoxiciluna e di cefolosporine è ricorrente.

Si tratta di una vera e propria colite nervosa da farmaci in cui il paziente si trova coinvolto nella paradossale situazione in cui dei medicinali per colite o altri problemi intestinali, possono divenire la causa di una colite pseudomembranosa fulminante, con il rischio che questa comporta.
Questo malessere può dipendere da svariate cause, tutte legate alla somministrazione più o meno prolungata di medicine e antibiotici da parte di farmacisti troppo “generosi” nella lettura delle ricette.

L'elenco dei farmaci che possono facilitare lo sviluppo dei suoi sintomi principali è lungo. In questa lista però non potranno certo mancare l’eritromicina, i sulfamidici, le tetracicline e i chinoìonicj.
Altro segnale che spesso inquieta i pazienti affetti da questo disturbo da antibiotici è la presenza di diarrea. Va precisato come la dissenteria non sia strettamente collegata alla somministrazione di medicine specifiche, ma potrebbe essere un segnale più o meno diretto dello scarso assorbimento dei carboidrati, accompagnato dall'irritazione della microflora intestinale.

La colite pseudomembranosa da clostridium difficile, è un disturbo dalla cui diagnosi si potrà evidenziare la formazione di una pseudomembrana. Questa caratteristica è dovuta all'esistenza di uno strato aderente di cellule infiammatorie e di altri detriti sul tratto di mucosa gastrica infiammato.
La colite da clostridium è la rappresentazione del peggior quadro clinico che un individuo può sentirsi descrivere da un dottore, in relazione ad una patologia medica, in relazione con l'uso di antibiotici intestinali. Niente a che vedere con la nota relazione nefasta tra alcol e farmaci antibiotici. E nemmeno con il nesso tra farmaci anticolitici e uno stato di gravidanza.

La colitis responsabile della formazione della pseudomembrana a livello intestinale è causata dalle tossine prodotte dal clostridium difficile, un batterio molto comune nel microbiota dell'uomo. Le 2 tossine fondamentalmente prodotte dal clostridium sono la A e la B. Sono proprio loro le due responsabili dell'apoptosi a livello cellulare, favorendo in questa maniera la formazione di citochine.
La terapia dispensata ai pazienti colpiti da questo disturbo intestinale da clostridium è una cura antibiotica ad ampio spettro volta a contrastare la disbiosi che ha favorito nell'organismo quella modificazione tale da renderlo quindi favorevole al batterio difficile.

Altri fattori di rischio

  • accurata anamnesi
  • ricoveri ospedalieri associati ad interventi chirugici e terapie a base di medicine antibiotiche

In rapporto alle tipiche manifestazioni cliniche, un'accurata anamnesi è sovente suggestiva di colite pseudomembranosa; precedenti degenze ospedaliere e manovre chirurgiche associate a terapia farmacologica ad ampio spettro (soprattutto ampicillina ma ancheclindamicina) in un soggetto con febbre, diarrea muco-sanguinolenta e dolori addominali, sono elementi sufficienti per richiedere la ricerca delle tossine batteriche nelle feci del paziente.

I sintomi più importanti

I primi segnali si manifestano di solito nel corso di una terapia farmacologica.
I tempo in cui i sintomi di questa colite emergono, differiscono da paziente a paziente. Solitamente le avvisaglie tipiche della colite pseudomembranosa iniziano ad essere percepite in un tempo compreso tra i 2 e i 12 giorni successivi a quelli di fine trattamento.

Le possibilità che un individuo provi i sintomi della colitis pseudomembranos possono coinvolgere qualunque soggetto che accusi una diarrea, fino ad 40 giorni dopo la fine del trattamento antibiotico.
I segnali che seguono la contrazione di questa patologia gastrointestinale spaziano dalla cacca molle ad una colite vera e propria, associata alle classiche avvisaglie di questo disturbo: spasmi addominale, febbre ecc. Essendo nei casi più problematici accompagnata dalla disidratazione dell'organismo, ma anche da ipotensione e ulcerazioni al colon, capita che a livello percettivo il soggetto si domandi a volte se si tratti di appendicite o colite.

Diagnostica e terapia

La colite pseudomembranosa è un disturbo diffuso in maggioranza tra gli adulti, anche se non risparmia  in maniera assoluta i più giovani. Tra i sintomi vi è, come si è già ricordato, la diarrea acuta o di tipo cronica. Quando colpisce la fascia più giovane della popolazione, di solito presenta dei segnali meno evidenti, sino ad apparire in modo asintomatico.

La migliore diagnosi prevede l'incrocio della sintomatologia del paziente con l'analisi delle feci dello stesso. La presenza nella cacca del batterio Clostridium difficile avviene solitamente tramite colonscopia e fugherà ogni dubbio sulla natura di questa colite da farmaci.
Le complicanze più diffuse sono associate ad una notevole perdita di liquidi o ad una grande infiammazione a livello di mucosa gastrica. A questi eventi possono associarsi anche la disidratazione, la sepsi ed anche la perforazione dell'intestino. Il rischio associato alla “colite antibiotica” è legato alla condizione di salute dell'individuo. Un'ulteriore analisi del sangue aiuterà il dottore, ancor più del farmacista, a comprendere la natura di questo disturbo.

Nei casi clinici in cui vi è stato segnalato l'inizio di una perforazione dell'intestino, specie dei pazienti più giovani e più anziani si è dimostrato fondamentale diagnosticare con velocità la patologia, scongiurando persino conseguenze mortali.
E' stato studiato un legame molto stretto tra presenza dell'appendice nel paziente e rischio di contrarre la colite da pseudomembrana, al di là dell'effettiva somministrazione massiva di medicinali. Secondo questa ricerca medica le possibilità che un Clostridium difficilte colpisca un individuo con appendicectomia sono il triplo più alte di quelle che affetti un soggetto con appendice.

Profilassi e trattamento

Il sistema ottimale per scongiurare l'emergere di questa patologia intestinale, sembrerà un'ovvietà, ma consiste nel far durare il minor tempo possibile il trattamento farmacologico.
Se un paziente ha già avvertito i sintomi di una colite da clostridium, eviti di utilizzare lo stesso medicinale che è stato precedentemente responsabile di quel disturbo. Vale sempre la regola che non bisogna esagerare, ragion per cui, bisogna valutare molto attentamente quando è giusto prendere un antibiotico e quando invece possiamo farne a meno, perchè i rischi possono rivelarsi maggiori dei benefici.

Una cura a base di fermenti lattici può contrastare con efficacia gli episodi di diarrea. In farmacia è possibile acquistare delle compresse apposite per il batterio responsabile della pseudomembraa. Sarà sufficiente una somministrazione giornaliera della pasticca, una al giorno.
In circa 2 settimane, quando il trattamento è tempestivo, la profilassi risulta vincente, specie se l'assunzione della compressa viene associata a quella del Saccharomyces boulardii e fermenti lattici.


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Fumo e colite: come salvarsi dal tunnel del retto

fumo e colite vanno curatiLe lobby del tabacco non ce ne vogliano. Ma dal momento che sono proprio le multinazionali a non volere bene alla salute dei cittadini, allora poco importa. Fumo e colite è un legame che esiste e sul quale è impossibile creare obiezioni.

Le evidenze statistiche, estratte da migliaia di casi di pazienti affetti da colon irritabile dimostrano come fumare e avere la colite siano in qualche maniera collegate, tanto da diventare un punto di partenza nella cura della colitis nervosa.
Oltre alle malattie legate al fumo delle sigarette che colpiscono il sistema respiratorio, i gastroenterologi di tutto il mondo oramai quasi all'unanimità, sostengono che fumo e stress possano aumentare i rischi di sviluppare la malattia di Crohn. Disturbi dell'apparato bronchiale possono quindi accentuare uno dei sintomi maggiori associati al disturbo del  colon irritabile: l'asma.

Numerose testimonianze dirette e la consulta di archivi medici hanno ribadito che smettere di fumare possa ridurre drasticamente le possibilità di processi degenerativi nei soggetti sottoposti a cura per colite.
Dall'altro lato si precisa come i soggetti senza il vizio delle sigarette abbiano significative possibilità in meno di accusare irritazioni intestinali e sviluppare gradualmente quei segnali inconfutabili che spianano la strada al ricorso a terapie stressanti per l'intestino.

La malattia del fumo porta quindi strascichi anche a livello di apparato intestinale e colon, generando effetti che prescindono dal conclamato binomio tabacco / bronchi a cui troppo spesso si aggiungono aggravanti terribili come tumori.
Sigarette e colite sono una realtà da non sottovalutare, nonostante molti articoli online sembrino minimizzare questa relazione, dimostrando ingnoranza, ma soprattutto ingratitudine nei confronti della salute dei cittadini.

Smettere di fumare

Uscire dalla schiavitù del fumo è un passo molto importante per superare una colite. Tutti i fumatori colpiti da questo disturbo del retto dovrebbero impegnarsi a ultimare di danneggiare il proprio sistema immunitario in questo modo così plateale.
Il percorso che porterà il soggetto ad abbandonare il tabacco per sempre si sposa perfettamente con il processo di cura della colite nervosa. Non soltanto i benefici fisici e mentali, sia a livello di respirazione, quanto a livello nervoso, saranno notevolissimi, ma la più grande conquista sarà l'acquisto di autoconsapevolezza e l'indipendenza dalla nicotina.

smettere di fumare
Essendo per lavoro naturopata e credendo fortemente che siamo ciò che facciamo transitare dalla nostra bocca, inteso non solo come alimenti, ho più volte ribadito il concetto di come il peggior nemico sia sempre nella nostra testa.
In questo senso credo fortemente che liberarsi dal fumo possa aiutare il paziente affetto da problemi di irritabilità nello stomaco e rafforzare in maniera esponenziale la propria forza di volontà, sviluppando la convinzione di raggiungere l'obiettivo di stare bene.
Non parliamo di sigarette elettroniche per passare dalla paglia a un palliativo vero e proprio.

fumo effetti tossici
I disturbi nervosi a livello intestinale sono un male fluido, che si insinua nei nostri pensieri e non ci lascia pensare ad altro. Proprio come un soggetto che mostra i sintomi di una dipendenza da sigarette rullate. Per questo vorrei centrare il focus su fumo e colon irritabile, parlando più dell'importanza del processo di guarigione, più che degli indiscutibili vantaggi a livello di salute.

Uscire dal tunnel delle sigarette allenerà il paziente fumatore ad accendere le giuste luci per uscire indenne dal tunnel del proprio retto infiammato.
Scoprire quanto si spende per comprare le sigarette durante il mese o ripetere la solita tiritera che il “fumo fa male” non è mai il sistema giusto per convincere il “tabacco addicted” a decidere di non fumare più. Bisognerà infatti insistere sui benefici più nascosti legati a smettere di intossicare i propri polmoni. Parliamo di:

  • maggior tempo a disposizione
  • maggiore libertà di uscire senza il pensiero di aver dimenticato a casa l'accendino
  • recuperare un'igiene orale e creare più empatia con i propri interlocutori
  • essere più felici

Parliamo quasi delle stesse motivazioni che dovrebbero spingere il soggetto che soffre di colite a cercare una soluzione definitiva. Perchè dove non arrivano i continui crampi addominali o il susseguirsi di diarree notturne a dare la giustificazione al soggetto per smettere di mangiare le fritture o dedicarsi alla respirazione yoga, sino a quel momento tanto derisa, potrebbero arrivare proprio queste motivazioni appena elencate.

fumo effetti nocivi
Mi sono scocciato di sentire pazienti che traducono la mia richiesta di smettere di fumare con un “fumerò sigarette più leggere” (più leggere di cosa? ..del catrame puro?) o con un “fumerò massimo 6 sigarette al giorno”. Una boccata d'aria cattiva resta sempre un attentato alla propria salute.
Il percorso non è agevole e necessita un buon grado di maturità e di ferma capacità nel fare sacrifici, consapevoli che presto trasformeremo filtri e cartine a sorrisi.

Tabacco al cioccolato o alla menta, come un regime alimentare a base di carne rossa vuol dire soltanto una cosa: prendersi in giro e scegliere consapevolmente di allontanare la guarigione e continuare a danneggiare i propri polmoni.
Il metodo che propongo si basa proprio sulla autostima e sull'imparare a trovare le forze per raggiungere il traguardo dove, l'abbandonare il vizietto del fumo, può rappresentare un importante tassello.
Per maggiori informazioni, scrivimi una mail, sarà mia premura fare del mio meglio per aiutarti a raggiungere l'obiettivo prefissato.


no-ospedale

Conosci una dottoressa chiamata Natura

no-ospedaleAttese infinite per delle analisi. Pareri contraddittori che si susseguono. La fretta di curarsi e la scelta di farmaci sbagliati. Infine il dubbio che le cure per la colite non esistano.
Un iter già visto a cui la naturopatia vuole mettere un punto, indicando nei rimedi naturali applicati allo studio contestuale dell'alimentazione, delle abitudini quotidiane e del trascorso clinico del paziente, le vere armi vincenti per guarire.
Non parliamo di rimedi passeggeri di pseudo cure lampo da ricovero in ospedale. Dire no ai farmaci per combattere la nausea o alle medicine antispastiche è difficile, dopo che si avvertono i primi segnali di guarigione. Ma parliamo sempre di fuochi di paglia. Di bagliori di luce, nell'inferno intestinale che come una bomba ad orologeria, presto si scatenerà nel basso ventre. Una storia clinica già scritta, che posso ritrovare nella cartella clinica di tanti soggetti che ho aiutato a liberarsi dalla schiavitù della colite da nervosismo e dello stress psicologico che si accumula a seguito di tanti insuccessi.
Decine e decine di individui emotivamente provati che dopo avermi raccontato la storia medica della colite nervosa e la loro assidua presenza tra i lettini degli ospedali, mi chiedono timide informazioni sull'olistica sino ad arrivare quasi sempre alla fatidica domanda:
Ma esistono davvero cure naturali, che possono aiutarmi a guarire questo disturbo intestinale, senza ricorrere a medicinali costosi?

I vantaggi di curarsi con la natura

La gioia che leggo negli occhi dei miei pazienti, quando mi vengono a trovare in studio e l'entusiasmo che trapela dal monitor del computer, quando mi contattano via skype, è la più grande soddisfazione. Lo garantisco.
Dopo aver consumato tante energie emotive e ingenti somme in denaro nella ricerca di magici farmaci  anti colitici, scoprire che è la natura la più brava dottoressa per il corpo umano, restituisce da subito una certa serenità. Le settimane che seguono sono un lento, ma progressivo miglioramento verso un ottimo stato di salute, confermato anche dalle persone che ci stanno vicini, durante l'intero arco di questo processo curativo. La mia più grande soddisfazione professionale corrisponde con l'acquisita consapevolezza da parte del paziente che questi trattamenti naturali esistono e funzionano anche meglio dei corrispettivi farmaceutici.
Parliamo di sistemi concreti, basati sui principi naturali degli elementi provenienti da nostra Madre Terra e che comprendono costumi culturali e sane abitudini di vita, ormai sepolte dalla frenesia della frenetica società di cui facciamo parte.
Quando iniziano a scomparire i classici sintomi della colite e ricevo email di giubilo da parte degli utenti che hanno già iniziato il P.I.P da qualche settimana, che sono anche riusciti a dormire 8 ore di fila, mi sento molto fortunato. Perchè percepisco sul piano spirituale una sensazione profonda di gratificazione, che al di là del mio lavoro in ambito naturopatico, mi rende appagato come essere umano.

Delle soluzioni a misura di psiche

Inutile combattere le cause della colite nervosa se si è incapaci di leggere nel profondo che cosa stiamo sbagliando nella nostra vita. Perchè il Programma Intensivo Personalizzato che cura la colite svolge in parte proprio questa funzione psicologica. Il sistema da me ideato per risolvere problematiche gastrointestinali serve tra l'altro a far nascere una specie di campanello d'allarme nel nostro organismo, capace di segnalare cibi dannosi, da alimenti amici delle pareti dello stomaco, azioni che possono peggiorare lo stato psicologico, da altre in grado di restituire la giusta serenità.
Ricordatevi sempre che un disturbo di questo tipo, ha origini in parte psicosomatiche e slegare in modo assoluto la rete delle nostre relazioni sociali dai dolori che proviamo a livello fisico può rappresentare un errore imperdonabile, causa del peggioramento del nostro stato di malattia.
Delle solide e ben organizzate strutture ospedaliere sono il segnale di una società efficiente, in grado di garantire il welfar ai suoi cittadini. Ma riempire cliniche di gente che cerca le cure alla colite non è un sintomo di consapevolezza medica, ma solo di troppe persone che non riescono a trovare il giusto approccio con i disturbi dell'intestino.
Abbiamo moltissimo da imparare dalla natura ed è questo l'orizzonte verso cui per fortuna, sempre più medici e gastroenterogi, stanno guardando.
Veri e propri rimedi omeopatici e naturopatici sono la base della cura colite. Soluzioni che permetteranno di superare i dolori, utilizzando con oculatezza ingredienti lontani dalle vetrinette delle corsie ospedaliere. Elementi naturali che la naturopatia professionale utilizza con successo da moltissimi anni: olio essenziale  di basilico, combinazioni di vitamine dalle proprietà terapeutiche eccezionali e tantissimi altri rimedi per la colite, tutti indicati sul manuale di cui sono autore.
Voglio chiarire la piena fiducia che ho nei confronti della medicina ufficiale, sottolineando però l'ottusità di alcuni dottori nel considerare a volte la naturopatia alla stregua di una scienza esoterica!! Trattare i naturopati e chi crede nella forza dei principi naturali come uno stregone ingannatore è un'esagerazione, nonché una benemerita bugia, di cui molti per fortuna hanno già consapevolezza. Io non mi sento un “medico strano” e nemmeno un “dottore a metà”, io sono un professionista che aiuta a guarire dalla colite e per fortuna ci sono centinaia di persone che possono testimoniarlo. Ci vuole rispetto per tutte le professioni e pensare alla naturopatia come alla “magia nera” è una cosa ridicola!!
Io credo fermamente nella validità dei farmaci in determinate situazioni, ma sottolineo solo la leggerezza con cui la medicina tradizionale trasformi inconsapevolmente i pazienti i vere e proprie cavie, pur di spingere un determinato farmaco e dimenticando medicine “naturali equivalenti” che offre "gratis" Madre natura.
Anche perchè le cure farmacologiche chiedono spesso il conto, sia in termini prettamente economici..e sia in termini di ricadute nel lungo periodo.
Valutate quindi cari amici la possibilità concreta di cure colite basate sulla saggezza della Natura, che esiste da qualche milione di anno in più della neonata “scienza medica ufficiale”.


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Tra sintomi, cura e pannoloni: la colite attinica

Palle di grano in un campoPurtroppo la nostra civiltà vede segnalare la presenza sempre più diffusa di tumori, specie quelli che interessano gli organi come l'utero, nelle donne e la prostata, negli uomini. La colite attinica è una conseguenza diretta della radioterapia, utilizzata come cura delle cellule tumorali.

Accade così che il colon, vista la prossimità con gli organi colpiti dall'angioma, corre il serio pericolo di subire dei danni generati dalla radioterapia e quindi innescare un processo infiammatorio della fine del tratto intestinale, che può portare alla colite attinica.

In una scala medica, l'intensità del dolore allo stomaco generato da questo disturbo è tale da essere classificato come colite acuta, che in alcune situazioni più gravi può degenerare persino in una patologia di tipo cronico. La colite post radioterapica risulta talmente dolorosa da essere paragonata in certi casi alla colite ulcerosa, una vera e propria ulcera che investe il retto e il colon, provocando dei dolori a dir poco lancinanti nei soggetti afflitti da questo male. La colite ulcerativa è una malattia infiammatoria di tipo cronico che colpisce l'intestino, diagnosticabile attraverso una specifica colonscopia a causa della difficoltà di definirla con precisione soltanto mediante l'analisi dei sintomi.

Caratteristica comune ai pazienti affetti da infiammazione attinica è l'essere stati sottoposti a terapia radiante, finalizzata a contrastare la presenza di un fibroma su tessuti adiacenti a quelli dell'intestino retto e quindi il frequente ricorrere a colonscopie per analizzare meglio la natura della colite attinica.

Il sintomo più evidente

Tra le conseguenze più frequenti per questo tipo di disturbo troviamo diffuse perdite rettali di sangue. Una situazione più che spiacevole da vivere in prima persona, anche a livello sociale, con pazienti spesso costretti all'utilizzo precauzionale di specifici pannoloni con funzione drenante.
Queste fuoriuscite emorragiche sono inizialmente impossibili da controllare, perchè seguono un andamento discontinuo nel malato.

Succede così che un uomo colpito da colite attinica può accusare l'espulsione involontaria di sangue per via rettale a giorni alterni, sino poi a segnalare perdite più frequenti, sino a coprire l'arco anche di 4 giorni. Periodi più lunghi di questo costituiscono una rarità (personalmente trattasi di una casistica clinica mai riscontrata nei pazienti che ho curato direttamente) ma, in virtù della delicatezza della problematica, rappresentano un colpo emotivo talmente acuto, da generare nei soggetti colpiti da colite di tipo attinico molta frustrazione.

Il sangue fuoriuscito, raccolto nel pannolone, può variare nel colore: da coaguli rosso scuro ad altri rosso vivo. La presenza di coaguli esclusivamente di tipo rosso scuro, tendente al nero, può essere anche più preoccupante, lasciando prevedere una fase terapica di durata maggiore per la cura di questo tipo di colite acuta.

La cura

I medici tendono a consigliare varie sedute nella camera iperbarica, utili per favorire la ricrescita dei tessuti cellulari feriti durante la precedente radioterapia. A questa terapia per colite attinica di solito i dottori affiancano la somministrazione di mesalazina, accompagnata a clisteri di Clipper (un particolare tipo di steroide). Questa combinazione, a seconda del livello di infiammazione del colon, dovrebbe essere sufficiente per arginare la diarrea in tempi accettabili e a curare l'irritazione di tipo attinico in tempi discreti.

La durata della cura di questa colite in alcuni casi può superare quella della colite ulcerosa, ma non bisogna mai scoraggiarsi, perchè a tutto c'è una soluzione. Dove non arriva la medicina farmacologica potrà arrivare quindi la naturopatia, ma comunque si potrà intraprendere un percorso di guarigione.
La terapia antidiarrogena è un buon inizio per comprendere come curare la colite attinica, ma è la forza di volontà del paziente la medicina più importante che non dovrà mai mancare nel paziente, anche quando le analisi della colonscopia saranno più amare.

La stessa tenacia e consapevolezza di vita che permetteranno al soggetto di sopravvivere con vigore, anche all'avanzare di un cancro e alle sedute al lazer che ne conseguiranno.


latte-fa-bene-o-fa-male

Latte - colite: ma berlo fa davvero così bene?

 

 

Il latte fa bene o male?Come vengono alimentate le mucche da latte? Perchè il latte vaccino diventa poco “naturale

Per avere subito un'idea di quello che noi consideriamo “naturale” basterebbe pensare alla durata media di una mucca che vive all'aria aperta, pascolando libera e felice. Analisi e studi attinenti hanno dimostrato come la vita media di un esemplare vaccino che vive in “cattività” sia di ben 20 anni.
Sapete che età invece raggiunge in media una mucca allevata nella stalla e pronta a produrre quel prezioso latte che noi tanto decantiamo e tanto apprezziamo?
Bene, un capo il stalla vive circa 5 o 6 anni.
Costretti a produrre latte a ritmi intensissimi, per la felicità di un mercato che crede di bere una bibita genuina, solo il 25% degli animali che vive in una stalla, in condizioni di allevamento intensivo, riesce a raggiungere sette anni d'età.

Altro dato sconcertante che dovrebbe far riflettere sulla qualità della nostra alimentazione e sulle nostre convinzioni sui cibi che consideriamo genuini. Si pensi ad esempio a quella che dovrebbe essere la dieta naturale delle mucche, ovvero l'erba da pascolo.
Avete per caso idea di che cosa somministrino a questi splendidi animali erbivori durante l'allevamento industriale?
Solo erbaggi spazzatura, rifiuti non solidi tritati, letame e feci animali, residui intestinali provenienti dalla macellazione di altri animali. Una cosa terribile, da far venire mal di stomaco solo a pensarci!! In sostanza, a livello industriale si stravolge completamente l'alimentazione di un animale che mangia erba, inserendo la dieta delle mucche con sostanze di origine carnea e organica, provocando conseguenze terribili in primis all'animale e in maniera indiretta anche a chi ne mangerà successivamente le sue carni.

Oltre alle conseguenze più comuni connesse con l'allevamento in batteria, dovute alla mancanza di movimento e di ruminare, alle mastiti mammellari che rendono impossibile l'allattamento dei vitelli, esistono problematiche ben peggiori. In condizioni estreme il bestiame soggetto ad allevamento intensivo in batteria può raggiungere un pessimo stato di salute indicato con il nome di “pazzia”. Il fenomeno conosciuto sotto l'etichetta di "mucca pazza" ne è una tristissima realtà. Ecco perchè la carne vaccina, il latte e tutti i suoi derivati possono provocare malattie intestinali come la colite.

Per questa ragione i cittadini occidentali, così visceralmente dipendenti dal “latte a colazione” e dal bicchiere di latte caldo d'inverno prima di riposare si trovano spesso a curare coliti e ad interrogare un gastroenterologo o un nutrizionista per risolvere problemi al colon.
Dillo al tuo intestino tenue: il latte fa male.

Ebbene sì, impopolare o difficile da..digerire, ma è proprio così. Da quando si è imposto il sistema dei mangimi artificiali, antibiotici ed altre sostanze nocive negli allevamenti, il latte ha definitivamente perso i valori nutritivi di un tempo, ed è diventato un alimento non salutare.
Stesso discorso pure per i formaggi e tutti i derivati del latte di mucca. Piccola precisazione per chiunque voglia attuare una corretta prevenzione per la colite e impostare una dieta sana ed equilibrata: i prodotti con latte di capra sono da preferire rispetto quelli di mucca.
Difficile rompere convinzioni alimentari tanto radicate, me ne rendo conto. Ma se si vuole davvero curare la colite o prendersi cura della propria pancia bisogna fare delle scelte ben precise a tavola.
Anche perchè, sfatiamo un altro mito: il latte e i formaggi che troviamo in commercio non sono di certo prodotti di alto valore nutritivo. A causa del processo di pastorizzazione il latte cosiddetto “fresco” vale ben poco, e il latte sterilizzato di lunga conservazione non ha alcun valore nutritivo.

Trattasi quindi di cibi da evitare in una dieta anti colite o comunque in tutti quei casi in cui si ricercano alimenti sani e cibi che migliorino la propria salute.
Si considera ad esempio come i latticini abbiano effetti di accumulo su tutti gli organi ed in particolar modo (essendo derivati dal latte, prodotto delle ghiandole mammarie) tendono a concentrarsi maggiormente nel tessuto ghiandolare umano ed in particolar modo, negli organi destinati alla riproduzione. E’ per questo motivo che gli organi più colpiti risultano essere proprio: il seno, l'utero, le ovaie, la prostata, la tiroide, le cavità nasali, l'ipofisi, la coclea dell'orecchio e la zona cerebrale attorno al mesencefalo.
Raffreddori da fieno e problemi auditivi colpiscono molti consumatori di latte e latticini, mentre, se l'accumulo avviene nei reni o nella, vescicola biliare, si possono formare calcoli.
Spesso non desta nemmeno caso a questo aspetto ma, specie nei casi di raffreddori allergici, smettere completamente di consumare quotidianamente il latte e i derivati porterebbe a rapidi e notevoli benefici fisici e mentali.
Ma in particolare le donne, ancor più degli uomini, dovrebbero ridurre drasticamente o, per meglio dire, eliminare completamente latte, formaggi, panna e burro dal proprio regime alimentare.
Questo perché tutti questi cibi, per le ragioni sopra elencate, favoriscono perdite vaginali, cisti ovariche e al seno, fibromi, tumori alla mammella e all'utero. Non solo colite, insomma. Riflettete.
Come dimostrato da una ricerca condotta dalla prestigiosa Colombia University è l'estradiolo, l'ormone presente nel latte vaccino che consente ai vitelli una rapida crescita fisica, ad accelerare l'ingrandimento conseguente di noduli e cisti nell'uomo, ma soprattutto nelle donne. Fu proprio attraverso lo studio di 1500 donne che presentavano tutte noduli benigni al seno che risultò come si trattasse sempre di grandi consumatrici di formaggi e altri derivati dal latte. La cura poi avvenne semplicemente eliminando questi prodotti dalla loro dieta, soluzione che permise all'85% di queste donne che presentavano noduli di guarire completamente in tempi piuttosto ridotti.

Altro aspetto da considerare riguarda il cosiddetto "bilancio del calcio". Secondo questa teoria alimentare bisogne che il calcio assunto attraverso l'assunzione di cibi sia maggiore di quello perso. Il bilancio del calcio sostiene infatti che, se questo bilancio è negativo, vi andrebbe incontro all'osteoporosi.
Ok. Ma come spiegare quello che avviene nel Mondo a tutte le latitudini, conseguentemente all'assunzione di latte e derivati di esso?

Come spiegare perchè nelle popolazioni che consumano molto latte l'incidenza di osteoporosi è maggiore, mentre diviene una rarità nei paesi dove non si beve latte?
Basti citare il caso degli esquimesi, popolo che assume oltre 2.000 mg di calcio al giorno, che vivono il un territorio in cui l'osteoporosi dilaga.

Come non parlare quindi dell'acidosi del Ph
Vari studi, tra i quali quello portato avanti dalla Harvard Nurses' Health Study, hanno visto seguire clinicamente oltre 75.000 donne per oltre dodici anni, dimostrando come l'aumento del consumo di latticini fosse collegato ad un rischio di fratture più elevato.

Come donare calcio al corpo senza mangiare latticini?

Lungi da me l'idea che il calcio non serva all'organismo! Nessuno ha mai detto questo. Il Calcio è necessario per la propagazione degli impulsi nervosi, la salute delle ossa e denti e la regolazione del battito cardiaco. Quello che fa male è il latte che noi consideriamo “fresco” e quei formaggi e latticini che provengono da vacche costrette ad una vita non all'aria aperta.

Il calcio fa benissimo all'uomo e al suo sistema immunitario. Questa sostanza equilibra il sistema nervoso ed interviene nell'attività ritmica del cuore. Una regolare assimilazione di calcio da parte del corpo può ridurre: carie dentarie, crampi alle gambe, problemi connessi con unghie fragili, irritabilità intestinali, colite e alcune forme di mal di testa. L'assimilazione di questo prezioso elemento è controllato dalla ghiandole endocrine. L'uomo moderno, che ha cura della sua salute intestinale è capace di ricavare tutto il calcio che gli è necessario da una dieta sana e naturale.

Il nocciolo della questione, in definitiva, non è su interrogarsi su quale sia il modo di aumentare la quantità di calcio assunta, ma piuttosto su quello che il calcio trattiene o porta via.
Il calcio è facile da trovare, visto che è presente quasi in tutti i cibi che crescono sulla terra. Essi forniscono facilmente sufficienti quantità di calcio per far fronte alle richieste sia dei bambini in fase di crescita che degli adulti. Anche le piante infatti assorbono il calcio dal terreno, incorporando la sostanza nella loro struttura. Sono puoi gli animali che mangiano queste piante ad assorbire in maniera indiretta il calcio. Anche la nostra amata mucca si procura il calcio nella stessa maniera.
Ragion per cui, per garantire l'apporto giornaliero di calcio sufficiente al proprio organismo, basterà consumare: cereali, frutta fresca, noci e semi crudi, frutta secca e verdura (crucifere come la verza, o a foglia verde scuro), germe di grano.
Allo stesso modo, mi sento di dare un consiglio, ma anche un avvertimento: attenzione all'aceto e ai sottaceti. Trattasi di pericolosi nemici del calcio e vanno consumati con molta cautela in una dieta sana anti colite e problemi di stomaco.
In caso di necessità, per dare all'organismo la giusta quantità di calcio, si potrà sempre preparare un decotto di equiseto, facendolo bollire lentamente per almeno 12 minuti.

Trasmutazione del Calcio con cibi vegetali

Il nostro sangue deve contenere Sodio e Calcio in abbondanza perché, secondo la mia esperienza un sangue sano contiene più Sodio e Calcio di uno malato. Non ritengo giusto tuttavia raccomandare di inserire il latte nelle diete, giustificando questa scelta, con l'intenzione di fornire più calcio all'organismo.
Convinzione molto diffusa (ma anche piuttosto semplicistica..) è che mentre il Sodio e Calcio sono elementi provenienti principalmente da cibi animali, invece Potassio e Magnesio sono elementi che derivano principalmente dai cibi vegetali.
Quello che però andrebbe considerato è l'esistenza di una teoria tanto semplice quanto affascinante, che spiegherebbe perchè le mucche e molti altri mammiferi che mangiano solo erba, dimostrano una struttura ossea molto sviluppata. Questa è la teoria della trasmutazione di Kevran, secondo cui ogni elemento tra Sodio, Calcio, Magnesio e Potassio possono trasmutare l'uno nell'altro, Il Calcio può essere prodotto ad esempio a partire dal Magnesio, presente nella clorofilla, attraverso la sua combinazione con l'ossigeno.
In questo modo è possibile ottenere il Calcio a sufficienza mangiando unicamente verdure, con buona pace di tutti gli amici vegetariani, che non a caso hanno meno bisogno di cure per colon e colite.