I sintomi della colite eosinofila
La cura migliore
Curale la colite con il cibo giusto
Si definisce colite eosinofila una condizione caratterizzata dalla presenza di un numero troppo elevato di eosinofili, un tipo di globuli bianchi che si associa alle allergie, nell’intestino crasso.
Chiariamo fin da subito che una vera e propria cura medica ufficiale per sconfiggere totalmente la colite eosinofila per il momento non è dichiarata, ma è possibile per fortuna combatterne e ridurne significativamente i sintomi attraverso l’adesione ad un regime alimentare specifico.
In pratica, eliminare determinati cibi dalla propria dieta quotidiana e indrodurre il più possibile solo quelli giusti, permette a chi è affetto da colite eosinofila di ritrovare il controllo della propria vita, senza che si debba essere costretti a subire il forte e negativo condizionamento che questa patologia altrimenti comporterebbe.
Quali sono i sintomi caratteristici di tale tipologia di colite?
Essa si manifesta con nausea, eccessiva ed apparentemente inspiegabile perdita di peso corporeo, appetito sensibilmente ridotto, presenza di sangue nelle feci e a volte anche con disturbi del sonno.
Può colpire sia bambini che adulti e la causa, come prima accennato e come avviene per ogni malattia “eosinofila”, è imputabile alla presenza di numerosi eosinofili (globuli bianchi) in una determinata parte del corpo, in questo caso nel crasso.
La giusta cura
Abbiamo già detto che una una cura medica ad hoc per la colite eosinofila per il momento non esiste, ma adottando un certo tipo di dieta, è possibile ridurre sia la frequenza che l’intensità dei sintomi, e non è poco.
Il principio alla base della suddetta dieta è l’eliminazione pressoché totale degli alimenti cosiddetti “di innesco”, ovvero in grado di scatenare gli attacchi, quindi quelli ai quali l’individuo è allergico o intollerante oppure che sembrano procurare fastidi subito dopo il loro consumo.
La dieta per guarire dalla colite eosinofila
Vediamo quindi in cosa consiste, nel concreto, il regime alimentare anti-colite eosinofila.
La stragrande maggioranza degli esperti è concorde nel considerare il lattosio tra i più comuni e frequenti cibi “di innesco”, pertanto bisognerebbe limitare il più possibile il consumo dei prodotti lattiero -caseari, preferendo invece le fibre, delle quali si consiglia un’assunzione pari all’incirca a 20/30 grammi al giorno suddivisi tra fonti solubili e insolubili; sconsigliati anche cavolo, broccoli, peperoni, lenticchie, piselli e legumi in genere in quanto provocano la formazione di gas.
In generale, è stato appurato che fare pasti frequenti riducendo contemporaneamente la quantità del cibo introdotto nell’organismo, può aiutare a ridurre i sintomi di questo tipo di colite.
Ultimi suggerimenti alimentari
Quelli appena elencati, seppur validi, sono consigli generali, ma poiché ogni individuo è a sé e quindi ha caratteristiche ed esigenze proprie, ogni persona affetta da colite di tipo eosinofila dovrebbe cercare di individuare con precisione i cibi “di innesco” che lo riguardano.
Può servire, in proposito, tenere un resoconto alimentare per almeno un paio di mesi in cui annotare cosa si mangia e cosa dà fastidio dopo averlo ingerito, o, ancora meglio, farsi accompagnare nella ricerca da un medico, che potrà far eseguire test alimentari specifici prima di approntare la terapia alimentare più appropriata e, si spera, risolutiva.
Un discorso a parte merita, infine, l’olio di pesce: recenti studi su esseri umani e animali hanno dimostrato che un suo consumo calibrato e costante può contribuire ad alleviare i sintomi della colite eosinofila. Nulla a che vedere con le abbuffate di pesce a capodanno, potenziali fonti d’intossicazione.
Pertanto ogni paziente potrebbe trarre grande giovamento da una supplementazione giornaliera con olio di pesce ricco di omega3, ma per vedere se questa prescrizione sia valida nel vostro caso ed, eventualmente, stabilirne la posologia ottimale, è necessario farsi consigliare da un medico naturopata.