intolleranza-alimentare-coliteLe intolleranze alimentari sono ormai da molto tempo oggetto di discussione sia in ambito medico che naturopatico. Sono sempre più diffuse le insegne in farmacia o in erboristeria che segnalano la possibilità di effettuare un test per allergie da alimenti o suggeriscono di sottoporsi a delle analisi del sangue per scoprire eventuali segnali di intolleranza ai cibi.
Vediamo quindi in ordine di importanza di rispondere a quelle che possono essere le domande più ovvie che una persona comune potrà porsi a riguardo, soprattutto in relazione alla cura di una colite acuta o come curare il colon irritabile e la colite ulcerosa.

Cosa sono le allergie come si manifestano?

Poiché i sintomi di una scarsa tolleranza a determinati cibi vengono spesso confusi con le reazioni allergiche di carattere alimentare, è mia premura fare una chiara distinzione.
L’allergia è una reazione avversa e immediata ad una sostanza (alimentare o meno) che scatena una ben precisa reazione da parte del sistema immunitario con la produzione di specifici anticorpi chiamati immuno-globuline di tipo E cioè IgE.
Tale reazione del sistema immunitario comporta anche la liberazione di istamina che dà le note reazioni rilevabili ad esempio in chi in primavera starnutisce spesso e ha occhi arrossati e pruriginosi.
Come si caratterizzano queste avversioni nei confronti di alcuni cibi, ma anche altre reazioni fisiche di diversa natura è pertanto abbastanza evidente.

Intolleranze alimentari

L’intolleranza alimentare è una reazione infiammatoria conseguente il contatto prolungato del sistema immunitario con particolari macromolecole.
L’I.A. è mediata dalle immunoglobuline IgG4 (a risposta lenta) che provocano una infiammazione cronica e silente sino al “livello soglia”.

Nel proseguio dell’articolo cercheremo di spiegare come curare queste forme di intolleranza.

L’intestino tenue è un tubo di circa 35 mm di diametro e di 5 m di lunghezza che va dal duodeno al colon. E’ la sede principale dell’assorbimento delle sostanze nutritive nel circolo sanguigno. La parete dell’intestino tenue è ricoperta dai cosiddetti villi e microvilli. La membrana mucosa intestinale, si comporta come una barriera impermeabile per impedire l’infiltrazione nell’organismo di sostanze altamente dannose.

Nell’intestino sano è presente una colonizzazione di germi, meglio conosciuta come “flora batterica intestinale“, costituita da diversi tipi di batteri i quali proteggono le pareti intestinali e favoriscono l’assimilazione di numerose vitamine.
Talvolta, tuttavia, i batteri non patogeni si trasformano violentemente e interferiscono nel metabolismo con la formazione di sostanze tossiche, creando una flora batterica disturbata, ovvero una situazione di disbiosi intestinale.
Un sistema immunitario debole e  intolleranze alimentari  possono quindi dipendere da una flora batterica intestinale alterata.

intolleranze alimenatari cause
Questo è il concetto più semplice e corretto che può spiegare che cosa è un’intolleranza. Un effetto negativo può essere determinato da una risposta decisa da parte del sistema immunitario, ma anche da altri fattori: la biofrequenza ad effetto negativo dell’alimento sul sistema immunitario, la carica tossinica eccessiva dell’alimento in relazione alle diverse capacità individuali di detossificazione ed una carenza enzimatica che non consente la corretta digestione dell´alimento.

Come scoprire le intolleranze alimentari è possibile e risulta assolutamente fondamentale per risolvere problemi connessi con l’apparato digerente ed eventuali disturbi di colite, colon irritabile e rettocolite ulcerosa.

La naturopatia permette un approccio molto profondo, fondato sulla chimica degli alimenti e la piena conoscenza del nostro organismo e consente di registrare risultati sorprendenti dal punto di vista medico.

E’ ormai una certezza conclamata come lo studio della poca tollerabilità ai cibi e degli allergeni possa risultare un validissimo strumento come premessa per la cura di una colite acuta o cronica.

Per meglio chiarire i concetti finora espressi e comprendere come si manifestano le intolleranze ai cibi, seguiranno le spiegazioni delle quattro principali modalità che caratterizzano il problema delle intolleranze:

  • Replica anomala non di tipo allergico del sistema immunitario a quell’alimento con produzione di immuno-globuline di tipo G; IgG. Ciò include la celiachia in cui si verifica anche una produzione eccessiva di IgA oltre che di IgG. Questa problematica riguarda la difficoltà di digestione di grano e glutine.
  • Reazione avversa dell’organismo alla biofrequenza dell’alimento in qualità di interferenza bioenergetica.
  • Risposta da intossicazione all’alimento. Esempio classico: l’intolleranza al caffè.
  • Carenza o mancanza di enzimi all’interno del corpo e conseguenti problemi a livello di apparato digestivo con possibile interessamento del colon.

Quest’ultimo è il caso dell´intolleranza al lattosio e lattulosio per una deficienza completa o parziale dell’enzima lattasi necessario per metabolizzare correttamente lo zucchero contenuto nel latte ed assicurarsi una buona digestione.
La cattiva sintesi del lattosio è quindi ben diversa dall’intolleranza al latte e latticini come evidenziato dai vari test per intolleranze alimentari, poiché in genere queste sono rappresentate da una reazione anomala del sistema immunitario alle proteine del latte – caseina e lactalbumina.

Un organismo può quindi risultare ostile al lattosio a causa una carenza genetica dell’enzima lattasi ed anche poco tollerante nei confronti delle proteine del latte, ma restano due aspetti separati e non hanno influenza reciproca. Questo fatto è importantissimo anche per chiarire a livello di analisi i vari letami tra colite e intolleranze da cibi.

Perché è importante conoscere e risolvere disturbi alimentari come primo passo per curare la colite?

Avere dei fastidi legati al cibo non trattati vuol dire in un certo senso assumere giornalmente delle sostanze tossiche che nel lungo periodo avranno effetti negativi significativi su intestino, stomaco, fegato, metabolismo, sistema endocrino, sistema immunitario e l’intero apparato digestivo.
Questo problema di intolleranza, considerato tante volte come un semplice gonfiore addominale, nasconde spesso l’emergere di patologie più gravi e costringe spesso il soggetto a ricorrere a una cura per la colite.

Sintomi delle intolleranze alimentari

Esistono degli effetti relativamente rapidi (dalle 2 fino a 72 ore dopo l´ingestione e la digestione del cibo) che vengono chiaramente percepiti dalla persona e che possono indurre a pensare che si tratti di veri e propri segnali di un intolleranza nell’alimentazione.
Tra questi sintomi vanno menzionati:

  • mal di testa
  • stanchezza
  • costipazione
  • diarrea
  • flatulenza
  • palpitazioni
  • extrasistoli
  • difficoltà di concentrazione
  • muco eccessivo

Esistono poi sintomi di avversioni alimentari che si manifestano nel lungo periodo e che si scoprono essere tali, generalmente solo dopo aver effettuato dei test per intolleranze alimentari.
Rientrano tra queste avvisaglie:

  • una spiccata ritenzione idrica
  • sovrappeso
  • la gastrite di tipo nervoso.
  • malattie infiammatorie intestinali
  • fastidiosissime emorroidi
  • prurito diffuso
  • acne
  • dermatiti sul corpo
  • malattie autoimmuni
  • depressione
  • stanchezza cronica (uno tra i sintomi delle intolleranze degli alimenti più sottovalutati)
  • scarsa memoria.
  • irritabilità e nervosismo
  • gonfiore addominale
  • sinusite
  • catarro bronchiale
  • asma

Trattasi di sintomi che in parte vengono considerati in relazione di allergie alimentari o associati a una qualche intolleranza da elementi specifici (lattosio, glutine, pomodori, lievito, grano..ecc) e che se presi sottogamba, causano un peggioramento della salute fisica e dello stato dell’apparato digestivo.

Tali malattie o disturbi spesso sono generate da cause multifattoriali di cui le difficoltà digestive causate da cibo possono essere una delle ragioni principali. Nel caso delle malattie autoimmuni ad esempio, le intolleranze possono rappresentare una causa molto importante se non la più importante in quanto l’iper-reattività del sistema immunitario in tali problemi può essere scatenata proprio da un eccessivo lavoro dello stesso a livello intestinale dove si concentra il 70% di tutte le nostre difese.

E’ da questa consapevolezza che dovremmo partire per comprendere come affrontare la colite o cosa fare in caso di colon irritato o più in generale in caso di un disturbo dello stomaco.
Sottoporsi a degli esami di analisi per scoprire la presenza di alcuni degli alimenti mal sopportati dal nostro corpo può essere un buon inizio.

Considerando tutti i disturbi e l’elenco dei sintomi riportati nell’ultimo elenco appuntato, possiamo ribadire come tali effetti non siano immediati, in quanto possono volerci anni prima che si determini una depressione o si avverta la necessità di un trattamento vero e proprio.
Tutto dipende dal determinare in tempo il problema perchè aspettare, può portare ad un peggioramento del grado d’infiammazione del nostro stomaco e rendere più impegnative le soluzioni.

Questi sintomi di intolleranza possono iniziare a vent’anni come pure a sessanta. L’età di sviluppo delle allergie alimentari e dell’ostilità a certi cibi tende ad abbassarsi sempre di più.  Questa è una conseguenza del fatto che i bambini oggi sono sottoposti ad un carico tossinico sempre maggiore, dovuto in parte all´inquinamento e in parte all´alimentazione carica di conservanti, coloranti, assunti attraverso cibi sempre meno sani e sempre più sofisticati. Ancora una volta si invita a pensare come mangiare male, possa fare davvero male al corpo umano.

 

Intolleranze alimentari: cause

Abbiamo già accennato ai collegamenti tra cibi e colon irritato, ma vediamo i fattori principali che possono determinare una condizione di intolleranza verso gli alimenti, in modo da comprendere meglio le cause e quindi come operare in caso di cura per colon infiammato.

  1. Masticazione inadeguata. Non si da la giusta importanza a questa attività che se sottovalutata, può essere causa dell’emergere di fenomeni di intolleranza.
  2. Ipocloridria: ovvero carenza di acido cloridrico nello stomaco.
  3. Carenza enzimatica del pancreas e ripercussioni a livello di apparato digerente.
  4. Permeabilità intestinale, tenendo in considerazione tutte le cause possibili: intestino o colon infiammato, candida, parassiti, disbiosi, stress ecc.
  5. Ansia, poiché causa infiammazione cronica nell´intestino (vedi origine della colite nervosa) ed indebolimento del sistema immunitario, spesso la prima causa, troppe volte dimenticata, a costringere le persone a cercare una valida terapia per la colite.
  6. Uso di antinfiammatori non steroidei o di antibiotici.
  7. Alimentazione pro-infiammatoria (Mc Donald, grassi animali, grassi trans) o degli alimenti troppo raffinati che mettono talmente sotto sforzo il nostro intestino da costringerci spesso a trovare una soluzione per capire come curare la colite.
  8. Ripetitività dell’alimentazione (ad esempio cibarie come briosce tutte le mattine o pasta di grano tre – quattro volte la settimana da venti anni).
  9. Conservanti, coloranti e sostanze chimiche aggiunte al cibo.
  10. Difficoltà del fegato ad eliminare tossine (più frequente di quanto si pensi anche nelle persone in salute), con grandi ripercussioni sullo stato di irritazione del colon.
  11. Carenze di nutrienti necessari al corretto funzionamento del sistema immunitario. In particolare vitamine e minerali ma anche elementi come aminoacidi ed omega 3.

Come è facile verificare, si tratta di fattori presenti più o meno costantemente nella vita di ciascuno di noi e che possono diventare cause scatenanti per problematiche forme di intolleranza.
Non è un caso se infatti sottoponendo le persone a test di intolleranza l’esperienza dimostra che è quasi impossibile trovare persone che non manifestino qualche forma di intolleranza a qualche cibaria.

Quando i sintomi alle intolleranze sono tali e di tale portata da stabilire la necessità o meno di curare e trovare una soluzione alla problematica delle proprie intolleranze?
Un´affermazione probabilmente corretta potrebbe essere: ” se non sono affetto da malattie, da disturbi della salute (costipazione, mal di testa, flatulenza, ecc), ho un buon livello di energia, dormo bene ed il mio umore è soddisfacente, posso evitare di affrontare l’argomento e preoccuparmi per colon e colite, a meno che non mi interessi un’analisi per le intolleranze soprattutto a livello preventivo”.

In caso contrario è consigliabile fare un test per sapere quali cibi agiscono su di noi come veleni o come elementi tossici, determinando o peggiorando eventuali disturbi o malattie, sino ad arrivare a costringerci a rivolgerci ad uno specialista nella speranza di risolvere altri problemi più gravi come nel caso di una colite spastica.

Questo discorso conduce alle prossime domande.

E´ possibile misurare con precisione il grado di tolleranza agli alimenti in modo pratico, economico, preciso e sicuro e iniziare una sorta di preventiva terapia per la colite ? Come scoprire eventuali allergie a cibi?

 

I test per le intolleranze agli alimenti

Vediamo quali sono al momento le possibilità disponibili. I sistema per valutare le intolleranze che si trova con maggior frequenza nelle erboristerie ed in ambito naturopatico è il vega-test.
Questo si esegue misurando il cambiamento del campo elettrico del corpo a seconda dell´interferenza generata dall’alimento.
Tra i vantaggi di questo metodo di misurazione si considera come sia facilmente reperibile e come questo test alle intolleranze abbia un costo relativamente basso.

Un esame delle reazioni avverse ai cibi che passa il test di ripetibilità è ad esempio l´E.L.I.S.A test delle IgG alimentari.
Questo esame ha un costo abbastanza contenuto e a volte lo si può comprare in farmacia. Misura solo un tipo di intolleranza, quella immunitaria, ma lo fa con estrema precisione. D’altro canto però potrebbe escludere dall’analisi altre difficoltà di assimilazione alimentare come quella al caffè che può non risultare da un’analisi fatta con tale mezzo. Si comprende quindi come sia abbastanza difficile scoprire queste intolleranze e quindi aumenta il grado di difficoltà per scoprire preventivamente quale sia la migliore cura per la colite preventivamente.

Di recente si è verificata una sinergia intelligente tra fisica quantistica, calcoli ed algoritmi matematici avanzati, la scoperta delle metasostanze che amplificano le emissioni di frequenze da un reperto biologico (i capelli o la saliva) e una nuova tecnologia che è in grado di ricevere queste biofrequenze nella loro forma completa quadridimensionale rispetto ai normali strumenti di oggi che lavorano sulla lettura bi-dimensionale delle frequenze.
Quest´ultimo punto è importante per individuare con maggior precisione il gruppo preciso di frequenze collegate ad un alimento con il risultato di rendere il test molto più preciso. Tale test è stato verificato dall’ASL con una percentuale di ripetibilità del 94% rendendolo alquanto attendibile.
E´ un esame per le intolleranze alimentari che consente la valutazione di 560 alimenti. Altro vantaggio è il prezzo relativamente basso di questa applicazione. Un ottimo strumento d’analisi quindi che può spianare la strada giusta per la migliore difesa del proprio colon attraverso una dieta, basata sulla chimica degli alimenti.

Per ulteriori informazioni si consiglia la lettura del libroOptimal Wellness” di Ralph Golan M.D. in cui si discute di oltre 150 sintomi alle intolleranze alimentari o condizioni counque collegate, scandagliando praticamente in tutti i distretti e apparati del corpo umano, dai problemi di memoria e concentrazione, alle vaginiti croniche, passando per problemi dell’apparato digerente.

Intolleranze alimentari vuol dire un processo cronico infiammatorio che può migrare in altre parti dell’organismo dando luogo a notevoli disturbi. Reazioni anomale derivate dalle pietanze mangiate possono scatenare reazioni crociate con tessuti organici del proprio corpo e quindi malattie autoimmuni di cui la più frequente l´artrite reumatoide. Secondo alcune ricerche oltre il 50% della popolazione soffre di vari livelli di intolleranze alimentari.

E´ essenziale essere consapevoli di ciò poiché grazie ad un intervento corretto si può ad esempio evitare ad un asmatico le sue crisi peggiori, semplicemente eliminando alimenti reattivi che possono scatenare reazioni crociate nei polmoni. Lo stesso vale per dermatiti di tipo allergico e per qualunque patologia del sistema umano. In tali condizioni la soluzione delle intolleranze alimentari è un imperativo. Talvolta combatterle rappresenta inconsapevolmente il passo decisivo per una salute più generale del nostro organismo.

 

Legame colite intolleranze

Un fattore peggiorativo del problema è che se l´intolleranza si sviluppa spesso a causa di un intestino infiammato o comunque danneggiato, la stessa reazione avversa contro l’alimento causa un peggioramento dello stato infiammatorio.
Quindi le intolleranze nei confronti dei cibi che non vengono curate tendono a peggiorare da sole verso una spirale discendente che porta ad ulteriori disturbi, problemi intestinali e malattie, sino a degenerare a volte persino in una colite nervosa e quindi necessitare una cura precisa.

Il concetto di poca tollerabilità ad alcuni alimenti è legato al concetto di permeabilità intestinale. Quest’ultimo fenomeno è una delle cause principali di problematiche intestinali simili, in quanto si tratta di un collegamento tra le cellule dell’epitelio superficiale dell’intestino non più “stretto” ma lasso come le maglie di un passino che si usa per filtrare tè o tisane.
Seguendo questo esempio, se la maglie si allargano passano anche pezzettini di tè che non dovevano passare. Questo si traduce nel fatto che peptidi o pezzi di alimenti non completamente scomposti entrano direttamente nel circolo sanguigno scatenando la reazione del sistema immunitario poiché, non essendo utilizzabili dall´organismo, vengono considerati come nemici da combattere, impegnando il corpo in una lotta per risolvere questo problema.

Questo fenomeno tende a peggiorare le intolleranze alle cibarie che, a loro volta, infiammando l’intestino peggiorano la permeabilità intestinale e nei casi più gravi obbligano l’individuo ad intraprendere una terapia per la colite.
Da ciò ne deriva che non è sufficiente fare il test eliminando gli alimenti che danno reazioni allergiche; bisogna anche risolvere la permeabilità intestinale con un adeguato programma di cura.

 

Le fasi della cura

  1. Effettuare il test di intolleranze.
  2. Programma alimentare da un terapeuta o naturopata competente con esclusione totale degli alimenti più dannosi per due-tre mesi e re-introduzione molto graduale al termine. Una dieta per colite e colon irritato con particolare attenzione ai cibi antiossidanti.
  3. Nel caso in cui si sospetti candida o parassiti (ad esempio a causa di prurito anale o problemi autoimmuni) è opportuno attuare il programma completo per candida o parassiti. In caso di dubbio è meglio farlo che non farlo per evitare il rischio di un impegno e sacrificio per poi ritornare in breve alle condizioni originarie a causa di una candida latente ma presente.
  4. Programma anti-stress se necessario. Ansia e insofferenza sono una delle cause, ma possono rappresentare allo stesso tempo anche i sintomi.
  5. Quindici giorni di perle con oleoliti ed olii essenziali ogni 3 mesi (come azione di mantenimento).

La poca digeribilità nei confronti del latte, come pure l’intolleranza al caffè, al lievito o al nichel non sono soltanto penalizzanti a livello della quotidianità, ma sono spesso cause scatenanti di coliti acute. Scoprire come riconoscerle e come si manifesta una colite e che peso dare a determinati sintomi, aiuterà moltissimi soggetti a scongiurare problematiche ben più gravi.
Per qualsiasi altra informazione, non esitate a contattarmi.