La salute del corpo umano parte dal buon funzionamento dell’intestino. Una dieta non commisurata allo stile di vita, gli eccessi, lo stress quotidiano, sedentarietà e alimentazione povera di fibre, spesso sono causa di malesseri intestinali. Le infiammazioni sono tra le patologie più frequenti che colpiscono la zona intestinale e quando succede bisogna intervenire prima che la situazione diventi cronica.
A tutto questo aggiungi anche i cibi che sporcano l’intestino. Si tratta di alimenti particolarmente elaborati, che lasciano dei residui insani nel tratto intestinale. Scarti alimentari che spesso è anche difficile eliminare e che continuano ad irritarlo. Anche in questo caso sarebbe meglio evitare questo tipo di alimenti ma, siccome non ci si può sempre privare dei piccoli piaceri della vita, quando succede è meglio depurare l’intestino. Una scelta da mettere in pratica prima che il malessere si ripercuota sulla quotidianità, con una serie di piccoli fastidi che minano la capacità di affrontare serenamente impegni e lavoro. Anche perché, in molti casi, è sufficiente effettuare una normale pulizia del colon.
Vediamo allora come sfiammare e depurare l’intestino.
Analisi, sintomi e consigli per depurare l’intestino
Enterosgel o metodi naturali quale funziona meglio
Cosa può accadere se non ci si cura?
Cosa mangiare per tenerlo pulito
Quali cibi assumere per ripulire l’intestino
Collegamento tra disintossicazione e sistema immunitario più forte
A chi rivolgersi per ricevere una depurazione intestinale
In quanto tempo ci si depura del tutto?
Analisi, sintomi e consigli per depurare l’intestino
Prima di iniziare qualsiasi terapia, che possa aiutarti ad affrontare i problemi intestinali, è meglio che tu esegua una serie di verifiche, facendo delle analisi adeguate. Esse serviranno a valutare se i sintomi decretano realmente dei problemi all’intestino e a cercare, tra i tanti suggerimenti per mantenere la buona salute, i consigli più adatti alla pulizia intestinale. Quindi analisi, sintomi e consigli per depurare l’intestino sono fondamentali prima di iniziare qualsiasi terapia. Iniziamo proprio dai sintomi.
Sintomi che possono spiegare questo problema
A volte nausea e vomito sono segnali più che sufficienti per segnalare l’intossicazione dell’intestino, insieme a diarrea e gonfiore intestinale. Tra i sintomi che possono spiegare questo problema ci stanno anche le feci dalla consistenza particolarmente solida e ristretta insieme alla presenza, da verificare ovviamente con delle analisi mirate delle feci, di virus, batteri, parassiti e fungine che, tra l’altro, ti costringono a dover risolvere problemi di candida.
Infatti i patogeni, quando infestano il tubo intestinale, producono enzimi cattivi e danno luogo a fenomeni spiacevoli, come succhi acidi in eccesso e gas intestinali. Tra l’altro, quando il transito delle scorie fecali tarda a completare il suo iter, questi veleni hanno più possibilità e più tempo per superare le pareti del colon e fluire nel sangue, sovraccaricando i tessuti di elementi tossici. La conseguenza di questo fenomeno è che i tessuti intossicati si ammalano e il sistema immunitario si indebolisce a causa del superlavoro effettuato per eliminarle. Questo stato ovviamente apre la porta alle malattie che hanno più possibilità di aggredire il corpo umano.
Ma se quelli già citati risultano i sintomi più comuni e, per un certo verso, anche quelli attraverso i quali è più facile riconoscere il problema, ce ne sono degli altri che non penseresti, con altrettanta facilità, che dipendano da un intestino disturbato. Tra questi c’è sicuramente il sovrappeso corporeo insieme al mal di stomaco perenne.
Poi ci sono anche i fenomeni di reflusso gastrico e di colite. Altre due malattie, strettamente connesse alla cattiva funzionalità intestinale, sono la “Sindrome della permeabilità intestinale” e la “Malattia di Crohn”. Anche le incompatibilità alimentari, come le allergie ad alcuni cibi, l’intolleranza al lattosio e le reazioni al glutine, dipendono dall’intestino. E l’intestino malato può portare anche raffreddori ed emicranie, che contribuiscono a peggiorare l’umore. Però stai molto attento quando, su tutti gli altri sintomi che possono spiegare questo problema, spiccano fenomeni di diarrea e ti trovi a dover risolvere problemi di candida. Infine, i malesseri causati dal cattivo funzionamento intestinale, spesso influiscono anche sulla psiche.
Sintomi psicologici associati a questo problema
Un intestino intossicato genera anche uno stato di tensione che a lungo andare può causare problemi di natura psicologica. E gli effetti si notano immediatamente, anche perché tra questi risaltano la mancanza di stima, il venir meno dell’entusiasmo, la scarsa voglia di uscire ed altri mediamente legati proprio ai rapporti col mondo esterno e col sociale.
Le ragioni sono legate soprattutto al ruolo che l’intestino ha avuto nello sviluppo ancestrale dell’essere umano. Il sistema intestinale, infatti, è una sorta di cervello primordiale che in tempi remoti ha svolto a tutti gli effetti il ruolo che oggi è di competenza del sistema nervoso periferico e parzialmente del cervello. Si è dissertato a lungo sulla reazione, istintiva e primordiale, che l’uomo oppone al mondo esterno grazie alle sue funzioni primarie, che sono legate alla pancia. Però per un lungo periodo tutto ciò è anche stato considerato superfluo, o peggio ininfluente, almeno per quello che riguarda l’aspetto complessivo del comportamento umano.
Oggi per fortuna anche la Medicina ufficiale, grazie alle ricerche psico-analitiche, ha capito che la parte più profonda dell’uomo, per quanto priva delle chiavi ideologiche e dialettiche più recenti e sofisticate, svolge ancora un ruolo fondamentale. Un ruolo capace di influenzare, in positivo come in negativo, la vita di ciascuno di noi. Quindi un intestino incapace di funzionare regolarmente non ti guasta la giornata solo perché non ti senti sufficientemente in forma, ma anche perché a mancare all’appello è una parte fondamentale delle tue risorse mentali.
Organi più compromessi
L’intestino dialoga con molti organi, anche perché svolge il compito di crocevia per il cibo, che è alla base dell’energia vitale. Per questa ragione l’intestino, quando sta male, riesce a influire negativamente su tutto il sistema che elabora gli alimenti e li trasforma in risorse fisiche. Tra gli organi più compromessi c’è soprattutto il fegato, ma anche pancreas e reni sono collegati all’attività intestinale.
Il fegato è certamente uno degli organi maggiormente interessati. Ciò perché, oltre a produrre le proteine e gli ormoni che sono essenziali per il nostro organismo, contribuisce a sintetizzare i grassi grazie alla secrezione biliare. Quando l’intestino funziona in maniera irregolare, o peggio è sovraccarico di grassi da digerire, la sua super richiesta di bile stressa il fegato e lo appesantisce, facendolo ammalare. In questi casi ricorrere alla pulizia del colon potrebbe rivelarsi indispensabile.
Anche il pancreas ha un ruolo molto importante, perché secerne gli enzimi che servono per la digestione degli alimenti. Quindi, quando l’intestino è troppo carico e funziona male, ad aumentare è soprattutto la sua necessità di bicarbonati. Bicarbonati che servono a neutralizzare gli acidi in eccesso e che vengono creati nel pancreas, oltre alla normale secrezione del succo pancreatico, destinato ad agevolare la digestione di grassi, zuccheri e proteine. La possibilità quindi che si possa sviluppare una pancreatite può dipendere anche dal cattivo funzionamento dell’intestino.
Per quello che riguarda i reni, invece, il processo si inverte. Infatti in questo caso è la cattiva funzionalità renale ad influire sul funzionamento dell’intestino, fino a modificare lo stesso microbiota intestinale.
Quando si considera pulito e quando sporco
Una delle maniere di identificare lo stato di intossicazione dell’intestino è in base alla sua pulizia. Quindi, alla luce di un’indagine pre-terapeutica dell’intestino intossicato, è molto interessante capire quando si considera puro e quando sporco. L’intestino può essere considerato pulito quando la sua funzionalità è regolare.
C’è chi si imbottisce di cibi dal forte potere lassativo, nella convinzione che questa pratica sia la dieta risolutrice e non possa che giovare al proprio intestino, ma non è così. L’apparato digerente, per funzionare regolarmente, deve essere nutrito in maniera equilibrata ed essere messo nelle condizioni di chilificare in totale assenza di stress. Qualità e varietà del cibo, insieme a quantità regolare, sono le due condizioni che danno ad un intestino sano la possibilità di funzionare bene e di essere considerato puro. E gli effetti si notano quando gli stimoli dell’appetito sono regolari e le feci sono sane.
Al contrario l’intestino si considera sporco quando al suo interno si bloccano gli scarti alimentari, si accavallano i malesseri digestivi e nervosi e le feci sono corrotte. E quando l’intestino è sporco ne risente anche la regolarità con la quale si va di corpo normalmente. In questi casi il desiderio di ripulire l’intestino diventa quasi impellente.
Fattori che tendono ad intossicarlo
Quando tutti i sintomi accusano uno stato di malessere dell’intestino la prima cosa da fare è quella di individuare le cause, che possono essere anche abbastanza numerose. Tra i fattori che tendono ad intossicarlo, infatti, ci possono essere sia delle ragioni legate ad uno stato d’ansia, che un’alimentazione inopportuna. E poi, quando si affrontano momenti di malessere psichico, non è raro che ci si riempia di cibo per superarli.
Non si tratta di semplice fame nervosa, ma di un vero e proprio tentativo di “mangiare” la tensione e la rabbia, che spesso viene provocata da qualche evento sfavorevole o da una situazione di urto psicologico con una persona vicina. L’obiettivo mentale, quindi, diventa quello di frenare gli istinti di violenza istintiva e di scaricarli sull’apparato digerente. Inutile dire che è un atteggiamento insano e che, in questi casi, è preferibile sfogarsi facendo attività fisica o anche una semplice passeggiata fuori casa. Può tornare molto utile anche appoggiarsi a delle pratiche di meditazione Yoga, ma passeggiare è più facile e immediato.
Ma a volte, anche sovente, ad intossicare l’intestino è semplicemente il cibo. La cattiva qualità degli alimenti è la prima causa di intossicazione dell’intestino. Poi ci sono gli eccessi che costringono il condotto digerente ad un superlavoro che non sempre è in grado di affrontare. E infine a dare la mazzata finale ci sono anche gli alcolici, soprattutto quando vengono mischiati senza né arte né ritegno. Ovviamente parliamo di casi di intossicazione di un intestino normalmente sano e funzionante. Se invece non è così, cosa che succede sempre più spesso, allora bisogna avere l’accortezza di capire come si sfiamma l’intestino.
Un’operazione da effettuare selezionando gli alimenti che possono aiutare ed eliminando invece quelli che sono più difficili da digerire. Sono proprio questi ultimi che tendono a intossicare l’intestino, sovraccaricando di scarti alimentari soprattutto il tratto del colon. Quindi bisogna munirsi di carta e penna, oppure di una lavagna da cucina, segnare i cibi nemici dell’intestino e regolarsi di conseguenza. Infatti, mentre frutta e verdura generalmente aiutano a ripulire l’intestino, carni rosse, zuccheri, latticini, grassi e carboidrati tendono a intossicarlo.
L’accumulo di tossine
Un intestino intossicato ha l’effetto immediato di farti star male fisicamente, ma in effetti questo è solo il segnale che è in corso uno stato di intossicazione. Gli effetti deleteri, infatti, sono decisamente più gravi e difficili da smaltire.
L’accumulo di tossine, che è dovuto al blocco intestinale, non potendo defluire naturalmente si riversa nel sangue. Ciò avviene grazie alla complicità dei vari organi, che sono collegati all’intestino, oltre che attraversando le pareti intestinali. Questo stato di intossicazione dà origine ad una presenza anomala di tossine, vaganti nei vari organi, oltre che a creare patologie che è bene conoscere.
La più comune patologia collegata a questo stato di intossicazione è il sovraccarico del sistema immunitario, che è costretto ad un superlavoro per smaltire le tossine in eccesso. Ma ci sono anche delle tossine che non riescono ad essere intercettate. Queste, quando sfuggono al controllo, colpiscono soprattutto il fegato, il sangue e il sistema nervoso centrale.
Quindi, quando si parla di tossine, quella che si vuole indicare è un’eccessiva presenza di patogeni, le cui quantità superano abbondantemente i livelli che ciascun organo è in grado di sopportare. Ma, a voler entrare nel dettaglio dei tipi di tossine che si riversano nel corpo umano, non si può fare a meno di notare che si tratta di batteri di vario genere, virus, parassiti abbastanza perniciosi e fungine. E ci si può trovare anche a dover risolvere problemi di candida. Di fronte ad un pericolo del genere, soprattutto se lo stato di intossicazione persiste, la scelta migliore è quella di depurare il colon.
Depurare il colon
Ci sono molti sistemi per depurare il colon, dall’alimentazione ricca di fibre, alle purghe, preferibilmente naturali, per finire al classico clistere con sali di mare o il bicarbonato. In questi casi, infatti, i benefici dell’idrocolonterapia sono innegabili, soprattutto per la rapidità dei suoi effetti. Si tratta di una tecnica, infatti, che riesce letteralmente a lavare tutto il tratto dell’intestino che è interessato dallo stato di intossicazione, quindi dall’ampolla rettale al colon cieco. Per essere efficace l’idrocolonterapia deve essere effettuata con un apparecchio apposito, dotato di doppia cannula.
Da una delle due cannule viene insufflata acqua depurata nell’intestino, facendo in modo che la temperatura e la pressione del getto d’acqua siano moderate e costantemente controllate. Ciò per evitare sia i danni, che le abrasioni o le perforazioni. Dall’altra cannula invece viene aspirato il liquido, insieme ai residui che questa operazione va scollando e frantumando man mano che procede. Durante questa pulizia del colon, che non è il caso di effettuare senza un supporto specialistico, è di grande aiuto anche un leggero massaggio addominale. Un massaggio dolce, che serve solo a rilassare i muscoli contratti e a favorire il ripristino della normale peristalsi intestinale.
Come già detto i benefici dell’idrocolonterapia, laddove sia possibile farla, sono davvero tanti. Innanzi tutto essa effettua una depurazione dagli scarti alimentari completa e profonda. Poi stimola e ripristina la normale peristalsi intestinale restituendo al colon la sua funzione regolare.
Sblocca la via all’espulsione delle tossine riducendo in maniera veloce i relativi sintomi di avvelenamento. Permette al sistema immunitario di riprendersi dallo choc e di tornare a funzionare correttamente. Ripristina il processo digestivo e la corretta assimilazione delle sostanze dai cibi.
Il fegato torna a funzionare regolarmente e riprende la sua attività di auto-riparazione. Anche le sollecitazioni ai reni rientrano nella normalità e le urine tornano normali. Infine, dopo che hai terminato di ripulire l’intestino i benefici si notano a breve giro anche a livello cutaneo. Ciò perché il derma riprende le sue normali funzioni depurative, invece di concentrarsi sullo smaltimento delle tossine con la traspirazione.
Ovviamente l’idrocolonterapia va affrontata presso uno studio medico abilitato, mentre se si vuole agire velocemente in via privata, a casa, allora la soluzione non può che essere di tipo farmacologico, magari utilizzando dei ritrovati come l’enterosgel.
Enterosgel o metodi naturali quale funziona meglio
Enterosgel è un farmaco che elimina dall’intestino le sostanze tossiche. Sostanze che sono all’origine di alcuni leggeri disturbi digestivi oltre che di fenomeni di diarrea infettiva. Enterosgel, infatti, viene spesso utilizzato per supportare le terapie a base di antibiotici e per sostenere il sistema immunitario.
In pratica è un detox intestinale contenente silicio, realizzato in forma di idrogel di natura inerte. La sua assunzione provoca in breve tempo la formazione di una struttura tridimensionale nel lume intestinale. Una specie di reticolo che riconosce e imprigiona una serie di sostanze tossiche, di natura sia endogena che esogena. In pratica Enterosgel è capace di bloccare batteri, tossine di natura virale, ed altri elementi intossicanti, come droghe, veleni, alcool, sali provenienti da metalli pesanti e radionuclidi. E, infine, blocca anche gli allergeni alimentari e gli elementi antigeni.
Tutte sostanze che, ovviamente, vengono rimosse dopo essere state individuate e bloccate. Ma non solo perché Enterosgel ha anche la capacità di fagocitare alcuni rifiuti prodotti dal metabolismo, come la bilirubina in eccesso, oltre che la super produzione di urea, lipidi e colesterolo. Purtuttavia la sua azione drenante non intacca l’assorbimento dei principi attivi e delle vitamine e collabora alla ricostruzione della flora batterico-intestinale. Alla fine del processo che serve a ripulire l’intestino, tra l’altro, il suo principio attivo non entra nel circolo sanguigno ma viene espulso insieme agli scarti alimentari entro le dodici ore dall’assunzione.
Attraverso la naturopatia si può utilizzare un sistema totalmente naturale finalizzato a disintossicare l’apparato intestinale. Un metodo ideato dal dottor Gianluca Lombardi che serve a risolvere problemi di candida, colite, stitichezza, gonfiori addominali, sovrappeso, cistite, prostatite ed altro. Un metodo che unisce pratiche di automassaggio, alimentazione liquida, bioterapie e meditazione.
Infatti, sempre secondo l’ideatore di questo sistema, disintossicare il colon non è fine a se stesso, ma serve ad aiutare il fisico a superare anche altre patologie che, ma solo in apparenza, sembrano non avere niente a che fare con la digestione e i suoi processi. Questo sistema però, prima di essere usato, deve essere ritagliato sul biotipo della persona che lo deve fare. Un biotipo che va individuato con un test specifico, all’interno di macrocategorie che vengono identificate nei quattro elementi cosmici di aria, acqua, terra e fuoco.
La differenza, volendo mettere a confronto i due rimedi, è fondamentalmente basata sul metodo. Infatti mentre l’Enterosgel è un farmaco che interferisce con i sistemi patogeni inglobandoli e eliminandoli, Coliteaddio è un sistema di terapia naturale che stimola le autodifese del corpo umano, eliminando materialmente gli ostacoli che ne impediscono o rallentano l’azione.
Molto probabilmente ricorrere ad una terapia naturale per la pulizia del colon è meno invasiva e priva di controindicazioni, ma ti costringe ad affrontare tempi un po’ più lunghi. La soluzione farmacologica, invece, agisce velocemente e risolve le cause in fretta, ma rischia di lasciare il problema irrisolto e in sordina. Il farmaco rischia infatti di viziare l’intestino e ridurre le sue naturali tendenze all’autodifesa.
Invece il metodo del naturopata Lombardi parte proprio dall’affrontare le anomalie e tende a ricreare naturalmente un equilibrio. E un buon equilibrio è fondamentale per mantenersi in buona salute e per non accumulare troppo a lungo, all’interno dell’intestino, gli scarti alimentari.
Cosa può accadere se non ci si cura?
Quando intervengono dei problemi intestinali questi raramente sono gravi. Di conseguenza la tendenza spesso è quella di soprassedere e lasciare che la natura faccia il suo corso. Ma questa non è mai la decisione migliore perché lasciar correre potrebbe portare conseguenze nefaste. Purtroppo cosa può accadere se non ci si cura lo si scopre solo alla fine e cioè quando il danno è fatto e si sta veramente male.
Poi, come se non bastasse, subentra anche il fattore preoccupazione ad aggravare la situazione e a rendere sempre più difficile riportare l’intestino alla normalità. Infatti, se non si interviene a tempo debito, gli effetti possono essere davvero devastanti. Iniziando da quelli che possono sembrare i più lievi, è giusto ricordare che i primi effetti sono proprio le deiezioni anomale.
Quindi stitichezza e diarrea dipendono da una mancata disintossicazione intestinale. Ma dipendono dall’intestino intossicato anche molte reazioni cutanee come il prurito e rossori, oppure la fragilità delle unghie.
Tra gli effetti di un certo rilievo, altrettanto insospettabili, c’è da mettere in conto anche stress e stanchezza, che denotano un microbioma debole o alterato. Infine, per quanto ci si possa stupire, molti dolori articolari dipendono da un intestino costantemente intossicato.
Ma, al di là degli effetti sparsi in tutto il corpo, il primo a risentirne è proprio l’intestino stesso che si riempie di batteri, virus, funghi e parassiti, col risultato di ritrovarsi con le pareti infiammate e sature di tossine, che finiscono col passare indebitamente nel flusso sanguigno. Una delle maniere per non arrivare a questi estremi ed evitare di dover necessariamente ripulire l’intestino è proprio quella di regolare l’alimentazione.
Cosa mangiare per tenerlo pulito
Quando si gode di buona salute la prima cosa da fare è quella di assicurarsi, con una sana azione preventiva, di evitare di ammalarsi. Per farlo il sistema più indicato è dare la preferenza ad un’alimentazione adeguata, con cibo sano e genuino e seguire alcuni consigli che, alla fine, si dimostreranno determinanti.
Il primo di questi consigli è quello di sostituire, anche gradatamente, i carboidrati raffinati con quelli integrali. Questi ultimi, infatti, sono ricchi di fibre che invece sono state eliminate dai primi. Poi la dieta depuratrice deve essere sufficientemente liquida in modo da mantenere l’intestino idratato. E poi bisogna evitare di mangiare spesso gli alimenti troppo astringenti e ridurre dalla dieta i grassi saturi e gli alimenti conservati. Ciò perché grassi, conservanti e additivi, contribuiscono a dare origine a scarti alimentari difficili da eliminare.
Frutta, legumi e verdure invece sono sempre graditi, soprattutto se di origine biologica. Infine, tra le cose da mangiare per tenerlo pulito, sono da includere alcuni fermenti vivi, come quelli contenuti nello yogurt e nel kefir, insieme al miso di soia gialla, i crauti, il pane e la pasta acida.
Quali cibi assumere per ripulire l’intestino
Se invece la situazione intestinale è già compromessa ci sono dei cibi che hanno un’ottima azione depurativa. Vediamo quali cibi assumere per ripulire l’intestino. Certamente la prima cosa da fare, se vuoi una pulizia del colon progressiva quanto efficace, è quella di iniziare a sorseggiare acqua tiepida. L’acqua a temperatura ambiente, bevuta durante tutto il corso della giornata, rimette in attività le funzioni intestinali e aiuta a depurarsi.
Poi ci sono alimenti particolarmente efficaci, ottimi per disintossicare l’apparato intestinale. I semi di chia, ad esempio, insieme ad un bicchiere d’acqua, sono perfetti per iniziare a risvegliarlo ed aiutarlo a liberarsi dalle scorie. Un effetto analogo puoi ottenere mischiando i semi di lino pestati in un frullato di mela e latte di riso integrale.
Sono molto efficaci anche l’avena e il grano saraceno. La prima può essere mangiata a colazione in forma di pappina, ottenuta cuocendo due cucchiai di fiocchi integrali nel succo di mela. Mentre puoi fare a polenta il grano saraceno e mangiarlo a pranzo.
Se invece vuoi sapere come si sfiamma l’intestino, allora devi usare sia il kuzu nelle minestre e le alghe wakame, magari aggiunte ad una crema di riso integrale. Però, al di là di alcuni alimenti che sono generalmente indicati per ripulire l’intestino, ce ne sono altri particolarmente interessanti, di cui è bene conoscere le proprietà oltre che il loro ruolo nel processo disintossicante dagli scarti alimentari.
Ruolo dello zenzero
Lo zenzero è una radice che è possibile utilizzare sia a livello alimentare che terapeutico. A livello alimentare lo zenzero viene usato come spezia piccante. A livello fitoterapico, invece, Il ruolo dello zenzero è soprattutto legato alle anomalie digestive, come nausea, vomito, flatulenza, diarrea, coliche e colon irritabile e stimola la funzionalità epatica. Però, se la dieta depuratrice ne fa un uso frequente ed esagerato, lo zenzero può diventare deleterio per chi soffre di patologie cardiache, oltre che provocare spiacevoli bruciori di stomaco.
I probiotici
I probiotici sono batteri intestinali che aiutano a mantenere la funzionalità digestiva e difendono la salute del corpo umano. Essi intervengono direttamente sulla flora batterica intestinale che è il motore intestinale per eccellenza. La flora batterica intestinale, infatti, è la base di sostegno del microbiota umano.
Il microbiota umano, tra l’altro, se una volta era considerato semplicemente un ammasso di batteri più o meno utili, oggi è stato elevato al ruolo di organo indipendente. Ciò perché è capace di interagire con le cellule degli altri organi in maniera intelligente. Quindi l’assunzione regolare e costante di probiotici, che è possibile trovare con grande facilità tra gli integratori alimentari in commercio, aiuta a mantenere sano non solo l’intestino ma tutto il sistema corporeo.
Funzione della rosa canina
La funzione della rosa canina a livello intestinale è principalmente antinfiammatoria. Ma è anche regolatrice delle funzioni intestinali, in quanto è capace di bloccare le crisi diarroiche grazie alla presenza dei tannini e di agevolare la fuoriuscita delle feci, in caso di stipsi prolungata, proprio perché ricca di fibre. Per intervenire sull’intestino si usano principalmente le bacche, dalle quali realizzare una tintura madre oppure un estratto, dopo averle essiccate e polverizzate. Ma le bacche di rosa canina possono essere usate con successo anche per depurare le vie urinarie dagli acidi urici, senza sovraccaricare i reni.
La giusta quantità di peperoncino
Il peperoncino è una bacca a fusto eretto appartenente alla famiglia delle solanacee, come le patate i pomodori e le melanzane. Utilizzato in cucina come droga, secco e in polvere, il peperoncino ha anche notevoli proprietà benefiche per la salute dell’intestino. Infatti la giusta quantità di peperoncino aggiunta alle portate, evita i fenomeni diarroici e contrasta la colite. Però quando il diavolicchio viene usato in dosi eccessive può causare emorroidi e forti irritazioni intestinali.
La potenza del digiuno
Il lavorio dell’intestino è incessante per sua natura ma, ogni tanto, concedergli una pausa non può che fargli bene. Lo sapevano gli antichi che dedicavano al riposo dell’attività digestiva il giorno dedicato a Venere, una consuetudine condivisa poi dal mondo cristiano fino al secolo scorso.
La potenza del digiuno però non si estrinseca solo nella pulizia intestinale perché il digiuno, condotto in modo corretto, può aiutare a restituire l’equilibrio ad un fisico danneggiato. Ma l’uso di questa pratica ha anche pericolose controindicazioni, per cui non ci si può arrischiare a disintossicare l’apparato intestinale in questo modo senza il parere del medico, il quale dovrà anche controllare il buon andamento della salute complessiva durante tutto il periodo.
Il digiuno, infatti, non può essere integrale e il suo sviluppo non deve superare le soglie dell’aggressione alle cellule dei muscoli. E poi il corpo, durante tutto il periodo del digiuno, va idratato correttamente e tenuto lontano dagli stress fisici e calorici. Quindi niente sforzi estremi e temperature sempre controllate, preferibilmente appena sopra la media corporea. Ecco perché come farlo e quali attenzioni seguire te lo può dire solo un medico che sia specializzato in scienze dell’alimentazione.
Collegamento tra disintossicazione e sistema immunitario più forte
Un intestino appesantito, o peggio, ammalato, costringe il sistema immunitario ad un superlavoro non previsto e per di più rende meno efficiente la sua ricostruzione. Questa situazione lascia campo libero ai virus e ai batteri e indebolisce anche il fisico. Il primo collegamento, infatti, tra disintossicazione e sistema immunitario più forte, è quello che si crea tra un fisico in perfette condizioni di salute, grazie ad un intestino pulito e funzionante e un microbioma maggiormente in grado di difenderlo dagli assalti esterni e renderlo meno esposto a virus come Covid.
A chi rivolgersi per ricevere una depurazione intestinale
La depurazione intestinale può essere effettuata con vari sistemi, anche abbastanza invasivi. Per questa ragione bisogna rivolgersi ad un naturopata che sia specializzato nella pulizia del colon, prima di mettere mano a un organo che è la chiave di volta del benessere fisico e della funzionalità fisiologica.
Tra l’altro la depurazione intestinale dalle scorie, per essere fatta correttamente ed avere dei risultati, ha bisogno di un percorso mirato nel quale potrebbero essere usate più di una pratica, dal digiuno al lavaggio intestinale. E, ovviamente, ciascuna delle pratiche ha il suo specialista.
Ruolo del naturopata
La Medicina dei Padri, di cui Ippocrate fu il rappresentante più conosciuto, considerava l’uomo un Unicum in perfetta sintonia con la Natura. Ancora nel Medioevo, quando la Scienza era vista come una realtà palpitante, i rapporti tra il Macrocosmo e il Microcosmo erano alla base dell’indagine scientifica in tutti i settori. Un’immagine della Scienza coltivata con convinzione da geni della levatura di Leonardo da Vinci e Galileo Galilei e che oggi purtroppo è scomparsa.
Oggi questa visione è stata parzialmente rivalutata e qualsiasi intervento possa essere fatto sull’uomo viene rivisto anche nell’ottica del suo rapporto con la natura. È un passo avanti di grande importanza, che potrebbe restituire alla conoscenza umana tesori dimenticati. Un primo passo che ci piace descrivere con le parole scolpite nella pagina principale del sito della Scuola di Naturopatia Aron. Parole riportate nel virgolettato a seguire che, tra l’altro, tracciano le linee del ruolo del naturopata.
“Il Naturopata, in sintonia con le indicazioni internazionali, opera nell’ambito della prevenzione e dell’educazione ai sani stili di vita, formando e responsabilizzando i propri utenti nelle loro scelte quotidiane. Egli interviene anche per il ripristino dello stato di salute con metodi e tecniche differenti a seconda della formazione e della sensibilità individuale, stimolando in primis la vis medicatrix naturae insita in ogni essere umano.”
Si può farlo da soli?
Depurarsi è un’arte e un percorso e si può farlo da soli solo in parte. Alcune operazioni base si possono fare anche a casa da autodidatta per sentirsi meglio, seguendo un sistema personale e improvvisato, e magari vedendo da YouTube cosa fanno gli altri, purché si tratti di esperti riconosciuti come naturopati.
Non a caso alcuni strumenti di auto-disintossicazione si trovano in libera vendita anche sul web, ma nel metterli in partica è sempre sconsigliato farlo da soli. La presenza di un parente o di un amico può essere fondamentale, soprattutto se ti dovesse capitare di reagire in maniera imprevista e accusare un malessere.
Metodo del limone
Nelle famiglie contadine, soprattutto nel periodo prebellico, prima quindi che arrivassero i rimedi belli e pronti delle ditte farmaceutiche, ci si curava con i rimedi naturali o con le polverine realizzate a mano dai farmacisti. Uno dei sistemi più usato, per mantenere l’intestino sgombro e vivere in salute, era quello di bere a digiuno, appena alzati, un bicchiere di acqua nel quale era stato versato il succo di un limone fresco.
Il succo di limone è ricco di vitamina C, è un modo naturale per depurare il fegato e reni, è diuretico, antibatterico, aiuta la sintesi dei grassi nel sangue, protegge le cellule dal deterioramento e consente anche un’efficace pulizia del colon. Quella del limone si può considerare come la dieta risolutrice, capace di dare una sferzata di energia per iniziare al meglio la giornata. Questa abitudine, proprio perché molto sana ed efficace, sta tornando di moda come metodo del limone, tanto da essere utilizzata per fare una disintossicazione intestinale costante e quotidiana. Il metodo del limone, infatti, non solamente è molto semplice, ma può anche essere eseguito senza che lo sappia il medico o che lo si debba limitare o interrompere. Però qualche consiglio per realizzarlo al meglio può tornarti utile.
La maniera migliore per assumere il succo di limone al mattino è quello di usare acqua a temperatura ambiente. C’è chi la intiepidisce per renderla più compatibile con le temperature corporee, ma è sufficiente il passaggio nel primo tratto del tubo digerente e nello stomaco, per portare il beverone ad una temperatura ottimale. Quindi niente acqua dal frigo. Poi bisogna che il limone sia fresco, se è bio è meglio, e che venga spremuto per bene per estrarre anche la pectina contenuta nella parte chiara aderente alla buccia. La sua spremitura deve essere fatta appena prima di berlo e il succo, per non bloccarsi nello stomaco, deve essere privo di filamenti. Quindi va filtrato e setacciato con cura, eliminando semi e polpa residui. Per quello che riguarda la quantità, invece, un solo limone di pezzatura media generalmente è più che sufficiente per disintossicare l’apparato intestinale. Però, se non sei abituato al suo sapore agro, puoi sempre iniziare con qualche goccia, aumentando la quantità via via gradatamente, fino ad arrivare ad un limone intero.
Per quello che riguarda la qualità evita di prendere i limoni troppo lucidi, perché a volte vengono trattati con delle cere per renderli più appetibili visivamente. Basta che sia sodo e se ha le foglie verdi è ancora meglio. Infine, per quello che attiene alla diluizione, considera che una parte di limone e tre di acqua vanno abbastanza bene. Ma dipende anche dai tuoi gusti, per cui regolati di conseguenza. Però è importante, per ripulire l’intestino efficacemente, che il succo non sia troppo forte o la sua azione depurativa perde di efficacia. Quindi, anche se ti piace abbastanza carico, almeno quello del mattino non berlo puro. Puoi usarlo un po’ più stretto e con un pizzico di sale, invece, se hai perso molti liquidi dopo una sessione di allenamento troppo intensa e hai bisogno di reidratarti. Infine, se temi che il succo di limone possa intaccare lo smalto dei denti, allora per berlo usa una cannuccia ed evita di lavare i denti prima di una mezz’ora dall’assunzione.
In quanto tempo ci si depura del tutto?
In quanto tempo ci si depura del tutto dipende dal sistema che si è deciso di utilizzare. In ogni caso, sia in caso di depurazione leggera che “profonda”, prima che tutto il sistema si possa considerare “pulito” un po’ di tempo passa. Quindi, se per effettuare la pulizia del colon dalle scorie con dei sistemi radicali come il lavaggio intestinale può bastare qualche ora, per depurare tutto l’organismo possono volerci giorni e settimane.
Di suo il fisico, nel ricambio biologico, segue la regola del “7” e dei cicli lunari. Però quando è costretto a reagire forza un po’ i tempi, che comunque rimangono legati al tempo che occorre al coadiuvante, o al rispettivo rimedio, per raggiungere le periferie, sia cutanea che vascolare. Quindi se il rimedio agisce solo a livello intestinale probabilmente serviranno i sette giorni canonici, se invece “viaggia” nel sangue potrebbe volerci meno. Generalmente però è preferibile sollecitare il fisico con uno stimolo deciso come la pulizia intestinale e poi lasciargli fare da solo il resto del lavoro, secondo i ritmi naturali del corpo. Alla fine però la scelta tra uno dei due sistemi condiziona il tempo di depurazione dell’intestino, a seconda che essa sia leggera o profonda. Se è leggera, infatti, gli effetti sono più blandi e diluiti nel tempo. Se invece, per ripulire l’intestino ricorri ad una depurazione profonda, magari per ragioni di urgenza dovute ad un blocco intestinale, la risposta del fisico si velocizza e assume caratteristiche differenti. Vediamo meglio gli effetti e le differenze dei due tipi di approcci.
La depurazione intestinale leggera si attua con un insieme di soluzioni non invasive che comprendono il controllo dell’alimentazione, l’uso di prodotti naturali anche a blando effetto lassativo, l’assunzione regolare di probiotici, la ginnastica, i massaggi addominali mirati, la respirazione, le pratiche Yoga, un diverso stile di vita. Gli effetti di questo sistema sono decisamente validi, ma hanno bisogno di un tempo maggiore per raggiungere il risultato sperato.
Alla fine però il primo a risentire dei benefici che comporta disintossicare l’apparato intestinale è proprio il tuo intestino e il suo funzionamento. Poi si risollevano le capacità di autodifesa del corpo umano e di conseguenza migliora anche la capacità di affrontare le malattie e di agevolare la guarigione del corpo. C’è anche da dire che questo sistema, siccome si sviluppa secondo un ritmo biologico armonico e più vicino a quello naturale, dà degli effetti più duraturi ed ha meno probabilità di incorrere in effetti collaterali, come la riduzione eccessiva del peso corporeo o l’impoverimento di sostanze fondamentali per l’equilibrio psico-fisico.
La depurazione intestinale profonda si ottiene con un digiuno programmato sotto controllo medico, più o meno drastico, oppure con il lavaggio intestinale. Ambedue i sistemi sbloccano l’intestino costipato e gli consento di liberare il corpo in maniera totale e temporaneamente definitiva. Questo mette l’apparato digestivo nelle condizioni di poter lavorare liberamente per liberarsi dalle scorie, ma il cambio repentino di situazione crea un trauma, che in alcuni casi comporta degli effetti collaterali poco piacevoli.
Uno di questi è il crollo improvviso delle energie, per cui è sempre bene, dopo l’operazione, rimanere a riposo anche qualche ora. In alcuni casi il crollo può influire anche sulla pressione circolatoria, scatenando una serie di malesseri collaterali, anche di carattere psichico. Poi si può incorrere per un po’ di tempo in fenomeni anormali di motilità intestinale, squilibrio elettrolitico e maggiore disposizione a prendere un’infezione intestinale. Infine, almeno per quello che riguarda le manovre per il lavaggio intestinale, se non vengono fatte con attenzione da personale esperto e qualificato, possono causare anche delle perforazioni intestinali. Però, tra tante persone che ricorrono a questi sistemi più o meno drastici per ragioni fisiologiche, esistono anche individui che percorrono questa strada per disintossicarsi dalle sostanze tossiche, come alcool e droghe di varia natura.
I vip che amano depurarsi
La disintossicazione intestinale aiuta anche a pulire il proprio corpo da sostanze particolarmente pesanti e a superare le dipendenze. Molte persone, infatti, per alleviare gli effetti dell’abuso di droghe e alcool, ricorrono alla disintossicazione dell’intestino. Può sembrare una soluzione palliativa, ma non è così. Ciò perché la disintossicazione intestinale, soprattutto quella rapida, costringono il fisico ad un cambio di regime repentino e velocizzano anche l’espulsione delle tossine dai tessuti e dal sangue. Questa situazione crea un momento di tregua, sia a livello fisico che psichico, della fase della necessità.
Un attimo di respiro che permette, a chi decide di avviare un processo di disintossicazione dalle dipendenze, di partire col piede giusto e con qualche lunghezza di vantaggio. Ovviamente non basta, per vincere le cattive abitudini, solo disintossicare l’apparato intestinale, ma occorre comunque tanta buona volontà e spirito di sacrificio o si ricomincia daccapo. Ma dopo una disintossicazione intestinale è più facile affrontare e contrastare la dipendenza e i suoi tormenti.
Ma esistono anche situazioni in cui la pulizia del colon è diventata una moda e viene effettuata con leggerezza e senza una reale giustificazione medica. Si tratta di alcuni Vip che amano depurarsi per sentirsi bene con se stessi e magari smaltire velocemente gli eccessi di super lavoro, tensione e abusi alimentari. Molti di loro lo fanno anche perché è diventata un’abitudine, a cui non ci si deve sottrarre se si vuole essere di tendenza. Una scelta che rischia di avere inutili effetti collaterali e che serve soltanto a mantenere viva l’immagine vincente riconosciutagli dai fans. E infine ci sono anche quelli che scelgono la dieta risolutrice per dimagrire velocemente e mantenersi longilinei. Questi personaggi, più saggiamente, preferiscono affidarsi ai naturopati e usare delle diete controllate, come la Detox.
La dieta DETOX
La dieta depuratrice più conosciuta è la dieta Detox. Una dieta creata negli anni ’40 da Stanley Burroughs e che oggi, riveduta e corretta, viene usata da molti personaggi del Cinema e dello Spettacolo, sotto il controllo di un dietista o di un naturopata. Una dieta principalmente liquida, che sostituisce le proteine animali con quelle vegetali. Essa imbottisce il corpo di acqua mista a limone e succo d’acero, con un lassativo da prendere la sera prima di andare a letto.
La dieta Detox si basa su quattro regole fondamentali. La prima regola impone l’assunzione quotidiana di fibre in misura di almeno 30 grammi/die a scelta tra cereali, frutta, ortaggi, legumi o verdure. La seconda regola della Detox vuole che siano eliminati drasticamente (per il periodo della dieta ovviamente) carni animali, formaggi, latticini e insaccati vari. In sostituzione bisogna assumere molta vitamina C, insieme a carotenoidi, tocoferoli e fenoli, di origine naturale e in maniera alimentare, mangiando appunto frutta e verdura. La terza regola vuole che si mangino solo cibi leggeri, privi o quasi di elementi grassi e di zuccheri semplici. Infine la quarta regola, per disintossicare l’apparato intestinale, è quella di bere tantissimi liquidi durante tutta la giornata, soprattutto acqua, tè verde e tisane a base di erbe disintossicanti come aloe, cardo mariano, tarassaco, bardana e carciofo, che aiutano a far defluire le scorie. Ovviamente sono assolutamente bandite le bevande gasate e zuccherate, insieme a tutti gli alcoolici.