Quando si parla di problemi dolorosi e imbarazzanti è facile trovare la parola giusta nel momento sbagliato: emorroidi. Trattasi di un problema molto diffuso tra la popolazione, caratterizzato da un forte prurito nella zona anale che condiziona il soggetto al punto da rendergli molto difficili anche delle operazioni quotidiane, come sedersi o guidare, condizionando le stesse relazioni sociali dell’individuo colpito da questo disturbo.

E’ davvero semplice arginare la fuoriuscita di sangue? Assolutamente no. Serve molta costanza e capacità di mettere in discussione delle scelte di vita sino a quel momento di vita considerate scontate.
Occorrerà comprendere il funzionamento del nostro intestino ed avere la pazienza di sopportare scelte inizialmente difficili.
E’ vero anche che, più doloroso del sangue che fuoriesce dalle strutture vascolari presenti nell’ano c’è poco e che quindi, qualsiasi rinuncia o cambio di dieta comporterà certamente un grado inferiore di sofferenza.

Metodo Aloe Vera

Poche cose sono spiacevoli nella vita quotidiana come ritrovare il sangue nelle feci. In nessun caso però, neanche in quelli più estremi, occorre scoraggiarsi e farsi prendere dalla disperazione. Nonostante il sangue porti di per sé ad una perdita di energia, occorre rimboccarsi le maniche e cercare dei rimedi naturali che non provochino controindicazioni.

succo aloe vera e emorroidi
Il succo d’aloe vera rappresenta una soluzione molto efficace, oltre ad essere un prodotto di facile reperibilità, poichè:

  • svolge un eccellente lavoro di depurazione per il colon
  • ha incredibili proprietà antinfiammatorie sulle mucose intestinali, retto compreso
  • combatte le tossine degli alimenti, spesso collegate all’inquinamento delle acque
  • l’aloe è una pianta antiossidante, ideale per far recuperare le forze ad un soggetto sofferente o debilitato
  • riequilibra l’intero sistema immunitario
  • favorisce la formazione delle endorfine
  • rinvigorisce i capillari anali.

Metodo Ippocastano

L’aesculus hippocastanum è ricordata spesso come la pianta amica di chi soffre di emorroidi, capace di far cessare qualunque tipo di bruciore legato a questo disturbo. L’ippocastano infatti lavora sul miglioramento del tono delle vie venose del soggetto, grazie al contenuto di escina, presente nella corteccia di questa pianta.

La validità di questa pianta è accertata da svariati studi di carattere scientifico che ne esaltano le qualità per combattere prurito e dolori associati a carenze venose.
Nemmeno questo metodo va preso però come l’unico rimedio possibile. Seppur eccezionale, se il soggetto che ne sta sperimentando le capacità curative non realizza una serie di cambi radicali nella propria esistenza, allora anche questa fantastica pianta dal nome bizzarro può divenire unicamente un palliativo.

ippocastano e emorroidi

 

Metodo Pungitopo

Il rusco (Ruscus aculeatus) o pungitopo, è una pianta della famiglia delle Ruscaceae. E’ nota per le sue proprietà vasoprotettrici e antinfiammatorie, infatti le radici di rusco contengono saponine steroidee, oli essenziali e resine, che hanno dimostrato efficaci proprietà vasoprotettrici, e antinfiammatorie sulla circolazione venosa periferica.
Ecco perchè è utile in caso di emorroidi. Le ruscogenine aumentano il tono venoso, rendendo più elastiche le pareti dei vasi.

Tutto su emorroidi e infiammazione correlata

Assumi una quantità di yogurt probiotici tanto da somigliare sempre più alla Marcuzzi, ma neanche questo sembra essere un sistema risolutivo? Ecco cosa ho da raccontarti

I sintomi principali delle emorroidi:

Andare in bagno e accorgersi della presenza di sangue una volta ogni 6 mesi non vuol dire che non si ha nessun tipo di problema e che si può continuare a vivere tranquillamente come abbiamo fatto sino ad ora. Ogni disagio fisico necessita una soluzione e non va mai preso sotto gamba. Soprattutto se c’è di mezzo il sangue, simbolo per antonomasia dell’energia del nostro organismo, la cui fuoriuscita accidentale, non implica affatto un buon segnale per il nostro corpo e l’intero sistema immunitario.

Per comprendere la gravità del problema, basti pensare al fatto che assumiamo cibo almeno 2 volte al giorno e che quindi il nostro colon e intestino sono messi sotto sforzo costantemente durante l’intero arco della giornata.
Lo sforzo legato all’evacuazione potrebbe quindi potenzialmente accentuare la gravità della problematica legata alla presenza di sangue nelle strutture venose dell’area anale.
Immaginiamo quante volte potenzialmente potremmo avvertire il desiderio impellente di grattarci e quante volte facendolo, potremmo rischiare di peggiorare il problema e favorire l’uscita di globuli rossi?

Come lavora il nostro colon?

Emorroidi: come funziona il colon

Meglio chiarire subito un concetto: non è tutto un problema di sforzo. Come si denota dal diagramma a torta, l’alimentazione ha un ruolo centrale nel determinare la presenza di sangue durante le nostre sedute in bagno. Mangiare cibo è fondamentale nella soluzione del nostro problema, ma va accompagnato da altre attitudini positive. La sensazione durante la quale si avverte il prurito, non va considerata come un capitolo assestante, ma va scomposta in almeno tre diversi livelli:

  • controllo psicologico della sensazione di prurito
  • desiderio di grattarsi
  • scelta dei cibi migliori

Ho volutamente messo in prima posizione il controllo psicologico della sensazione di prurito perchè si tratta di un aspetto troppo spesso dimenticato all’interno dei vari studi su questa materia. Se ci pensi è davvero un aspetto importante!


Non ci pensare: oltre a sangue e prurito hai tante cose da fare!!

Quante volte, al di là della sensazione di disagio e del sangue che verosimilmente accompagna le evacuazioni, la sensazione di prudersi, la volontà di muovere quella zona con la mano per trovare sollievo, è un aspetto esclusivamente psicologico a cui, molto probabilmente, possiamo fare tranquillamente a meno, perchè frutto di una percezione e di un pensiero negativo che abbiamo immagazzinato, più che di una necessità vera e propria.
Non è giusto assecondare ogni sentore che arriva al nostro cervello. Un prurito può essere il risultato solamente di un nostro convincimento e nulla di più. Possiamo evitare di grattare la zona anale e rimediare al problema semplicemente distraendo la nostra mente.

Mi rendo conto che allontanare l’impellenza attivata da quel prurito è cosa assai complicata. Magari siamo sotto stress, è un periodo particolarmente difficile a scuola o al lavoro e siamo così distratti da altri pensieri da non riuscire a congestionare questo input e quindi lo assecondiamo grattandoci.

Molti mi chiedono: Ma come posso allontanare questo prurito?.

Avete presente quando in una giornata, siete tanto impegnati a realizzare le azioni più disparate, una dietro l’altra, così in successione, dallo scoprire con vostra somma sorpresa che è passato tantissimo tempo? Si tratta di ingannare il cervello di tenerlo sempre impegnato a svolgere azioni e trovare soluzioni ad altri problemi comuni, da distrarlo e non fargli pensare più né al sangue e né al bruciore anale.

Uno zuccherino per la testa anti prurito

Stai ancora pensando a quella immagine di sangue sulla carta igienica? Percepisci un fastidiosissimo pizzicore nelle mutandine? Riesci a capire la zona precisa da cui proviene questo formicolio? Considera che il nostro corpo riceve costantemente impulsi che noi traduciamo come prurito.

I diversi tipi di prurito associati al sangue nelle feci

Per comprendere meglio questo discorso, sarebbe meglio distinguere due differenti classi di prurito:

  • pruriti naturali
  • pruriti pscicosomatici

I pruriti naturali sono abbastanza facili da non essere presi in considerazione. Il cervello non li percepisce nemmeno, se non a livello inconscio e continua sicuro per la sua strada, senza porsi alcun tipo di domande e quindi mettersi alla ricerca di una soluzione. Si mette comodo, come su una sedia, senza vedere al prurito come ad un problema vero e proprio.

I pruriti psicosomatici invece sono più subdoli, perchè legati a qualcosa di cui siamo consapevoli. Questo qualcosa il più delle volte è un disagio a livello fisico, ma può essere collegato anche ad una particolare emozione che stiamo vivendo nei confronti di un’altra persona.
In questo modo la psiche manifesta questo disagio-problema direttamente sul corpo, attraverso un messaggio ben preciso mandato al nostro organismo che avvertiamo come un’implorazione a grattarci.

Sono entrambi aspetti che nessun medico o naturopata con una certa esperienza può trascurare.
Gatto che prova pruritoImmaginiamo quindi di dover grattare una zona in cui di fatto non sta avvenendo nulla di innaturale, tale da giustificare la nostra sensazione di prurito. Gratta oggi, gratta domani, questo circolo vizioso, che gli studiosi collegano al noto ciclo prurito-grattamento tende a degenerare e a creare sangue e ferita, proprio dove all’origine non c’era nulla.

Effusioni sanguigne: le cause di questo problema

Le ragioni per cui riscontriamo la presenza di sangue negli escrementi posso essere plurime. Si va dalle concause legate ai fenomeni di stitichezza, alla incapacità di alimentarsi in maniera genuina, con cibi che non infiammino il colon.
Altro motivo dell’insorgere di questo problema è l’errata seduta, tristemente connesso con lo svolgere di determinati lavori che implicano il rimanere seduto per tantissime ore, in una posizione corporale sbagliata.

Rimedi alle emorroidi: il segreto nella persistenza

Prima di tutto mettiti comodo. Prendi una sedia e prenditi tutto il tempo che serve. Stai per scoprire dei rimedi naturali per le emorroidi e quindi è un momento importante per la tua vita. Cieli azzurri prenderanno il posto di pomeriggi rosso sangue passati con la carta per wc in mano e troppi pensieri negativi per la testa.
Per trovare una soluzione duratura, occorre comprendere da vicino il funzionamento del proprio colon. Dopotutto a cosa serve conoscere i cibi che possono aiutare il nostro corpo se continuiamo a utilizzare la sedia sbagliata, respiriamo male e non abbiamo ancora imparato come pulirci bene dal sangue?

Come si utilizza la carta igienica per pulirsi?

Sembrerà strano a dirsi, ma l’uomo ha disimparato come pulirsi bene dopo aver defecato. La modalità di pulizia e il reiterarsi di gesti inopportuni non fa altro che aumentare il bruciore e peggiorare la condizione del vostro prurito. Molti penseranno “che cosa c’è di complicato nel pulirsi dopo aver fatto la cacca?” ed in parte è vero, tecnicamente lo saprebbe fare anche un bambino.

Eppure esistono metodi certamente migliori per migliorare l’igiene dell’ano, scongiurando qualsiasi tipo di irritazione che acutizzi la sensazione prurito e molto probabilmente anche la quantità di sangue nella cacca. Da un lato esiste uno stupido tabù che impedisce di parlare di questo problema senza imbarazzo, dall’altro esiste una superficialità diffusa che impedisce all’uomo di approfondire lo studio di quelli che considera “gesti naturali”, onde realizzarli nel miglior modo possibile.

Anche se sembrerà alquanto bizzarro ma, alla fine delle vostre defecazioni sarebbe più opportuno non pulirsi con la carta igienica, ma semplicemente pulire l’ano con dell’acqua fredda. Se proprio non riuscite fare a meno della carta quando fate la cacca, cercate sempre almeno di bagnarla un po’ e di non posare direttamente il mero fazzoletto, generalmente ruvido e secco su una zona così delicata.
Scegliete sempre carta delicata, quando scegliete tra le corsie dei supermercati. Anche se costa di più, sono certamente euro spesi bene. Risparmierete tanto sangue e preoccupazioni.

La carta igienica non inumidita equivale a poggiare del legno sul vostro retto. Non è certo un caso se i musulmani hanno molti meno problemi legati ai pruriti rispetto ai “colleghi cristiani”, proprio perchè utilizzano una posizione differente e più naturale durante l’evacuazione e preferiscono il getto d’acqua diretto ad una pulizia con carta ruvida. Anzichè consigliare pillole o creme miracolose, che tanto bene fanno solo alla salute economica delle multinazionali farmaceutiche, i medici dovrebbero avere il coraggio di insegnare come ci si pulisce correttamente il sedere o consigliare la modalità più indicata per fare la cacca senza sforzi e quindi riducendo le possibilità di accusare la presenza di sangue.


Giusto il tempo di andare in bagno, guarda sempre il tuo orologio

Come l’anno segue un ciclo delle stagioni, anche l’ano ha bisogno di tempi ben precisi. Questi sono scanditi dal cosiddetto orologio biologico. E’ molto più che una semplice coincidenza il fatto che la stitichezza sia una delle prime cause del sangue nelle feci. La nostra vita ci impone in sostanza dei ritmi che si discostano sempre più da quelli naturali. Capita così di rimandare lo stimolo della cacca perchè ci troviamo fuori, perchè impegnati a lavoro.

Dobbiamo imparare a scardinare il luogo comune del “faccio la cacca soltanto nel mio bagno di casa”, perchè ogni nostro ritardo tende a sfalzare il nostro orologio biologico già così tanto acciaccato. Per questo il soggetto stitico è quello tendenzialmente più esposto al problema del sangue nella cacca, perchè tende a ritardare i tempi dell’evacuazione e di conseguenza, una volta superato il “giusto tempo”, dovrà impegnarsi in uno sforzo anale sicuramente maggiore, con le conseguenze negative che possiamo immaginare.

Lavori spesso seduto?

Esistono dei lavori che, a causa di sedute prolungate o scorrette rendono le emorroidi un qualcosa di abbastanza frequente. Parlo di mestieri come cassieri, autisti, giornalai, ma anche banconisti e carabinieri. Si allude ad una serie di professionalità che per questioni lavorative non possono assentarsi tanto facilmente per ovviare ai propri bisogni fisici o che, a causa di una seduta continua, durante tutta la giornata, schiacciano i cuscinetti di tessuto delle pareti anali a tal punto da creare accumuli di sangue potenzialmente pericolosi, perchè infiammati.

posizioni scorrette per emorroidi
Se siete costretti a trascorrere 8 ore seduti perchè per mestiere fate i camionisti e dovete consegnare dei cibi in scatola da Marsala ad Asti o se lavorate come baristi in un locale del centro, tra uffici, scuole e negozi e non avete neanche il tempo di respirare comodamente, allora dovrete trovare un rimedio al più presto o il rischio di accumulare sangue è molto più che una semplice paura.
Imparare a mangiare cibi sani necessita tempo. Significa saper leggere le etichette e avere il tempo a disposizione per cucinare proprio quegli alimenti.

Per apprendere la tecnica giusta e non cedere alla tentazione di grattare occorre uno sforzo psicologico non indifferente. Convincersi che non usare la carta igienica, ma soltanto un po’ d’acqua fredda, non solo ci farà risparmiare tanti pruriti, ma sarà anche più pulito e salubre per il colon e l’intero organismo. Occorre forza di volontà però, una forte motivazione di guarigione e la capacità di cambiare radicalmente le proprie abitudini, senza se e senza ma. Se davvero vogliamo arrestare il ristagno di quel sangue rosso vivo, che disturba i nostri sogni, allora si rende necessario un piano d’azione molto preciso che va rispettato senza mai sgarrare.

La Emorroidi e paura: l’elemento psicosomatico

Quante volte nella vita abbiamo rimandato il bisogno di andare in bagno perchè convinti che: “tanto fuori casa io riesco a defecare”. In quante occasioni non siamo riusciti a goderci il relax di un campeggio perchè terrorizzati dall’idea di filtrare le nostre feci sulla tazza su cui aveva evacuato un’ora prima un tedesco sovrappeso?

Non siamo noi che non riusciremmo a concludere la nostra azione perchè siamo nati sbagliati. Il punto ed essere giunti a questa condizione a causa di continui rimandi e input privativi che tenderanno a trasformare un’azione naturale in un grande sforzo. Il tutto avrà come conseguenza diretta la raccolta di sangue nei cuscinetti emorroidali e il successivo prolasso dei tessuti limitrofi.
Alcune delle domande che potremmo farci per comprendere il lato psicologico del problema sono queste:

  • posticipo la seduta sul wc perchè ho problemi con il mio partner?
  • Posticipo l’atto perchè non mi sento sicuro nella società?
  • Posticipo l’azione di defecare perchè sento di non avere mai tempo?

Respirazione Buteyko

Questa è una delle parti più delicate che riguardano il rapporto tra sangue, prurito. Respirare per vivere meglio è quell’aspetto della naturopatia difronte alla quale, i medici più tradizionali restano sempre troppo scettici e cominciano a erigere delle barriere fortificate tra la loro scienza perfetta e il resto della natura. Eppure è un aspetto talmente normale da non poter essere sistematicamente trascurato dalle scrivanie ufficiali della scienza medica.

Il dottor Buteyko aveva fornito le prove concrete di come centinaia di malattie fossero il frutto di una cattiva respirazione, generalmente troppo veloce. Quando infatti un soggetto realizza un passaggio tra inspirazione ed espirazione troppo rapido, avviene uno smarrimento di anidride carbonica. Quando nell’organismo manca l’anidride carbonica, il prezioso ossigeno non può realizzare il passaggio tra sangue e tessuti.

I medici tradizionali comprendono la gravità di una respirazione eccessivamente forte e veloce, ma non accettano l’idea che anche un atto respiratorio più leggero, ma costante e veloce possa determinare gravi scompensi nel sangue dell’individuo e il conseguente emergere di patologie sanguigne come ipertensione, infarti e anche emorroidi.
Potete immaginare i vantaggi che potreste dare al vostro sangue se deste maggior peso ad imparare la giusta tecnica per utilizzare i polmoni, magari attraverso lo sport?

Il sangue all’interno dei tessuti e quindi anche quello presente nelle pareti anali sarebbe molto più ossigenato, con un giovamento generale sul nostro prurito e sulla nostre condizione fisica a livello di globuli rossi e ossigenazione.

I cibi e la dieta che giovano al nostro sangue

Questa parte vuole focalizzare lo sguardo verso quei cibi che possono aiutare il nostro sangue a non ristagnare nella zona anale, garantendo una migliore circolazione all’interno del corpo ed un miglior stato di salute del corpo umano.
Gli alimenti che dovrebbero rientrare nella nostra dieta sono tutti quei nutrimenti che contengono tanta acqua, in maniera tale da mantenere idratato l’organismo. Lo stato del sangue e la qualità dello stesso dipendono e non poco da quello che ingeriamo durante i pasti. Per questa ragione, se vogliamo combattere il problema a monte, dovremmo seguire una dieta con molta verdura e mangiare grandi quantità di frutta, ricchissima di acqua e zuccheri naturali, benefici per sangue e per mantenere una costituzione sana.

cibo genuino per colite
Rimanere ben idratati è di fondamentale importanza, se siamo terrorizzati dal nostro prurito anale, al punto da desiderare far tutto pur di risolvere la questione.
Altro segreto della nostra dieta salva sangue è il potassio. Dobbiamo cercarlo in ogni dove e farlo nostro ogni qual volta ne abbiamo la possibilità. I cibi che aiuteranno la nostra causa saranno in questo senso le banane, ma anche le patate, veri rimedi naturali che, se assunte in notevoli quantità, possono migliorare l’efficienza della circolazione sanguigna.

Cibi negativi per le emorroidi: cosa evitare nella nostra dieta

Una volta stabiliti i piatti e le sostanze nutritive che fanno bene, sarà più facile tracciare un elenco di quelle che invece fanno male, se così si può dire, al nostro sangue:

  • carne rossa
  • mozzarelle
  • formaggi
  • bibite con zuccheri raffinati
  • alcolici

Trattasi dei cosiddetti cibi infiammatori, che hanno la triste capacità di irritare il nostro colon e le pareti del nostro intestino. Il tipico cibo pronto o gli alimenti surgelati andrebbero evitati come la peste. I piatti che contengono eccessi di conservanti non possono che ineficiare gli effetti positivi dei nostri sforzi concentrati alla ricerca di azioni o soluzioni al nostro quadro medico fatto di sangue e grattamento.

L’insalata non può mancare sulla vostra tavola, meglio ancora la lattuga rispetto alla più popolare “iceberg”, tante volte a sua insaputa responsabile di tante forme di intolleranze, anche gravi, che possono, nei casi più gravi degenerare i alcune forme di colite.

Rinunciare ai latticini è sempre molto difficile per chi ne è ghiotto, ma trattasi di un atto di responsabilità e di amore verso il proprio benessere fisico. Neanche i succhi di frutta eccessivamente zuccherati dovranno essere considerati dei nostri alleati.

Occorre quindi allenarsi a “leggere” le etichette dei nostri cibi nei supermarket e pensare costantemente che stiamo facendo tutto questo non per privarci di piaceri alimentari, ma per ritrovare il gusto nella vita, aiutando il sangue del nostro sangue.

Sangue nelle feci durante la gravidanza

Uno dei casi più comuni in cui dei pazienti mi segnalano la presenza di sangue nella cacca riguarda il periodo di gestazione. Nei 9 mesi che accompagnano la donna in quello splendido percorso che la farà diventare una mamma. Tutto parte dall’utero che, possiamo ben immaginare, durante quel periodo di vita si dilata in maniera notevolissima, sino ad interessare durante questa fase anche la parte conclusiva dell’intestino. Questo per tutta risposta, subendo questo tipo di azione, si comprime sino quasi a chiudersi.

A questo poi va aggiunto il fatto che il maggior quantitativo di progesterone, fenomeno tipico di ogni gravidanza, causa la dilatazione dei vasi capillari, incluso quelli che caratterizzano l’area dell’ano.

Non si può neanche immaginare quante future mamme riscontrano la presenza di sangue ogni qual volta vadano in bagno. La fatica maggiore a cui devono sottoporre un intestino, quasi “costipato” dalla dilatazione della zona addominale, produce spiacevoli conseguenze che possono creare più di un problema, accompagnato spesso dall’immancabile imbarazzo.
Questa condizione particolare crea una certa diffidenza da parte della donna incinta nel parlare con il proprio medico di questa scomoda e rossa presenza nelle feci, portando ad un progressivo peggioramento.

Curare in maniera tempestiva la presenza del sangue quando la donna in gravidanza si reca in bagno può essere determinante per la salute non solo fisica, ma anche psicologica del soggetto negli anni che verranno. La delicatezza delle prime fasi del rapporto mamma-bambino necessitano un genitore in perfetta condizione e dovrebbero far riflettere ancor di più sull’importanza di trovare una soluzione definitiva a questo disagio.

La sedia giusta: come rendere più tollerabile il prurito

Per prima cosa bisognerebbe ricordare l’importanza di defecare in maniera appropriata. Numerose ricerche di grande valore scientifico hanno dimostrato come fare la cacca in modalità rannicchiata, un po’ come avviene nei bagni turchi, per intenderci, faciliti l’espulsione degli escrementi in maniera naturale, scongiurando un sovraccarico di sforzi, causa principale della fuoriuscita di sangue. Partendo da questo concetto quindi sarà nostra premura indirizzare attenzioni verso la sedia che andremo normalmente ad utilizzare, perchè sarà lei la nostra principale alleata, nonché l’oggetto che, se scelto con oculatezza, potrà farci risparmiare tanti ma tanti pruriti.

come fare la cacca
Sono sempre più diffusi specifici cuscini o rialzi forati nella parte centrare, che renderebbero la seduta più comoda, perchè si incaricano si scaricare il peso del nostro corpo verso i glutei e non direttamente sulla zona emorroidale, come invece accade con quasi tutte le sedie in commercio.
I cuscini in questione sono in vendita sia di tipo “gonfiabile” che in gomma morbida. Ambo le tipologie di seggiole generano grandi benefici al retto perchè impediscono l’eccessivo schiacciamento dei vasi sanguigni più delicati, riducendo le possibilità di un escalation peggiorativa che renderebbe la stessa azione di sedersi estremamente complicata.

Il parco sedie antiemorroidi si sta arricchendo sempre di più e non è raro imbattersi in annunci commerciali che spacciano comuni sedie ergonomiche per delle seggiole miracolose, capaci di risolvere i “problemi di sangue”. Occhio quindi a saper leggere tra le righe delle caratteristiche di questi articoli e verificare contestualmente una migliore distribuzione dei pesi durante la seduta.
Online si trovano tantissime recensioni interessanti, ma spesso mistificate da venditori senza scrupoli, che continuano a dare priorità al denaro, piuttosto che alla salute delle persone


Imbarazzo e ipoplasia delle pareti venose

Le arterie emorroidarie sono tre per lato e servono per far confluire il sangue al retto, all’ano e agli organi limitrofi. Tra le cause delle emorroidi non può essere certo tralasciata una componente fisica, inquadrata dai medici come ipoplasia delle pareti venose.

Con il termine ipoplasia si definisce uno sviluppo modesto di una parte del corpo o di tessuto. Questa problematica, nel caso sia relazionata con una insufficienza nei vasi capillari e quindi delle arterie, verrà definita come ipoplasia venosa e porterà sistematicamente ad una complicazione a livello dei cuscinetti di sangue della zona anale.

Purtroppo questo disturbo, sia nel caso di natura congenita e sia nel caso sia collegato ad abusi alimentari protratti nel tempo, crea fortissimo disagio nell’individuo affetto.

Il soggetto che ha vissuto una rottura delle strutture vascolari rettali resterà particolarmente bruciato da questa situazione, ricevendo nei casi più gravi, un vero e proprio shock emotivo che influenzerà i suo rapporti sociali.

Indipendentemente da quello che accade a livello psicologico nelle donne in gravidanza, le emorroidi possono generare delle conseguenze invisibili, lontane dall’osservazione del sangue o dal percepire un prurito irritante.

La cura di questo male presso un medico specializzato o un naturopata che consenta una visione più completa del problema, un approccio di tipo olistico al disturbo, diventa fondamentale per prevenire scompensi emozionali che potrebbero perdurare nel tempo.

Piccolo sunto di ciò che abbiamo imparato

Bene. Si è compreso che tutto parte dalla forza di volontà. Occorre avere forti motivazioni per riuscire a fare dei cambiamenti così radicali nella nostra vita, da mettere in discussioni una dieta, una sedia o un segnale inconscio che ci spinge a grattarci. Abbiamo imparato a distinguere i cibi antinfiammatori da quelli che possono peggiorare la condizione delle pareti del nostro colon.

Abbiamo appreso anche la metodologia più corretta per fare la cacca, ma anche quella per pulirsi dalle feci, consentendo di ridurre il più possibile, le probabilità di osservare la triste presenza di sangue sulla carta igienica…

Si è parlato dei sintomi e dei sentori del prurito e dei rimedi efficaci per interrompere il ciclo prurito-grattamento. Si è accennato alle sedie contro le emorroidi e alle influenze che può avere il meteo o il grado di umidità atmosferica sulla comparsa di questo problema.

Si è approfondito il legame tra gravidanza ed emorroidi, descrivendo il perchè le donne sarebbero particolarmente sensibili a questo disturbo proprio durante questa fase di vita.

Si è parlato di alcuni lavori che potrebbero peggiorare la salute dei cuscinetti emorroidali e del metodo di respirazione Buteyko come un vero e proprio toccasana, orgoglio del sapere olistico. Si son descritti pure i rimedi naturali casalinghi legati all’ippocastano e all’aloe vera, sempre molto positivi, per chi cerca una cura che funzioni, senza ricorrere a farmaci o assumere sostanze di sintesi.

Attività fisica e sport

Come sempre, quando si parla di benessere fisico del corpo, praticare sport può rappresentare un’ottima prevenzione contro le emorroidi. I movimenti a cui sottoponiamo il nostro fisico durante una corsetta o una partitella a calcio con gli amici consente di migliorare l’ossigenazione nell’organismo e di preservare in questo modo la salute dei sacchetti emorroidali. Esistono invece delle attività sportive, come ciclismo e go kart che, per via della seduta a cui è costretto l’atleta durante l’esercizio, potrebbero risultare negative per la nostra causa.

emorroidi e sport
Questa è la stessa ragione per cui non si consiglia a nessun paziente che soffre di emorroidi esterne di praticare equitazione o body building. Nel secondo caso, l’intensità degli sforzi a cui è soggetto l’individuo potrebbero aggravare una condizione già precaria dei vasi arteriosi. L’area ano-rettale infatti, già per sua natura, relativamente delicata, potrebbe ulteriormente indebolirsi, a seguito dei continui esercizi e spinte a cui è sottoposto il soggetto che frequenta le palestre.

Il mio sangue è rosso vivo

Molta gente si spaventa. Una delle prime cose a cui pensa è il collegamento tra il sangue delle feci e il tumore. Per fortuna questa associazione mentale e quasi sempre infondata, risultando eccessivamente catastrofica. Quando però si ha di fronte un paziente di età abbastanza avanzata che, oltre alla presenza di sangue durante la fase di evacuazione, dichiara di avere una perdita di muchi, associata a qualche problema di anemia, allora forse questa situazione meriterebbe un esame più approfondito, senza quindi escludere del tutto che si tratti di un segnale associato a una qualche forma di cancro.

Si specifica però come il sangue nella cacca non sia una caratteristica esclusiva di una patologia collegata con le emorroidi.
A seconda infatti della tonalità del rosso nella nostra cacca è possibile individuare l’origine di questa emorragia.

Quando il colore è tendente verso il nero petrolio, allora è possibile ipotizzare la presenza di un qualche disturbo della parte destra del colon e di problemi ad esso associati (varici, infarto, ma anche tumori..).
Quando il colore del sangue è rosso vivo, significa che esiste un malfunzionamento a livello del retto. Irritazione dei sacchetti emorroidali, ma anche eventuale presenza di polipi o di una forte infiammazione a livello vascolare.

Quando il rosso vivo avvolge invece le feci, sino a formare delle specie di strisce, allora è molto probabile che esista un sanguinamento nella zona anale. Quindi si ristringe il campo tra emorroidi e regadi anali, senza escludere, ma solo in rarissimi casi, qualche forma tumorale che coinvolga la parte finale dell’intestino.

Peperoncino e altri stereotipi

Molti utenti mi contattano formulando sempre la medesima domanda: “Ma il peperoncino fa male“. Ed io, non sarà certo per mettere le mani avanti, ma prontamente rispondo: “dipende…”.

Sarà che come ho spiegato, anche io soffrivo di emorroidi quando ero adolescente e che, sarà pure una coincidenza, ma a quei tempi, a causa anche dell’origine calabra del mio miglior amico, abusavo di “piparolu” sino a metterlo persino nei panini, ma quando penso al legame Capsicum e bruciore emorroidale debbo esplicitare più di una precisazione.

I peperoncini sono dei cibi assolutamente importanti dal punto di vista alimentare, racchiudendo in sé un elenco sorprendentemente lungo di vitamine e sostanze utili alla salute del nostro organismo.
Mangiare piatti piccanti a base di “diavolicchio” quindi in linea di massima non è nocivo dal punto di vista nutritivo, tanto che nei Pesi dove si consuma più diffusamente sembrerebbe esserci un tasso di incidenza inferiore di malattie del sangue, rispetto al resto del Mondo.

Il peperoncino infatti serve per prevenire la trombosi e migliora sostanzialmente la digestione. Personalmente quindi, più che escludere totalmente i peperoncini dal proprio regime alimentare, mi sento sempre di consigliare ai miei pazienti di limitare gli eccessi, così come per i piatti piccanti, così come per tutti gli altri e sposare un progetto di cambiamento, basato su una dieta effettivamente equilibrata.

Farmaci commerciali e operazioni chirurgiche

Non è detto che “chi cura prima cura meglio”. Questa è una concezione distorta, prodotta dalla medicina ufficiale e spalleggiata dalle logiche del marketing.

La cura e la filosofia che soggiaciono alla base della naturopatia tendono a dimostrare al paziente come la maggior parte delle medicine che gli servono per guarire sono già presenti al loro interno. L’approccio olistico permette di comprendere i nessi infiniti tra il sistema uomo e il sistema natura, come pure i numerosissimi collegamenti tra tutti gli elementi della natura.

Pertanto il mio suggerimento è quello di informarsi, guardarsi attorno e leggere tra le righe dei bugiardini farmaceutici e successivamente guardarsi dentro per comprendere i reali bisogni e le possibili soluzioni.

Non voglio essere però un bigotta e non sono uno di quelli che sbatte le porte in faccia di fronte ad un rimedio alle emorroidi che prevede l’intervento chirurgico. Esistono casi estremi in cui lo stato avanzato del prolasso dei tessuti anali, diventa così estremo da necessitare un’asportazione manuale della causa del dolore.

Non mi soffermerò pertanto sulla descrizione del metodo operatorio Longo o dell’intervento chirurgico detto THD, sia perchè non è mia intenzione imbarcami in un discorso che va ben al di fuori della mia competenza e dei miei principi e sia perchè, a giudicare dai pareri di chi a queste operazioni sulle emorroidi si è già sottoposto, non sembra esserci dell’unaminità.

Ci sono pazienti che parlano di interventi perfettamente riusciti e altri che parlano di lunghissimi periodi di convalescenza, senza citare quelli secondo cui l’operazione è risultata assolutamente fallimentare, accusando dei dolori ben peggiori e la ricrescita di grappoli di emorroidi dopo appena 2 anni.

In ogni caso però mi sento personalmente di suggerire di ricorrere al bisturi e all’esperienza di un chirurgo solamente nei casi più estremi.
Ribadisco il concetto per cui la migliore cura proviene dalla natura e quindi da noi stessi.

Auguri a tutti di buona guarigione.