Abbiamo imparato quanto sia importante l’aspetto emotivo durante una malattia tanto subdola come quelle dell’intestino e come sia utile prepararsi a saper gestire al meglio le diverse fonti di stress. I dolori connessi a questi disturbi non sono solo di natura fisica.
Il disagio che può implicare a livello psicologico una forma di colite e le conseguenze che possono ripercuotersi sulla sfera delle persone che ci circondano sono abbastanza evidenti a chi ha esperienza diretta. Questo è vero sia per quel che concerne la capacità dei nostri amici di sopportare la nostra irritabilità e la nostra suscettibilità, sia per quel che riguarda la persona che vive al nostro fianco: l’amore della vita.
Quando si è troppo concentrati su sé stessi e quando accade di soffrire così tanto per un disturbo, può accadere di non rendersi conto di come il nostro carattere sia divenuto scontroso e possa dare fastidio e a volte mortificare le nostre amicizie o la relazione con il partner.
L’amore è un sentimento meraviglioso, che va coltivato giorno dopo giorno e che nessun male merita di mettere in discussione, approfittando della nostra debolezza emotiva del momento.
I crolli psicologici
Quando si avvertono forti spasmi o si è costretti a svegliarsi nel cuore della notte a causa dell’impellente bisogno di evacuare , a parte la stanchezza fisica derivata dalle poche ore di sonno accumulate durante la settimana, vi è il rischio concreto di rovinare il proprio umore. La conseguenza più facile associata a questo crescente nervosismo è quella di scontrarsi con le persone più vicine.
Possono essere i genitori o i fratelli i bersagli preferiti da un soggetto che soffre di colite nervosa. Ma bersagli preferiti possono divenire pure le nostre anime gemelle. Paradossalmente, vista la loro vicinanza emotiva, è facile che rivestano il ruolo di valvole di sfogo su cui dirigere tutta l’agitazione e la paura di non riuscire a curare mai questo disturbo intestinale.
I crolli emozionali possono variare da semplici crisi di pianto a vere e proprie reazioni isteriche, in grado di farci apparire dalla parte del torto, anche da parte di coloro che meglio ci conoscono e che farebbero di tutto per difenderci.
La colite fa diventare indifendibili
Ci siamo sempre occupati di come limitare il disagio legato ai sintomi tipici di un’infiammazione del colon o del retto. Imparare a gestire un attacco di diarrea o vincere la paura di una diarrea improvvisa mentre si va a fare una pizza con gli amici, rientra nell’abc della corretta formazione emotiva che dovrebbe permettere ad un soggetto colitico di affrontare a testa alta il problema all’intestino.
In questo caso però si parla della propria sfera sociale e dei sistemi che possono aiutare chi avverte i sintomi tipici della colite a migliorare la qualità della propria esistenza.
Le soluzioni più sicure possono essere riassunte in questo breve elenco appuntato, su cui, potrete attraverso una mail, chiedermi maggiori informazioni.
- Esercizi ginnici. Migliorare la circolazione sanguigna aiuta ad ossigenare ogni parte dell’organismo. Queste attività fisiche, incentrate sui movimenti lenti (come insegna la cultura cinese) e alla respirazione ayurvedica sono rilassanti naturali che ci permetteranno di guadagnare sicurezza in noi stessi e gestire meglio la “fobia della cacca”.
- Mangiare sano. Che significa qualcosa di molto più profondo della ricerca ostinata e no sense verso l’etichetta bio sui prodotti alimentari. Seguire una dieta naturale vuol dire mantenere a distanza dalla tavola tutti quei cibi caratterizzati da grassi saturi e quelle bibite ricche di coloranti e prodotti raffinati in laboratorio che nulla hanno a che fare con la nostra dieta mediterranea.
In questo senso, per chi non l’avesse ancora fatto, invito i lettori di coliteaddio a guardare il servizio di Report sui cornetti integrali. Si avrà modo di scoprire gli inganni taciuti dietro un’etichetta a dir poco confusa, la cui esistenza è giustificata da leggi ambigue che pensano al risparmio e all’economia, più che alla salute dei cittadini. Troppe volte abbiamo letto dei referti clinici o studi del settore alimentare in cui viene messa in relazione l’assunzione di cibi sintetici o eccessivamente lavorati dalle industrie del cibo con gli stati di nervosismo di un individuo. Questo è tanto più vero se si soffre di sensibilità all’apparato intestinale e l’organismo appare già in deficit di serotonina e accumuli di endorfina. - Assistenza psicologica. Sembrerà un eccesso, ma non è così. Di fronte a situazioni di colite ulcerosa particolarmente acuti, quando i crampi addominali diventano lancinanti e la borsa dell’acqua calda sembra più una scusa per non risolvere il problema a monte che un rimedio davvero valido per curare l’infiammazione da colite, la figura di uno psicologo può essere fondamentale nel percorso di guarigione.
Un professionista della psiche può insegnarci molto sui metodi per sopportare meglio le soglie del dolore e darci consigli su come comportarci in pubblico quando si soffre di meteorismo. Lo studio del nostro inconscio e l’insegnamento dei modi per migliorare la propria autostima sono tutti strumenti validissimi che solo un dottore di psicologia potrà usare al meglio per accompagnare l’individuo colitico verso la guarigione.
Consigli per non rovinare i rapporti d’amore
La colite è vero: fa perdere la pazienza. Per questo, sia che si tratta degli amici, sia che si tratti del fidanzato, va da sé che imparare a convivere con le proprie emozioni, per quanto negative esse possano essere quando si è malati è importante per non ledere alle nostre reti sociali.
Ho assistito pazienti che mi hanno parlato di un matrimonio finito a causa della colite o di persone disperate che avrebbero fatto di tutto per riconquistare un ex fidanzato, allontanatosi perchè stremato dal loro umore ballerino, facilmente incline alla collera e al litigio d’amore.
Il sentimento nobile dell’affetto eterno merita maggiore rispetto ed è nostro dovere di terapeuti quello di consigliare delle scelte pratiche che possano trasformarsi in soluzioni per far funzionare un rapporto tra un ammalato di colite ulcerosa e un partner potenzialmente vessato dai suoi lamenti e le sue fobie, più o meno giustificate.
- Non reagire d’impulso. Pensare sempre 30 secondi prima di rispondere al proprio compagno. Ripetere la frase nella testa e cercare di analizzare tutti gli elementi, dal tono utilizzato, ai contenuti senza dare particolare accento a un unico aspetto. Lasciare quel tempo necessario affinchè il sangue fluisca meglio e non annebbi i pensieri, trasformando una semplice replica in un pretesto per litigare con il proprio marito o fidanzato. La respirazione può migliorare meglio ad affrontare una conversazione con il giusto piglio, senza farci scattare contro l’altro sino ad aggredirlo verbalmente, il più delle volte in maniera ingiustificata.
- Trascorrere più tempo libero per i propri hobby. Dedicarsi a quello che ci piace di più, che sia una collezione di monete o delle lunghe passeggiate a cavallo, facciamolo. Dobbiamo andare contro quella sensazione di stanchezza, tipica di questo disturbo e cercare di praticare lo sport o di assecondare il passatempo che più ci aggrada. Cercare la felicità di sé stessi, vuol dire già provarla.
E trovare il buon umore significa essere più tolleranti con chi ci è accanto. Non è giusto incanalare il flusso dei pensieri negativi associati alla colite nei rapporti interpersonali. Questo gioco al massacro rischierebbe davvero di rovinare nozze o fidanzamenti duraturi. Bisogna comportarsi come persone mature e pensare a stare meglio, anziché arrendersi e lamentarsi per la propria condizione di salute. - Mettere da parte l’orgoglio. Indipendentemente dal proprio carattere bisognerebbe avere la lucidità di ammettere che è un periodo in cui risultiamo straordinariamente suscettibili. E’ facile quindi ragionare sul fatto che siamo noi, a causa dell’infiammazione delle pareti del colon, ad avere il più delle volte torto quando bisticciamo con la persona che amiamo. Dobbiamo essere pronti a chiedere immediatamente scusa. A volte i nostri partner esterneranno il loro dissenso anche solo un’occhiataccia o un abbassando la testa verso il pavimento. Dovremmo essere doppiamente bravi ad interpretare questi segnali negativi e cercare un chiarimento sincero, porgendo eventualmente le nostre scuse, prima di iniziare una lite d’amore potenzialmente distruttiva per i sentimenti alla base della relazione amorosa.
- Parlare con il miglior amico di tuo marito. Quando un fidanzamento vive una crisi o un matrimonio vive una fase difficile, i primi a saperlo sono quasi sempre gli amici dei relativi partners. Quando affiorano le prime avvisaglie di qualche cedimento in amore o si nutre qualche dubbio sulla sincerità dell’amore dell’altro a seguito di un periodo burrascoso, meglio correre ai ripari. Confidarsi con l’amico del partner significa guardare da un altro punto di vista i problemi e conoscere qualche dettaglio in più su eventuali cause che stanno inducendo il proprio compagno o compagna ad amarci di meno.