Febbre e stanchezza sono malesseri correlati fra loro e che in molti casi si manifestano in forma passeggera, ma a volte possono nascondere qualcosa di più serio, soprattutto se si presentano in forma prolungata. Scopriamo di più sulla febbre accompagnata dalla stanchezza e quando allarmarsi.

La febbre è una reazione dell’organismo

In genere alcuni decimi di febbre non dovrebbero preoccupare e quando i rialzi di temperatura si attestano in un range che va dai 36.4° ai 37.2° di solito non destano allarmismi. La febbre, infatti, non è altro che una reazione e risposta del nostro organismo a qualcosa e comporta inevitabilmente un aumento della temperatura corporea.

La febbre genera dunque una serie di reazioni da parte dell’organismo, come ad esempio una frequenza respiratoria maggiore ed un’accelerazione del battito cardiaco. Quando subentra la febbre avvertire una sensazione di stanchezza è del tutto normale, e può perdurare anche per alcuni giorni dopo la scomparsa degli altri sintomi.

Tuttavia, se la stanchezza si prolunga molto oltre, così come la febbre a 37 o poco più, allora è il caso di sottoporsi a degli accertamenti per capire l’origine di questi sintomi, soprattutto se ritorna e si presenta in forma recidivante. Gli episodi febbrili infatti non sono tutti uguali e possono presentarsi in modo diverso, e ad ognuno possono essere associate delle cause e delle specifiche malattie.

febbre a 37Cos’è la febbre intermittente

Si dice febbre intermittente quando la temperatura basale subisce fluttuazioni ad ampio raggio, alternando periodi di assenza di febbre ad altri in cui vi può essere febbre anche molto alta. Nella condizione di febbre intermittente l’intervallo tra le due fasi presenta una durata variabile che può essere di ore o giorni, a seconda della causa che l’ha generata.

Per poter definire la febbre intermittente le oscillazioni della temperatura corporea nel giorno devono essere più alte di almeno 1°C e, durante i periodi di febbre la temperatura basale deve diminuire al di sotto dei 37°C.

Cos’è la temperatura basale

La temperatura basale è la temperatura del nostro sangue che viene rilevata dopo un periodo di riposo ininterrotto di almeno sei ore. Il migliore momento per misurarla è al risveglio, quindi la mattina, prima di alzarsi dal letto.

Nelle donne in età fertile si rileva un leggero aumento durante il periodo ovulatorio per effetto del progesterone, mentre negli anziani in genere la temperatura è più bassa. Nei bambini invece la temperatura è solitamente instabile. La temperatura può aumentare a causa dell’ansia e dello stress.

Febbre persistente per settimane

La febbre persistente è una condizione febbrile che si può protrarre per diversi giorni o addirittura per settimane. Tenendo sempre presente che la febbre alta non è una patologia, ma una reazione del corpo che si difende così dai batteri, dai virus o da tossine, la febbre prolungata può essere causata da diversi fattori. Fra questi troviamo:

  • Malanni di stagione – nella stagione fredda i malanni possono dare origine ad una febbricola persistente e in questo caso si manifesta solo febbre ma senza infezioni;
  • Stress – vi sono periodi di stress durante i quali l’organismo reagisce perché messo a dura prova e la reazione è proprio lo stato febbrile. Solo riducendo la stanchezza cala anche la febbre da stress;
  • Sbalzi ormonali – ovulazione, menopausa sono condizioni che portano la donna ad avere sbalzi ormonali, che a loro volta possono portare a un innalzamento della temperatura corporea.

Può anche esserci una correlazione fra la febbre e la diverticolosi, una patologia caratterizzata dalla presenza di diverticoli, cioè delle erniazioni o estroflessioni localizzate soprattutto nella parte sinistra del colon, ovvero nel sigma. Qui la cavità si riduce di diametro e quando vi è maggiore pressione causa la formazione di diverticoli, che può essere uno o più di uno.

Febbre perenne a 37°

Una temperatura che oscilla sui 37 gradi in genere viene definita febbricola e non desta preoccupazioni, tuttavia bisogna fare attenzione ai valori che possono influenzare la temperatura corporea. Se poi la febbre diventa perenne e si aggiungono sintomi come la stanchezza cronica allora bisogna approfondire per trovare le cause.

Bisogna dire prima di tutto che il valore cambia sostanzialmente in base alle modalità di misurazione ed è importante ricordare che per via orale il valore ottenuto è più basso. Inoltre, bisogna anche tenere in considerazione che la temperatura è generalmente più elevata dopo aver fatto esercizio fisico.
Inoltre, se la febbre è 37° la sera non vuol dire nulla, mentre cambia tutto se lo stesso valore è stato riscontrato la mattina e per diversi giorni. Certo è che se la temperatura aumenta sempre verso la conclusione del pomeriggio potrebbe trattarsi di febbre serotina, ovvero il sintomo di qualcosa che non funziona nell’organismo e che merita di essere approfondito.

Anche avere la febbre a 37 di mattina può essere segnale di qualcosa che non va. Lo è ancora di più se da sporadica la febbre a 37 diventa perenne e si avverte sempre una certa stanchezza. La cosiddetta febbricola cronica potrebbe essere un allarme e avvisare la presenza di malattie come infezioni croniche o patologie relative alle ghiandole linfatiche oppure al sangue. Negli anziani potrebbe rappresentare invece un’avvisaglia di malattie ancora più gravi.

In questi casi la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico di fiducia e se occorre fare degli esami di approfondimento. Se si tratta solamente di una risposta dell’organismo a situazioni di forte stress sarà utile ricorrere ai giusti rimedi per ritrovare il benessere psico-fisico.
In molti casi è il contesto lavorativo a causare deficit di cui è sempre meglio accorgersi in tempo, magari ascoltando il giudizio di chi ci circonda. Troppo spesso si è talmente concentrati sulla propria carriera professionale da trascurare dei segnali di debolezza e fragilità che il nostro corpo vuole comunicare, per dire di “tirare un po’ il freno”..

Come fare una diagnosi

Quando si presenta la febbre, sia che sia a 37° perenne oppure si tratta di febbre alta che va avanti da diversi giorni è necessario che il medico a cui ci si rivolge faccia un’analisi in profondità per individuare la causa.

Uno studio accurato dei sintomi manifestati dal paziente, che possono essere brividi, catarro, tosse grassa, senso forte di nausea, debolezza alle gambe, mal di pancia, inappetenza e molto altro, aiuterà il professionista a valutare la situazione clinica del soggetto.

Per avere un quadro chiaro e cercare di individuare le cause della febbre il medico deve anche indagare sulle eventuali patologie remote del paziente. Deve dunque ricercare se ha sofferto di patologie come tubercolosi, cancro, malattie intestinali, ipertiroidismo e altre problematiche che possono essere di aiuto nel capire da cosa ha origine la febbre.

Dietro una febbre come quella intermittente possono nascondersi una serie di malattie che possono anche essere gravi. Fra queste possono esserci infezioni batteriche ai polmoni, AIDS, colangite, alcune forme di cancro, infezioni alle vie urinarie, infezioni tubercolari, brucellosi, meningite e molte altre patologie.

Fare una diagnosi accurata è dunque molto importante per trovare la causa e l’origine della febbre quando è a 37 ed è perenne oppure quando è persistente e dura per molti giorni anche a gradi più elevati.

Prevenzione nello sport

Numerosi studi dimostrano che un’attività fisica moderata è la soluzione migliore per tenere lontano gli stati febbrili e l’influenza. Le persone che praticano sport regolarmente hanno infatti difese immunitarie molto più elevate dei sedentari e quindi hanno meno probabilità di ammalarsi.

In genere un leggero raffreddore, il naso che cola o un lieve bruciore alla gola non impediscono di praticare attività fisica. Una buona prevenzione per gli sportivi è quella di utilizzare integratori naturali e/o omeopatici specifici, ottima soluzione per mantenere elevato il livello del sistema immunitario.

Tuttavia, nel caso si presenta lo stato febbrile è sconsigliato allenarsi e l’atleta deve evitare gare e allenamenti intensi. Durante la febbre deve curare l’alimentazione e recuperare mangiando carboidrati integrali, frutta e verdura e bere tè verde.

Tachipirina risolve la febbre o è un palliativo?

In genere se la febbre è sporadica a 37° non c’è bisogno di assumere farmaci. Anche nel caso di febbre a 39° nei bambini i pediatri sono concordi nell’affermare che il farmaco non va somministrato, e va dato invece solo quando la febbre è sui 40°.

Nel caso delle persone adulte, o comunque dai 15 anni in poi, la Tachipirina è invece ideale per garantire sollievo dalla febbre o anche per contrastare disturbi come mal di testa e stanchezza.