time out ad ansia e tensioni

Sempre più persone avvertono il peso dell’ansia e valutano la propria vita “stressata”. Anche se il collegamento tra stato emotivo e salute dell’intestino resta un legame abbastanza “oscuro”, il numero dei pazienti di colite nervosa aumenta, proporzionalmente al peggioramento delle condizioni di lavoro nella nostra società.

In sistema nervoso comanda qualsiasi azione nel nostro organismo, dalla digestione alla coordinazione dei movimenti, all’equilibrio. Qualsiasi fonte di disturbo che alteri i regolari processi di comunicazione tra cellula nervosa e corpo umano, allontanerà quella condizione di equilibrio a cui tende l’individuo, per adempire ai suoi bisogni fondamentali.

E’ chiaro quindi che qualunque elemento definibile come causa di stress partecipa ad un processo di dissipazione d’energia, obbligando l’individuo a sforzi superiori e creando situazioni estremamente frustranti a livello della sfera emotiva, con forti ripercussioni sullo stato di salute dell’intestino.

La colite da stress è un disturbo che colpisce sempre con maggiore insistenza i cittadini d’occidente. Tra le fonti principali legate all’aumento dei “problemi nervosi” vi sono certamente:
1) Attività lavorative con ritmi eccessivi e troppo incentrate sulla produzione
2) Alimentazione irregolare, falsata dalla filosofia del fast food.

Lo stress sul lavoro

Seppure le statistiche confermino come il lavoro in fabbrica sia in recesso, va sottolineato come le logiche lavorative tipiche del lavoro operaio hanno ormai contagiato tutti i settori di produzione della società.
La guerra emotiva e le tensioni non sono più circoscritte al terziario, ma investono come il vento tutte le categorie di produzione.

Facile sentir parlare nei corridoi degli uffici di prestigiosi marchi internazionali apparentemente “umani” di stress da lavoro e di ansia correlata alla reiterazione delle stesse mansioni durante la giornata.
Basterebbe chiederlo ai medici e agli psicologi che praticano in queste stesse strutture. Stupirebbe il numero di impiegati su cui si riscontrano i classici sintomi da ansia lavorativa o quelli che già hanno iniziato una terapia antistress, incentrata sul miglioramento nello stile di vita.

A fianco di questo tipo di lavoratori troviamo poi una serie di cartelle cliniche in cui trionfano parole come “colite”, “colon irritabile” e “gastrite nervosa”, ovvero tutti disturbi connessi più o meno indirettamente con lo stress da lavoro correlato.

 

L’ansia del cibo

Nonostante negli ultimi anni anche i media generalisti stiano cercando di “far passare” l’idea del cibo sano, attraverso trasmissioni tematiche in cui presenziano chef ed esperti di nutrizione, in realtà il momento del cibo viene fondamentalmente proposto come un teatro di gara.
La cultura del “cibo veloce”, dall’hamburger degli anni’90 dopo essere sopravvissuta agli scandali e alle inchieste alimentari di mezzo Globo, viene oggi affiancata all’idea della cucina rapida, in cui il tempo assume ancora una volta la stessa centralità dei processi di lavorazione della merce.

Schiere di bambini di fine anni’80 con la merendina da 2000 calorie nella mano e la coca cola nell’altra si sono trasformati negli obesi del 2000. Ma ai bambini dei nostri tempi non è andata certo meglio, essendo a loro volta divenute vittime di uno stress alimentare pericolosamente contagioso, che può portare tra l’altro ad una diarrea nervosa.
Spuntini fugaci, l’idea del pasto pronto in 5 minuti, cibi congelati e strani miscugli con polverine liofilizzate diventano nuova causa d’irritabilità dell’intestino, preparando le basi per la più classica delle coliti da stress. Sul legame coca cola e colite ci soffermeremo, tra l’altro, in un articolo successivo.

Origine dell’esaurimento

Come quasi tutti i libri di psicologia sono soliti ricordare, lo stress si configura come il segnale prodotto da un organismo stanco e logorato per ritrovare l’equilibrio perduto o comunque alterato dagli stressor.
La cosiddetta “pace dei sensi” corrisponde in termini un po’ più tecnici alla tanto ambita omeostasi, simbolo di una condizione di benessere a livello del sistema nervoso che genera positività a tutto l’organismo.
Ogni fonte di esasperazione, qualunque sintomo di sovraffaticamento o superlavoro determina uno stressor.
Ogni stressor altera l’omeostasi dell’individuo e richiama immediatamente delle reazioni regolative neuropsichiche, ma anche emotive e locomotorie. Le origini di questa tensione può produrre anche sbalzi ormonali e conseguenze immunologiche non indifferenti.

Fu il medico austriaco Hans Selye a definire come “sindrome generale di adattamento” quel segnale che l’organismo produce quando è costretto a subire gli effetti reiterati di una condizione di tensione. In sostanza, ogni qual volta il corpo umano viene sottoposto a diverse tipologie di stressor cercherà di riadattarsi alla nuova condizione fisica ed emotiva, mediante determinate risposte precise.

I tipi di tensione, oltre che di origine lavorativa o legata ad una determinata dieta, possono essere determinati da stimoli fisici (stanchezza generata da uno sforzo), mentali (es. un pensiero ricorrente) o anche relazionale (condizionato dal tessuto sociale e dall’ambiente in cui si vive). Di conseguenza anche la colite da stress può avere queste cause e sino a quando il paziente non recupererà l’omeostasi, difficilmente potrà curare la salute del suo colon.

Lo sviluppo della sindrome generale d’adattamento segue tre tappe:

La prima fase è quella in cui il corpo umano contrasta l’azione delle fonti di ansia con dinamiche come: aumento del battito del cuore, della pressione sanguigna e dei tessuti muscolari. Questa è la fase immediata, la prima reazione dell’organismo agli stressor. Successivamente, il paziente colpito da questo principio di esaurimento nervoso vivrà la fase di “replica”. Il corpo combatterà queste le tensioni attraverso risposte ormonali, generalmente suggerite dalle ghiandole surrenali.

La fase conclusiva è quella di sofferenza, quella che testimonia il fallimento delle strategie di difesa dallo stress. E’ in questo momento che può sopraggiungere l’esasperazione nervosa, producendo ripercussioni negative anche sul piano psichico e persino somatico. La colite da esaurimento nervoso è una tra le conseguenze dirette più frequenti di un soggetto iper esposto a fonti di tensione emotiva.

Come curare l’ansia

Esiste un programma molto preciso in grado di combattere efficacemente lo stress in eccesso. Questo sistema di cura, assolutamente naturale si chiama: “fight or flight” ed è basato principalmente sulla forza di volontà del nostro io.
Si basa su azioni abbastanza semplici che inducono il corpo umano a reagire. Di qui il nome “combatti o vola”, quasi una provocazione indirizzata verso l’organismo per spingerlo verso azioni eccezionali, ma tutte finalizzate a raggiungere l’equilibrio psicofisico.

Questo rimedio naturale, mediante determinate attività, come: l’aumento del battito cardiaco, l’iperventilazione, la vasocostrizione verso l’apparato digerente e tante altre azioni ancora, mira a convincere il corpo umano ad uno sforzo “rivoluzionario” in grado di stravolgere a tal punto quel sovraccarico emotivo a cui è sottoposto e quindi indirizzarlo verso l’omeostasi completa.
Chiunque cercasse maggiori informazioni su questa metodologia di cura e su un sistema per combattere colite e stress, mi contatti senza indugiare.