Essere calciatori non vuol dire soltanto muoversi tra privè di discoteche e lussuosi yatch, ma anche fare qualche sacrificio in più a tavola per mantenersi in forma.
Lo sanno bene i giocatori di calcio professionisti che possono vantare sì addominali scolpiti, ma a patto di seguire regimi alimentari piuttosto ferrei.
Ovvio che se pensiamo a calciatori famosi come Adriano ci sembra difficile pensare che possa aver rispettato una qualunque forma di dieta, ma sportivi super amati come Ronaldo e Messi fanno degli allenamenti e delle scelte alimentari la base del loro successo.
La preparazione atletica incomincia dalla cucina
Non è un caso se dietro ogni super campione c’è il cappello di qualche super chef e le indicazioni di un dietologo che, pur operando in anonimato e avendo evidentemente meno followers su instagram, in realtà assumono una parte essenziale nel successo sportivo dell’atleta che hanno sotto la propria ala protettiva.
Poul Pogba e tutti i talentuosi calciatori che partecipano ai campionati mondiali di calcio in Qatar sanno bene come dribblare i cibi dannosi per il loro fisico e fare gol quando si tratta di alimentarsi in maniera corretta.
In questo articolo analizzerò quelli che sono i cibi suggeriti dai preparatori e dietisti delle principali nazionali che si sfideranno negli stadi di Khalifa, Al-Janoub, Al-Bayt, Education City Stadium, Al-Rayyan, per la gioia di centinaia di milioni di tifosi di tutto il Mondo. In realtà la dieta dei calciatori di serie A o di champions League o di lega C non si discosta poi tanto dalle linee guide sotto elencate, visto che si tratta comunque di atleti che praticano lo stesso sport e che devono raggiungere gli stessi risultati.
Gli aspetti positivi della dieta di un calciatore professionista ai Mondiali 2022
I PRO
1. Di sicuro l’apporto quotidiano di carboidrati di qualità, come pasta e riso integrale o di cereali gluten free (grano saraceno, quinoa, riso) non può che fare bene al corpo di un ragazzo di venti-trenta anni in procinto di compiere uno sforzo fisico di tale portata. La scelta di nutrirsi con cereali integri in chicchi, come riso o farro integrale risulterà vincente nel lungo periodo, perchè consentirà di preservare le fibre, come pure anche una parte importante di proteine e di sali minerali.
2. E’ previsto il consumo di proteine facilmente assimilabili, come ad esempio il pesce, la carne bianca o legumi biologici, tutti elementi che non dovrebbero mai mancare sulla tavola.
3. Altro punto a favore è l’esclusione dal menù dei grassi potenzialmente nocivi come quelli della carne rossa (es. manzo, bovino e miale) e dei derivati del latte (es. mozzarelle e formaggi freschi) e la conseguente inclusione di cibi genuini e ricchi di grassi di qualità come frutta secca, pesce grasso o azzurro ricco di omega3, avocado (molto apprezzato da Bastoni, che invece i Mondiali in Qatar li vedrà da casa, vista la mancata qualificazione della nazionale italiana), l’olio extra vergine d’oliva (vero curativo grazie ai polifenoli in esso presente), e i semi oleosi come ad esempio quelli di lino, zucca e canapa.
4. Alzi la mano chi non ha mai visto un attaccante di un top team di Premier League o un centrocampista nazionale che gioca nella Liga postare una foto su qualche social tipo tik tok in cui sorseggia felice un centrifugato? Una ragione certo ci sarà se la dieta dei calciatori professionisti prevede l’integrazione di centrifugati di frutta e verdura fresca. E questa è da ricercare nella mole di sali minerali in essi presenti e nell’importanza che questi hanno nella tenuta fisica di un individuo, specie se soggetto a sforzi intensivi come capita a chi si allena quotidianamente e con dedizione come (dovrebbe..) fare ogni calciatore professionista.
5. Altro aspetto interessante che mi sento di apprezzare è la scelta di prediligere i carboidrati a pranzo e le proteine a cena. Questa modalità di mangiare consente di non sovraccaricare di energia il corpo, a seguito ad esempio all’introduzione di pasta e pane, quando di lì a breve si andrà a dormire, per meglio riposarsi per la partita del giorno seguente. Meglio quindi optare per un menù serale a base proteica, decisamente più leggero e apprezzato dai nostri organi che, lavorando di meno, non potranno che mandare segnali positivi al calciatore mentre recupera una palla sulla fascia laterale o quando entra in tackle sull’avversario che si dirige in area di rigore.
6. Allo stesso scopo ai calciatori che più ci tengono alla linea e a non sbagliare i rigori nei momenti decisivi viene suggerito di non bere caffè e di non mangiare frutta dopo i pasti. Questo perchè il caffè subito dopo il pasto va ad inibire o alterare l’assimilazione dei minerali introdotti e presenti nel pasto principale. La frutta a fine pasto invece va ad alterare i processi digestivi, oltre che favorire fermentazione e gonfiore.
7. Un punto su cui concordo moltissimo è la volontà di escludere quasi del tutto latte e derivati dalla dieta dei calciatori, così da scongiurare la conseguente acidificazione del PH.
Non è tutto oro quel che è muscolo..
Gli aspetti negativi di essere un calciatore professionista possono essere diversi, soprattutto se non si riesce a reggere lo stress. Vedere il caso Ilicic, che ha portato all’addio dall’Atalanta o a Ronaldo il fenomeno che a distanza di anni parla di calciatori troppo giovani e poco seguiti sotto il piano psicologico…
Ad ogni modo anche i sacrifici di una dieta possono risultare agli occhi di un ragazzino viziato con il conto in banca bello grasso.. uno scoglio difficile da superare.
E dal mio punto di vista come naturopata ed esperto di alimentazione di adulti e anziani, anche il regime alimentare di queste star dello sport, così come lo è la dieta di Kim Kardashian, presenta dei punti negativi.
I CONTRO
1. Si tratta di una dieta indirizzata ad un professionista che pratica un’attività fisica notevolissima e quindi, ogni qual volta venga seguita da un soggetto che fa vita sedentaria o che comunque non produce tutto quel “sudore”, si rischia di far mangiare molto una persona senza riuscire a consumare l’apporto calorico derivato da una dieta così “ricca e abbondante”.
Non dimentichiamoci mai che i calciatori, al di là di qualche eccezione come Balotelli (e neanche forse…) tra campo e palestra si ammazzano di attività fisica e quindi in un modo o nell’altro un sistema per bruciare eventuali grassi in eccesso lo troveranno molto più facilmente di chi lavora sulla tastiera di un pc.
2. Anche in questo caso si tratta di una dieta “soggettiva” e come consiglio in casi del genere, mi sento di evidenziare l’importanza di farsi seguire da esperti. Ogni calciatore di ogni squadra, così come ognuno di noi sportivi dilettanti o signori in pantofole senza neanche una fede calcistica ben definita, è diverso dall’altro. Esistono calciatori vegani e/o vegetariani che non potrebbero seguire in assoluto certe direttive o altri calciatori ancora che seguono, in funzione del ruolo che occupano nella squadra una dieta low carb. Tutto dipende dal contesto, quindi non commettiamo l’errore di fermaci solo a numero di calorie e chilogrammi persi.
3. Altra nota dolente è legata all’assenza di semi-digiuni, digiuni intermittenti o a pratiche come saltare la cena, o introdurre soltanto liquidi durante 24 ore. Si tratta di attività che di solito consentono di far riposare l’organismo (soprattutto il fegato).