Vi è mai capitato di svegliarvi con un forte mal di pancia e di non capirne bene il motivo?
Il dolore alla pancia è uno dei mali più diffusi nelle persone, anche perché è un dolore talmente generico, la cui causa potrebbe risalire a diversi fattori, non facilmente individuabili.
La prima cosa da capire, per poter parlare di semplice mal di pancia o attacco di colite, sono l’identificazione dei sintomi, che possono essere di natura fisica ed emotiva. Facciamo una breve distinzione per capire meglio a cosa ci stiamo riferendo.
Sintomi emotivi o fisici della colite
I sintomi emotivi di un attacco di colite o di un mal di pancia, potrebbero essere legati allo stress, ad una situazione particolarmente ansiosa che stiamo vivendo, scatenando così una cosiddetta colite nervosa. In pratica si tratta di un malessere fisico legato tuttavia a cause di origine mentale.
È come dire che il malessere della nostra psiche ricade sul nostro corpo, in particolare sulla pancia e sull’intestino, da molti considerati il nostro secondo cervello.
Ma oltre ai sintomi emotivi, esistono tutta una serie di sintomi fisici certi che ci potrebbero far pensare ad un attacco di colite, quali sono?
Stipsi ricorrente
Alternanza fra periodi di stipsi e diarrea
Mucose dell’intestino infiammate
Formazione di gas intestinali
Dolori durante l’evacuazione delle feci
È ovvio che vi è una forte correlazione fra sintomi fisici ed emotivi, in quanto il perdurare della sintomatologia fisica a lungo andare, ricade fortemente sulla sfera emotiva, creando delle difficoltà nella vita quotidiana e nella gestione delle relazioni sociali (frequentare le lezioni a scuola, andare a lavorare, uscire con amici…).
Inoltre dalle mucose del nostro intestino viene prodotto più del 90% della serotonina presente a livello organico. Così un’infiammazione intestinale, una costipazione o una condizione di disbiosi possono fortemente alterare la produzione di serotonina e la sua disponibilità a livello encefalico, andando a influenzare non solo il nostro umore, ma anche il nostro sonno.
Le principali cause della colite
La colite è una malattia considerata funzionale in quanto generata da un cattivo funzionamento dell’intestino; di solito è più frequente nelle donne fra i 20 e i 40 anni ed il suo esordio è legato ad una serie di fattori, fra cui anche la predisposizione genetica. Ma quali sono le altre cause che possono provocare un attacco di colite?
Oltre ai fattori di natura psicologica (abbiamo già accennato alla colite nervosa), abbiamo tutta una serie di cause che possono provocare la colite, ad esempio:
La cattiva alimentazione, mangiare in maniera scorretta con poche fibre e poca acqua può favorire il processo infiammatorio della colite.
L’alterazione della flora batterica, con un aumento dei batteri patogeni nell’intestino. Questa condizione a volte rende impossibile anche il mangiare pasti che ci sembrerebbero banali, come nel caso della pizza, che invece si rivela un cibo quasi taboo nel caso dei soggetti con coliti. Per non provare atroci dolori all’addome, si dovrebbe seguire una dieta speciale, come indicato nel P.I.P.
Le intolleranze alimentari, spesso scatenano una reazione a livello intestinale con conseguente dolore addominale. Segnale che si confonde facilmente con un fastidio alla pancia, e si differenzia più che per una minore intensità, per un periodo di sofferenza più ridotto.
Il ciclo mestruale, infatti durante questa fase di cambiamento ormonale anche l’intestino viene sottoposto a fonte di stress.
Colite nervosa o colite spastica
Una delle forme più note di colite è quella di tipo spastica o nervosa. Si tratta in sintesi di una manifestazione dolorosa dell’addome di origine psicosomatica che provoca forti crampi alla pancia. Pur rientrando tra le forme meno gravi di colite, tale patologia deve in ogni caso essere curata, in quanto assolutamente dolorosa.
La colite spastica, nasce sicuramente dallo stress o dall’ansia nei confronti di una situazione particolarmente difficile da vivere che va ad alterare le funzioni vitali del nostro intestino. Come è possibile trattarla?
A differenza di un classico mal di pancia, la colite è più ostinata e complessa da trattare.
Per prima cosa consiglio generalmente di sottoporsi a tutta una serie di controlli medici per escludere qualsiasi altra forma di colite e, una volta accertato che si tratta solo di colite nervosa, è possibile procedere con la giusta terapia, che vada ad agire sia sull’aspetto fisico che su quello psicologico. Vediamo come fare:
Aspetto fisico:
per ridurre il gonfiore tipico della colite si può migliorare l’alimentazione con l’introduzione di cibi che facilitano l’assorbimento dei gas intestinali. Fare 5 piccoli pasti al giorno, piuttosto che tre abbondanti; ridurre le combinazioni alimentari, ovvero sia a pranzo che a cena solo un primo o un secondo con contorno di verdure; mangiare lentamente e bere molto durante la giornata; evitare cibi precotti e insaccati, cibi troppo zuccherati e grassi e infine evitare assolutamente le bibite gassate e alcoliche. Limitare inoltre o evitare del tutto l’assunzione di caffè.Aspetto emotivo:
siete certi che la vostra sia una colite di tipo nervosa? Allora dovrete giungere all’origine della causa magari facendovi aiutare da uno specialista in psicoterapia o naturopatia olistica, che vi aiuterà a liberarvi dell’ansia e delle tensioni accumulate e trasformare queste tensioni in energia positiva.
Dove si localizza il dolore
Pensate di avere un attacco di colite? Allora cercate di capire innanzitutto dove e come si espande il dolore, che di solito è crampiforme e di intensità variabile a seconda della patologia di cui soffrite. Normalmente accompagnato ad episodi di diarrea o stipsi, con sangue o muco nelle feci (nel qual caso si tratterebbe di colite ulcerosa) e soprattutto con forti gonfiori addominali.
Il dolore legato ad un attacco di colite può inoltre essere acuto, se compare all’improvviso ma tende poi a scomparire dopo qualche giorno (anche se si presenta molto intenso); oppure cronico se insorge lentamente, ma dura per molto tempo, anche mesi.
Curare la colite con rimedi naturali
È possibile intervenire sulla patologia anche con l’aiuto delle erbe e della natura.
Tra i rimedi fitoterapici più noti, abbiamo:
La malva, che possiede proprietà emollienti ed antinfiammatorie per le mucose gastriche;
L’aloe vera, con azione protettiva e antinfiammatoria del tratto intestinale;
L’angelica, che ha un’azione calmate e antispastica;
La melissa e la camomilla, utilizzate per mitigare gli stati d’ansia a carico del tratto gastrointestinale e contrastare le scariche di diarrea.