pomodori e colitePurtroppo è ancora un mistero, ma quante volte vi siete chiesti se i pomodori fanno male o bene alla colite? E quante volte è successo che dopo averli consumati, avete avvertito un senso di bruciore o fastidio allo stomaco? Insomma, cosa c’è di vero o di falso sui pomodori e sul loro utilizzo nei casi di colite o sindrome del colon irritabile? Ecco tutte le risposte ai vostri dubbi le troverete in quest’articolo, che vi consiglio di leggere attentamente, soprattutto se soffrite di colite.

Cos’è la colite e come si manifesta

La colite è un’infiammazione dell’intestino, in particolare della parta bassa del tratto intestinale, quella definita colon. E’ un disturbo molto comune fra la popolazione, ma rimane pur sempre una patologia e come tale va curata, senza sottovalutare nulla.
La colite si può manifestare con diversi sintomi, ma i più predominanti, ovvero quelli che di solito ci fanno capire che abbiamo un attacco di colite sono:

  • Forti dolori addominali tipo colica;
  • Episodi di stipsi o diarrea;
  • Muco nelle feci;
  • Gonfiore alla pancia.

Quali sono le cause più comuni?

Una delle principali cause della colite è il nervosismo e lo stato di tensione; in questi casi parliamo di colite la cui natura va ricercata in fattori psicologici più che fisici. Le altre cause della colite vanno ricercate nell’alimentazione, nello stile di vita, in infezioni parassitarie, in intolleranze alimentari, nelle alterazioni della flora batterica.

Legame fra cibo e colite: il ruolo dei pomodori

Ecco dunque il nostro argomento principale: che legame c’è fra il cibo e la colite?

pomodori e latticini fanno male

Sicuramente un legame stretto e diretto. Ciò significa che alcuni cibi che ingeriamo, vanno ad incidere direttamente sulla nostra colite, tanto da farci stare male. A questo punto possiamo stilare una lista di cibi che andrebbero vietati quando si soffre di colite.
Quando parliamo di dieta per la colite non ci riferiamo solo agli alimenti permessi e quelli vietati ma anche alle modalità con cui questi vanno consumati; ad esempio si consiglia di mangiare lentamente, poco ma spesso ed evitare i cibi fritti.

Fra i cibi vietati in caso di colite e subito dopo la fase acuta, vi sono anche i pomodori, seppur le teorie in questione sono spesso contrastanti. Infatti alcuni sostengono che i pomodori non andrebbero assolutamente consumati, mentre altri affermano che sono soltanto i semi dei pomodori che fanno male. Soprattutto il consumo di pomodori pare faccia male a coloro che hanno gruppo sanguigno A e AB. Infatti una serie di studi hanno dimostrato che coloro che appartengono al gruppo sanguigno A e AB non posseggono succhi gastrici sufficientemente acidi per digerire certi cibi fra cui appunto pomodori e carne rossa.

A lungo andare questi alimenti potrebbero provocare dei disturbi a livello intestinale, pertanto meglio non mangiare più i succulenti vegetali rossi, tipicamente estivi, che ritrovarsi con un tremendo mal di pancia. Anche perchè, se li usate di solito per arricchire le vostre insalate, potreste trovare degni sostituti che certamente non irriteranno il vostro colon.

I Pomodori: perché fanno male alla colite

Vediamo nello specifico perché sono proprio i pomodori che nuociono alla salute nei casi di colite. I pomodori fanno parte della famiglia delle solanacee, hanno un potere fortemente alcalinizzante, con il potere di calcificare i tessuti molli. Tuttavia l’abbinamento del pomodoro ai latticini può causare calcoli ai reni, in quanto i latticini producono del muco e il pomodoro alcalinizzante, lo cristallizza.
Inoltre il pomodoro ha un effetto riscaldante sul corpo e pertanto crea quel fastidioso bruciore di stomaco, che nei casi di colite è assolutamente da evitare.

Forse non tutti sanno che il pomodoro proviene dall’America e che qui era considerato una pianta tossica; le foglie infatti che sono velenose, vengono usate solo per uso medico e non destinate al consumo alimentare. Possiamo affermare che il pomodoro (soprattutto se abbinato ai latticini o alle carni…) potrebbe essere nocivo e dannoso per l’organismo e assumerne in grandi quantitativi non risulta certamente consigliato.

Molti utenti rimarranno un po’ delusi dal sapere che i famosi San Marzano o i saporitissimi Pachino creano problemi al colon, ma bisogna iniziare a dare informazioni chiare e corrette, cercando di sfatare le fake news alimentari, entrate ormai irrimediabilmente nel DNA dell’italiano medio. Un po’ come accade quando si parla di latte, senza mai riuscire a mettere in discussione  il fatto che il latte fa male e non lo si dovrebbe assumere con frequenza e leggerezza.

Come è possibile consumarlo per evitare i danni?

Se proprio vogliamo mangiare dei pomodori, allora è bene consumarli ben maturi, spellati della buccia  e dei semi e con un filo d’olio. Per piacere però,

“evitiamo, in casi di colite di mangiare pomodori crudi! “

Esistono diverse categorie di pomodori, fra cui i pachino, i datterini, San Marzano, ma anche i pomodori verdi. In merito a questi ultimi va fatto un appunto. Soprattutto se soffrite di colite, dovete fare particolarmente attenzione a questa categoria di pomodori, i quali rispetto agli altri sono molto più dannosi per la salute.
Questi infatti contengono la solanina un alcaloide tossico anche se assunto in piccole quantità. Tuttavia questo non significa che i pomodori andrebbero mai consumati, anche perché apportano comunque tanti altri benefici al nostro organismo, fra cui:

  • Sono un potente antiossidante naturale e quindi ci difendono dalle rughe;
  • Contengono calcio e vitamina K;
  • Migliorano la vista;
  • Proteggono la prostata;
  • Abbassano la pressione;
  • Abbassano il colesterolo.

Tuttavia, nonostante i tanti benefici dei pomodori, fate attenzione in caso di colite. Soprattutto in merito ai pomodori verdi o acerbi, il consumo dovrebbe essere limitato. Grossi quantitativi potrebbero provocare un’intossicazione dell’organismo, con forte senso di bruciore intestinale, ma anche senso di nausea, vomito, fino a casi di stordimento e perdita di coscienza.
Inoltre i semi dei pomodori (qualsiasi tipologia) diventano difficili da digerire e possono peggiorare i casi di diverticolite.

Cosa fare in caso di attacco di colite dopo aver mangiato i pomodori?

Innanzitutto evitate i cibi che vi possono far male e contattatemi via email, così da consigliarvi la terapia più adatta ed una dieta alternativa, per non sentire più la mancanza di pomodori. Tuttavia come primo tentativo, qualora voleste contrastare da subito il malessere, sappiate che esistono dei rimedi naturali per aiutarvi a calmare il dolore e il fastidio. Ecco quali sono:

  1. Tintura madre di Camomilla, poche gocce diluite un mezzo bicchiere d’acqua al bisogno, per calmare gli spasmi;
  2. Tisana a base di Malva, che ha un effetto emolliente e antinfiammatorio, andando appunto a sfiammare l’intestino irritato.


In conclusione
Come per tutte le cose, sono gli eccessi a far male. Anche nel caso del pomodoro, un consumo limitato può far bene al vostro organismo, ma sarebbe da evitare appunto durante un attacco di colite o in casi di diverticolite. Non esiste pertanto un numero corretto entro cui i datterini non fanno male.

Visto che potete evitare di mangiarli fatelo, obbedite alla volontà del vostro intestino. Meglio rinunciare a gustose ricette a base di pachino, come nel caso degli spaghetti alla san giuannid, piuttosto che rimanere chiusi nel bagno, a causa di una diarrea acquosa.

Se proprio non riuscite a far a meno di mangiarli, preferiteli freschi, maturi e/o appena scottati e senza semi. Evitate però il pomodoro cotto in scatola, che è pieno di acido citrico, malico e ossalico e soprattutto ha già perso tutti i suoi nutrienti, quindi anche molto povero dal punto di vista organolettico.