Quando la digestione fa i capricci spesso la pancia reagisce con dei rumori fastidiosi, che indicano un evidente stato di malessere. Quando i rumori nella pancia diventano continui, e non accennano a passare, allora bisogna individuare le cause e intervenire.
Prima però di consultare un professionista, come è corretto che si debba fare ogni volta che si accusa un malessere persistente, può tornare utile a chi soffre di rumori nella pancia, capirne di più. Un’indagine accurata, infatti, serve a dare allo specialista tutte le indicazioni possibili, che lo possano aiutare a individuare sia il problema che le cause. E cominciamo col capire meglio che tipo di rumore fa la pancia.
Che tipo di rumore fa la pancia
La pancia che brontola può emettere molti rumori diversi. Uno di questi, ad esempio, dà l’impressione di avere dell’acqua nella pancia, un altro rumore invece sembra piuttosto uno scoppiettio, un altro ancora assomiglia ad un colpetto secco, tipo “tic”. Vediamo in base alle differenze di capire l’origine di ciascuno.
Rumore del tipo acqua nella pancia
I rumori tipo acqua nella pancia, che assomigliano piuttosto a dei gorgoglii, in medicina si chiamano borborigmi. Sono prodotti dall’attività gastrica e intestinale, che libera aria nella zona addominale, a causa della normale attività peristaltica dell’intestino. Generalmente i borborigmi vengono percepiti grazie all’auscultazione diretta, o con uno stetoscopio addominale. Quando invece si arrivano a sentire distintamente, anche ad una breve distanza, è il segnale che ci si trova in presenza di un problema digestivo.
Potrebbe trattarsi di una semplice colite, ma non è da escludere la presenza di un intestino irritabile, o della stessa celiachia. E il rumore tipo acqua nella pancia può dipendere anche dall’assunzione di farmaci che intralciano le normali attività fisiologiche. Per non parlare delle intolleranze alimentari, che possono intervenire insieme ad una discreta serie di patologie intestinali.
Proseguiamo con le tipologie di rumori più comuni.
Rumore del tipo scoppiettio
Un rumore di questo tipo è molto simile alla sensazione di avere dei liquidi in movimento in tutta la pancia, solo che è più facile che si percepiscano nel basso ventre. Si tratta di un fenomeno che spesso ha le stesse origini dei borborigmi, ma potrebbe anche dipendere dai movimenti dell’utero che si espande durante la gravidanza, oppure durante il periodo mestruale. Un controllo ginecologico, in questi casi, è sempre consigliabile, soprattutto se gli scoppiettii sono accompagnati da crampi.
Rumore del tipo “tic” nella pancia
Il rumore tipo “lancette di orologio” nella pancia in molti casi è soprattutto una sensazione. È come se un muscolo si fosse messo a pulsare in maniera ritmica senza ragione, e nella maggior parte dei casi si verifica anch’esso durante uno stato di gravidanza. Le sue origini possono essere pure di tipo nervoso, ma è molto più verosimile che, se si è incinta, si tratti della percezione dell’espansione delle fasce muscolari che avvolgono l’utero.
Una cosa che si può verificare soprattutto se si è molto sensibili, e le pareti della pancia che brontola sono abbastanza sottili, e prive di grasso superfluo. Tornare al più classico brontolio nello stomaco, cerchiamo anche di capire quanto influisca su questo fenomeno il grasso addominale e l’essere sovrappeso.
I grassi soffrono di più di questo problema o non dipende dal peso?
La presenza di grasso superfluo può influire sulla pancia che brontola solo in alcuni frangenti, che non c’entrano con la presenza di patologie di vario genere. È pur vero però che i soggetti grassi soffrono di più di questo problema perché nella gran parte dei casi, oltre ai cuscinetti in eccesso, si è ridotta in maniera eccessiva anche la fascia muscolare che contiene i visceri. Si tratta quindi di uno stato che favorisce l’accumulo di aria nella pancia, e accentua di conseguenza il brontolio nello stomaco. Una situazione che, ovviamente, può anche dipendere dal peso, soprattutto se questo è fuori norma, rispetto sia alla statura che allo stato muscolare generale. In condizioni invece di normale equilibrio fisico, la pancia che brontola non dipende dal peso corporeo.
Quanto durano i rumori nella pancia
I rumori nella pancia possono avere una durata breve, e relativa allo stato di malessere passeggero. Una cena abbondante e la conseguente cattiva digestione, o un malessere localizzato, possono dare origine ai brontolii di stomaco solo il tempo di rimettersi in salute.
Se invece i rumori nella pancia sono continui, e non passano mai, allora bisogna risalire alle cause e curarsi, per fare in modo che spariscano definitivamente. Poi ci sono delle situazioni che si possono definire fisiologiche, e che sono legate solo alla digestione. In questo caso i rumori nella pancia durano solo fino alla conclusione del ciclo digestivo.
Quando si verificano
I rumori nella pancia si verificano in genere dopo aver mangiato, e sono causati dai gas, che provengono dall’elaborazione dei cibi nell’intestino. Quando questi strani suoni sono eccessivi può sussistere una situazione patologica, ma se si arrivano a percepire solo con lo stetoscopio, o con una normale auscultazione parietale, allora fanno parte del normale ciclo digestivo. Quindi normalmente i rumori interni si verificano dopo aver mangiato. Se invece il brontolio nello stomaco si verifica prima di mangiare, allora potrebbe trattarsi solo dello stimolo della fame.
In questo caso infatti il cervello invia alle cellule gastriche il segnale che è arrivato il momento di preparare lo stomaco alla digestione, e questo reagisce producendo i succhi gastrici che, se non hanno del cibo da aggredire, gorgogliano dentro lo stomaco vuoto.
I rumori nella pancia possono essere il segnale che è in arrivo il ciclo mestruale. Infatti l’arrivo delle mestruazioni provoca delle modifiche ormonali che influiscono anche sulla digestione, e suscita anche il brontolio nello stomaco.
Si tratta in pratica di uno dei tanti sintomi, e neanche il più significativo, che si scatenano nella donna alla fine del periodo di fertilità, quando tutto l’essere femminile reagisce al crollo del progesterone, che si era raccolto nell’utero pronto a sostenere una nuova vita in arrivo. Quindi i rumorini nella pancia prima del ciclo mestruale sono assolutamente normali e prevedibili.
I sintomi collaterali dei rumori nella pancia
I rumori nella pancia possono causare anche altri fastidi, da considerare a tutti gli effetti come dei sintomi collegati a questo fenomeno. Uno dei segnali collaterali dei rumori nella pancia è la scadente qualità delle feci. Queste infatti, in molti casi, perdono la loro configurazione normale per diventare feci molli frastagliate, oppure feci caprine e persino a forma di palline. In ciascuno dei due casi le ragioni sono da attribuire sia alla cattiva alimentazione che all’aria nello stomaco.
Questa situazione infatti, oltre a creare borborigmi, modifica il normale deflusso delle feci attraverso l’intestino. Nel caso di feci molli frastagliate, è la presenza di aria nella pancia che ne velocizza il passaggio, ed impedisce il corretto assorbimento dei liquidi. Quando invece le feci sono a palline, vuol dire che sono rimaste bloccate nell’intestino, oltre i limiti della normale digestione.
Altro sintomo collaterale dei rumori nella pancia è la presenza di muco nelle feci. Il muco bianco, che ricopre le feci, serve usualmente a facilitare il passaggio del cibo elaborato attraverso il canale intestinale. La sua formazione è assolutamente normale, anche in caso di feci regolari, però quando il muco biancanstro sulle feci è abbondante, e se ne rileva la presenza con molta facilità, allora non è da escludere che il fenomeno dipenda da una situazione di malessere intestinale, evidenziato anche da un non previsto brontolio dello stomaco. E da una situazione intestinale compromessa, ed evidenziata da ripetuti rumori nella pancia, può dipendere anche un fenomeno di frequente eruttazione.
Ruttare spesso infatti dipende da un eccesso di aria nello stomaco, sempre dovuto alla elaborazione intestinale del cibo. Aria in eccesso che viene liberata attraverso la bocca, facendola risalire per l’esofago. Fare rutti di continuo è una soluzione socialmente poco piacevole, a volte anche sconveniente, ma molto salutare per l’intestino, che in questo modo scarica l’aria in sovrappiù, e alleggerisce il processo digestivo.
Ma l’aria nell’intestino, a volte, imbocca la strada opposta, e produce scorreggie puzzolenti, che indicano che il processo di elaborazione del cibo non è completo e che, per alcune parti, è ancora in corso la fermentazione.
Questo succede se una situazione di malessere, che potrebbe essere provocata da un virus influenzale, impedisce la corretta evoluzione della digestione e scatena anche fenomeni di diarrea dopo i pasti. Le cause che determinano i malesseri evidenziati da un intestino che brontola, o peggio che gorgoglia, possono essere diverse da quelle classiche, pure dalle più frequenti. E ciò perché i borborigmi intestinali possono essere provocati da situazioni non sempre immediatamente identificabili. Vediamone alcune.
Anche se molti ne sono convinti, al momento, non esiste un collegamento logico direttamente correlato tra i rumori nella pancia e il papillomavirus (HPV).
Cause particolari di borborigmi intestinali
Una delle cause, meno facilmente identificabili dei borborigmi intestinali, è la peristalsi difficile. La peristalsi è quel movimento del tubo intestinale che spinge il cibo verso il basso mentre viene elaborato. Con l’età, oppure a causa di ripetuti episodi infiammatori, i muscoli che si occupano della peristalsi si indeboliscono e la spinta diventa meno energica e progressiva. E, anche se si tratta esclusivamente di un problema meccanico, la peristalsi difficile può causare borborigmi intestinali.
Un’altra causa dei borborigmi intestinali è la facilità del colon ascendente ad irritarsi, sempre più diffusa tra la popolazione. Il colon è il tratto finale dell’intestino crasso e, in alcuni soggetti particolarmente predisposti, può diventare sede di irritazioni improvvise e spesso dolorose.
Le ragioni dell’irritabilità dell’intestino non sono da attribuire a patologie infettive, quanto piuttosto a manifestazioni localizzate. Esse possono dipendere da una situazione temporanea e meccanica, oppure possono manifestarsi come reazione ad una fase di malessere fisico di altra natura, come il malumore o lo stress. Infatti uno degli effetti, di chi soffre di colon irritabile, è anche quello di essere afflitto da borborigmi intestinali.
Un altro motivo che causa i borborigmi intestinali è la presenza di aria nel colon. L’aria nel tratto rettale dell’intestino crasso spesso è causata da un problema di flora batterica intestinale. Questa infatti potrebbe essersi impoverita a causa di una dieta sbagliata, o per una terapia farmacologica particolarmente devastante, come può essere l’assunzione prolungata di antibiotici. In questo caso basta ripristinarla con dei probiotici adatti, e tutto dovrebbe tornare a posto. E l’aria nel colon può dipendere anche da un’infezione di origine batterica. Però, se le cause non sono riconducibili ad una fonte specifica, c’è da considerare che anche lo stress può contribuire a riempire di aria il colon.
Ansia e stress infatti rappresentano un’altra causa di borborigmi intestinali. Infatti, quando si crea una situazione di malessere a livello psichico, questo scatena un conflitto tra l’encefalo e le fibre nervose dell’intestino, sollecitando in maniera anomala i muscoli intestinali. Ed esistono soggetti così sensibili allo stress da soffrire di borborigmi intestinali quasi costantemente.
Se il fenomeno si presenta senza che ci siano stati dei casi precedenti particolari, allora con ogni probabilità le cause sono da ricercare in un evento recente, che può avere scosso in maniera significativa il sistema nervoso. In questi casi è molto importante cercare di risalire alle ragioni del malessere psico-fisico, e combatterlo prima che i borborigmi intestinali causati da ansia e stress diventino cronici. Spesso infatti la mente tende a rimuovere le cause dei problemi emotivi, che invece vanno affrontati e risolti appena si manifestano.
Molto più banalmente però i borborigmi intestinali possono essere causati da cibi che danno questo effetto proprio perché fermentano in modo eccessivo. Ad esempio, sono capaci di creare dei brontolii nella pancia i broccoli, i fagioli, ed altri alimenti. In modo particolare i broccoli causano borborigmi intestinali perché, insieme ai carciofi, ai cavoli e ai porri, hanno la caratteristica di fermentare abbondantemente nell’intestino in virtù della preponderante presenza di polioli e oligosaccaridi. Al contrario zucchine e zucca non creano aria, anzi aiutano lo stomaco ad eliminare il gonfiore addominale, insieme ad altri cibi altrettanto benefici, come la quinoa.
La quinoa è uno pseudo cereale simile agli spinaci, molto conosciuto e consumato nei paesi andini. Questo alimento è ricco di proteine vegetali e aminoacidi essenziali. La sua natura fibrosa aumenta il senso di sazietà, mentre regola la peristalsi dell’intestino. E la quinoa è anche un’ottima risorsa alimentare per quello che riguarda i minerali essenziali, ed ha un ridottissimo apporto di glucosio, grazie ad un indice glicemico molto basso. Ottima per regolare il peso e contrastare il diabete e le malattie cardiovascolari, la quinoa è anche un alimento eccezionale per eliminare l’aria nella pancia e il conseguente brontolio dello stomaco.
E insieme alla quinoa sono di grande aiuto alla pancia che brontola le verdure bollite e grigliate, la frutta, come le banane e l’uva, i finocchi in padella, e infine anguria e melone, ricchi di liquidi e blandamente lassativi. E, tra l’alimentazione che può dare sollievo, ci sono anche tutti i cereali, insieme ad alcune spezie, da aggiungere alle tisane anti-carminative.
Una tisana che può togliere questo rumore alla pancia è quella di semi di finocchio, oppure un decotto leggero di foglie di alloro. Aiuta ad eliminare il brontolio nello stomaco anche la tisana di foglie fresche di salvia. E, per ottenere delle tisane di maggiore efficacia, si possono aggiungere anche delle spezie, come i chiodi di garofano, la cannella, la noce moscata e l’anice stellato.
Un altro toccasana per contrastare la pancia che brontola è lo zenzero. Conosciuto anche come ginger, molto meno con il suo nome scientifico “Zingiber officinale”, lo zenzero si può usare in cucina, polverizzato, unito ai centrifugati di verdure o in infusione insieme alla cannella. La assunzione regolare di zenzero contrasta l’acidità di stomaco, regolarizza l’intestino, previene le infezioni e il conseguente brontolio nello stomaco, aiuta il sistema respiratorio, calma la tosse, lenisce i dolori mestruali e la nausea, e combatte il mal di testa.
Lo zenzero ha un eccellente valore analgesico, soprattutto nei confronti dei dolori muscolo-scheletrici, migliora l’assorbimento di glucosio da parte delle fasce muscolari, e limita la presenza di zucchero nel sangue, aiutando chi soffre di diabete.