La sigaretta elettronica si è rapidamente diffusa in Italia, i primi a farne uso sono stati i parlamentari che con questo dispositivo hanno aggirato il divieto di fumo in luoghi pubblici. Con il tempo la moda si è diffusa a macchia d’olio e in tutte le piccole e grandi città vi sono negozi dove è possibile comprare sigarette elettroniche, ricariche, accessori per tabagisti.
La possibilità di raggirare la proibizione di fumare in realtà è venuta meno perché, trascorso un periodo di vuoto legislativo, è stato precisato che è vietato l’uso di sigarette non elettroniche, pipe e tabacco rullato nelle cartine, sia in locali chiusi, che in istituzioni scolastiche, comunità di recupero, istituti di correzione minorile e centri per l’impiego e per la formazione professionale.
Resta la possibilità per altri locali di vietare l’uso della sigaretta elettronica, come ad esempio nei ristoranti, dove, la fragranza spesso troppo profumata dell’articolo per tabagisti, potrebbe infastidire chi mangia. La sigaretta elettronica si usa con ricariche contenenti un liquido che ha una percentuale di nicotina più bassa rispetto a quella contenuta in media in una sigaretta, anche se resta ugualmente regolabile.
Questo escamotage viene utilizzato dal fumatore incallito per “scalare” la quantità di nicotina, nella speranza prima o poi di smettere di fumare.
Ricordiamo come una sigaretta tradizionale, come quelle della Marlboro, in media contiene 0,8 mg, mentre la sigaretta elettronica in media contiene 1 ml di liquido con una concentrazione di nicotina dell’1% ma, come spiegheremo in seguito, la forbice di differenza è anche molto ampia. Una ricarica equivale a 10 sigarette fumate e di conseguenza la qualità assunta di nicotina è di molto inferiore rispetto ad aspirare una classica sigaretta. Inoltre si possono scegliere ricariche con quantità inferiori di nicotina fino ad azzerarne la presenza.
In questo caso la tossicità del prodotto è largamente inferiore a quella legata al consumo di una stecca.
La possibilità di scegliere tra diversi gusti e il fatto che sia diventata una vera e propria tendenza, seguita anche da attori e personaggi dello spettacolo, ha portato questo prodotto ad accrescere la propria popolarità, anche tra gli adolescenti.
La sigaretta elettronica fa smettere di fumare?
Inizialmente si pensava che la e-cig aiutasse anche a smettere di assumere nicotina e con il tempo di avere una dipendenza dal tabacco, perché permetteva di mantenere la gestualità del fumo, ma di limitarne la pericolosità.
In realtà le persone che realmente smettono sono poche.
Molte continuano ad utilizzare la e-cig, ma non interrompono quasi mai il consumo delle sigarette di un tempo. Si tratta di persone che si illudono di aver cambiato le proprie abitudini, ma di fatto continuano a far male ai polmoni.
Al più, questo tipo di comportamento di fumare per lo più sigarette ricaricabili e saltuariamente le vecchie “bionde”, porta principalmente ad un risparmio in denaro.
La maggior parte delle persone, dopo aver tentato la via delle e-cig, che comunque contengono nicotina e creano anche loro dipendenza psicologica, tornano in breve tempo alle più classiche sigarette.
Si deve sottolineare che tra sostenitori e detrattori non vi è accordo sui benefici o danni delle sigarette elettroniche, ma delineare i potenziali rischi è l’Istituto Superiore della Sanità ISS. Dai dati forniti da questo organismo, emerge che tra i vari effetti collaterali ve n’è uno particolarmente fastidioso: la sigaretta elettronica fa venire la diarrea.
Conseguenze dell’assunzione di nicotina
L’effetto è duplice: la sigaretta elettronica, come le normali sigarette, contiene nicotina e questa sostanza ad elevati dosaggi blocca i recettori nicotinici della acetilcolina e tra le conseguenze di questa reazione c’è la vasodilatazione e la diarrea, L’effetto si può notare anche nei neonati allattati al seno da madri fumatrici.
Questo è dovuto al passaggio della nicotina attraverso le mucose, che interferisce con lo sviluppo del fanciullo.
Si ricorda come con il passare del tempo, la sigaretta, che sia tradizionale o elettronica, può portare a disturbi cronici all’intestino e in particolare sembra essere un fattore di rischio per la colite.
Altri studi scientifici hanno inoltre confermato che tra le cause del cancro al colon ci sia proprio il fumo di sigarette. Attraverso l’osservazione di diversi pazienti emerso che i fumatori hanno una probabilità del 27% di manifestare un tumore al colon, rispetto a coloro i quali non hanno mai fatto un tiro o una boccata ad una sigaretta.
La sigaretta elettronica fa venire la diarrea anche se non si fuma
L’Istituto Superiore della Sanità, insieme al Centro Antiveleni ha analizzato le richieste di aiuto da parte dei fumatori di sigarette elettroniche. Il pericolo derivante dalla nicotina presente nel dispositivo, sembra che non arrivi solo dall’uso dello stesso, ma anche dalle manovre di ricarica e dalle perdite di vapore prodotto dalla sigaretta elettronica.
Le ricariche si vendono negli specifici tabacchini oppure online (a prezzi molto più bassi) e contengono una quantità di nicotina che varia in base a marche e gusti da 6 a 26 mg/ml. Durante le operazioni di ricarica, questo vapore tossico entra in contatto frequentemente con la persona che maneggia la ricarica e viene successivamente assorbita attraverso la cute, alveoli, tratto gastro-intestinale, tratto faringeo.
Quando nel tempo si accumula un’ elevata concentrazione di questa sostanza, i problemi potrebbero essere parecchi.
Se inizialmente le persone che richiedevano cure mediche erano poche, complice probabilmente l’utilizzo non di massa iniziale, con il tempo i dati sono diventati preoccupanti.
Se soffrire di colon irritabile o avete sintomi come pancia gonfia, si consiglia di evitare di fumare, anche quando si tratta di una sigaretta a ricarica.
Non smetteremo mai di ammonire come fumo e colite non vadano mai d’accordo. Piuttosto, smettete di fumare…
Manovre di ricarica a rischio
Il sovra-dosaggio di nicotina a cui si è esposti durante le manovre di ricarica ha come conseguenza che la sigaretta elettronica causa diarrea, nausea, vomito, tachicardia, sudorazione fredda, ipertensione, salivazione eccessiva. Ad oggi si registra che il 36% di coloro che usano la sigaretta elettronica hanno manifestato questi sintomi legati al suo uso. La sensazione più comune ai “fumatori digitali” più incalliti è legata alla nausea continua e persistente, soprattutto nei casi in cui si predilige un’essenza particolarmente dolce, come la fragola.
La sigaretta elettronica fa venire la diarrea soprattutto in persone con un età tra 20 e 49 anni di età, fascia a cui appartengono il 63% delle persone che manifestano la sintomatologia, ma non mancano storie eclatanti. Infatti, tra i casi registrati alcuni riguardano i bambini al di sotto dei 5 anni di età che sono entrati in contatto accidentalmente con il liquido di ricarica della sigaretta elettronica.
I pericoli legati all’uso diretto o indiretto di questi articoli per fumatori non finiscono qui, perché vi sono stati anche alcuni casi di persone che hanno involontariamente scambiato il contenitore del liquido per la ricarica con flaconcini di medicinali, con le drammatiche conseguenze che possiamo tutti immaginare.