Lo stato confusionale derivante dall’ansia colpisce a diverse età e un ampia gamma di persone, può giungere a partire dall’adolescenza arrivando fino ad una veneranda età (anche oltre gli 80 anni).

Una condizione di ottundimento nella popolazione anziana spesso la abbiamo notata (essendo un fenomeno ampiamente conosciuto) ma non sempre tale problematica è stata associata all’ansia.

Anche negli stadi di demenza si verifica agitazione e un vero e proprio stato confusionale, ma tale malessere può colpire anche i giovani.

donna in stato confusionale

Quando viene lo stato confusionale da ansia

Tale disturbo d’ansia può giungere in qualunque momento, ma generalmente si manifesta quando un forte stress, spesso associato ad una condizione non modificabile e traumatica, fa avvertire il peso di un malessere psichico continuativo, che di fatto è una risposta immunitaria sotto certi aspetti, solo che quando la paura si innesca ecco che l’ansia può diventare un problema se raggiunge livelli alti.

Un disturbo d’ansia può verificarsi appena svegli, all’improvviso oppure se si è ricoverati a lungo in ospedale in quella fase definita come post operatoria, ma in linea generale tale disturbo avviene quando una situazione a livello inconscio o conscio risulta particolarmente gravosa per la psiche dell’individuo.

Manovre di primo soccorso

Un primo soccorso a chi si trova in questa condizione deve tener conto dello stato emotivo che il soggetto colpito da ansia sta vivendo, e quindi occorre estrema delicatezza ed empatia nei riguardi della persona che si trova in stato confusionale.

Il personale medico è certamente in grado di far fronte a tale situazione delicata, ma chi invece non ha accumulato tali consapevolezze, potrà vivere la situazione con disagio, per cui dovendo assistere la persona che ne ha bisogno dovrà approcciarsi ad essa in maniera serena, senza aumentare i livelli di stress e agitazione in chi soffre di disturbo d’ansia.

Possono capitare situazioni nelle quali una persona che soffre di ansia, tenda dopo un attacco a percepire smarrimento, ciò può avvenire in famiglia, sul luogo di lavoro, in momenti di svago, in situazioni che richiamano a traumi passati.

In queste circostanze oltre al mantenere la calma e al non approfittare di tale malessere di chi vive questa sintomatologia, occorre contattare specialisti del settore per evidenziare la situazione.

Il senso di smarrimento ha durata variabile a seconda dei pregressi del soggetto colpito da tale problema, anche per questa ragione avvertire le competenti strutture è importante.


Che fare per aiutarsi e aiutare chi prova questo?

È giusto porsi tale domanda, visto che i fenomeni legati all’ansia in Italia sono in costante aumento sull’intera popolazione con picchi che riguardano il sesso femminile e che tendono a svilupparsi sempre prima (studi clinici parlano di pubertà per quel che riguarda l’insorgenza di malesseri collegabili all’ansia).

Le cause della confusione dovuta a tale condizione debilitante dipendono del più esteso fenomeno dell’ansia che può causare diversi problemi fisici ed emotivi, quali:

  • squilibrio (mancato equilibrio fisico e mentale)
  • smarrimento
  • ottundimento
  • stanchezza diffusa
  • agitazione (momenti di)
  • incertezza su ogni aspetto della vita (fenomeno estremamente invasivo sul piano psicologico)

per citarne alcuni.

Invece per quel che riguarda i fenomeni fisici si può manifestare, oltre allo squilibrio, anche la cervicale, oppure si possono alterare sensibilmente i tassi di glicemia che tende a salire.

Si può manifestare della labirintite e l’ansia ha evidenti correlazioni anche con il parkinson. Le persone che soffrono di questa malattia tendono ad avere la medesima sintomatologia che si manifesta negli stati d’ansia ed è sono più esposte ad essa.

La depressione può manifestarsi in chi ha il Parkinson e può peggiorare i sintomi della malattia. I ricercatori hanno ipotizzato che il 40-50% delle persone con il Parkinson soffrano di depressione. Si vanno ad aggiungere alla patologia rendendo difficile affrontare sintomi fisici per l’individuo e per chi gli è accanto.

Chi soffre di Parkinson può manifestare anche questi sintomi che seguono:

  • disturbo dell’umore
  • ansia
  • problemi relativi e riconducibili al sonno
  • psicosi
  • cambiamenti nel comportamento e nel modo di pensare

Perdita della lucidità: elementi che la evidenziano

I sintomi principali attraverso i quali ci si accorge di non essere lucidi sono molto netti e prevedono:

  • il classico torpore mentale
  • un senso di stordimento mental,
  • biascicamento (frasi confuse e non descrittive)
  • un formicolio che si manifesta attorno alle labbra
  • uno stato catatonico
  • una sensazione di febbre (ovviamente non c’è la febbre ma chi perde la lucidità e poi la riacquista sente questo).

Si ha anche un aumento dell’idea di pericolo imminente, e tale stato può ingenerare un vero e proprio attacco psicotico con annessa perdita della memoria momentanea, definita anche come amnesia temporanea e relativi vuoti di memoria.
È come se l’individuo si frammentasse e a governarlo durante lo stato confusionale, vi fossero solo immagini mentali negative e destabilizzanti per l’ego.

Si manifestano anche allucinazioni?

Vere e proprie allucinazioni non si manifestano nei disturbi d’ansia, sono invece tipiche in stati di delirio associati a schizofrenia, demenze generative e appunto delirium tremens o nei casi di alcolismo cronico, invece se si hanno disturbi legati all’ansia può esserci della confusione nelle immagini, una visuale sfocata.

Colite e ansia

La colite, nota anche come sindrome del colon irritabile, il più delle volte è causata da un forte stress psichico o dinamiche di tipo emozionale non risolte.
Il nostro intestino è scientificamente considerato un secondo cervello, dato anche il fitto collegamento tra i due cervelli tramite la rete neurovegetativa.

Alcune sostanze ormonali prodotte sotto stimolo nervoso vanno quindi ad agire sia sul cervello sia, inconsciamente, sul nostro intestino. Di conseguenza tutto ciò che succede a livello cerebrale tende a ripercuotersi sulla funzionalità intestinale.
Alcune volte colon irritabile come colite ulcerosa sono il risultato di una somatizzazione di dinamiche psicoemotive del tutto particolari. Andando a risolvere e trasformare questi blocchi sul piano interiore si potrà ottenere una insperata risoluzione, in maniera definitiva.

Poliuria da stress, cosa è?

Un eccesso di minzione (poliuria) può essere scatenato da diversi fattori:

  • endocrini
  • cardiaci
  • comportamentali
  • renali
  • psicologici
  • altre…

a noi interessa capire quali cause di tipo psicologico inducano tale eccesso di minzione.

Generalmente questo problema si manifesta solo nel lungo periodo e a seguito di un prolungato stress psicologico e fisico che può essere ritenuto la base di una forma di poliuria transitoria.

Un senso di ovattamento è l’altra ed ennesima condizione che si può presentare a chi soffre d’ansia.

Ulteriori sintomi collegabili ad uno stato confusionale da ansia sono:

  • sbadigli continui (che si manifestano per tempi ben determinati, e sono circoscritti a quei tempi)
  • un senso di disorientamento
  • un senso di nausea che può anticipare il vomito.

Differenze tra lo stato confusionale d’ansia ed il delirium

Le patologie che accompagnano questo disturbo sono come accennato in precedenza:

  • depressione
  • problemi neurologici.

Lo stato depressivo accompagna anche gli stati confusionali d’ansia, infatti chi soffre di questo malessere spesso cade in stati depressivi, ma se ci sono fattori che accomunato ansia e delirium, altri li separano in maniera netta.

Il delirium viene anche definito come: stato confusionale acuto”, e tale stato si differenzia dall’ansia, anche se l’ansia rientra nella sintomatologia classificabile nei comportamenti derivanti da delirium, a tale ansia si aggiungono nel delirium:

  • paranoie
  • deliri
  • fobie
  • stati alterati del sonno (disturbi costanti)
  • allucinazioni.

Come si può notare, tali sintomi non hanno nulla a che vedere con l’ottundimento o l’agitazione dovuta ad uno stato confusionale causato dall’ansia, il delirium genera stati confusionali, ma tali stati hanno una durata maggiore rispetto ad attacchi d’ansia che generano confusioni momentanee.

Lavori più a rischio

Lo stress è alla base dell’ansia e di stati ansiogeni che possono scatenare uno stato confusionale.

Esiste una vera e propria dottrina che tratta il tema del lavoro correlato agli stati di stress che ingenerano ansia se hanno una durata continuativa nel tempo.

Un giusto orario di lavoro può aiutare a smorzare gli eccessi degli stati ansiogeni, ma tale riduzione non basta, infatti la letteratura e le normative dei singoli stati e della UE concordano nel fornire un’importanza decisiva all’ambiente di lavoro e all’organizzazione del lavoro.
Per tale struttura che è specifica e determinante dello stress che da vita all’ansia, occorre chiedere aiuto a psicologi e sindacati.

I lavori più a rischio sono quelli che oltre ad avere un ambiente ostile rischiano di toccare anche il piano fisico oltre a quello psicologico, i lavori usuranti dove è il fisico a dover lavorare presentano maggiori rischi.

Mettiamo il caso che un operaio incappi in uno stato confusionale, il rischio per lui sarà maggiore rispetto a chi può avere lo stesso fenomeno all’interno di un ufficio, a meno che nell’ufficio non ci siano dispositivi e materiali che possano ferire chi ha uno smarrimento fisico con conseguente caduta, ma sono casi rari, meno rari quelli in cui si lavora manualmente e in situazioni di pericolo imminente.

La prevenzione

L’ideale sarebbe riuscire ad eliminare completamente gli stress, per evitare di dover vivere stati d’ansia anche molto invasivi.

Purtroppo il modello economico globale è lo stesso che sottopone milioni di persone a stress, e occorrerebbero leggi internazionali che ne limitassero (fino ad annullarla) la portata, purtroppo tali misure ancora non sono state pensate a così ampio spettro, quindi tutto ricade sui comportamenti individuali e su un approccio preventivo dei singoli.

Potete quindi svolgere attività che mantengono svegli, ma non solo, anche le buone pratiche a lavoro e delle linee comportamentali da seguire, possono ridurre il proprio e l’altrui stress.

Ricordatevi:

La cooperazione con i colleghi è importante, non solo a ridurre stress e ansie.